In festa per Maria De Mattias: tanti eventi ad Acuto e Anagni

Le suore Adoratrici del Sangue di Cristo si preparano a celebrare la fondatrice Santa Maria De Mattiasin vista della festa liturgica del 4 marzo, giorno dell’inizio della congregazione avviata nel 1834 da Acuto dall’allora giovane originaria di Vallecorsa, ispirandosi anche all’operato di san Gaspare del Bufalo, e le cui figlie sono oggipresenti in tutto il mondo con varie opere educative e assistenziali. Le iniziative programmate riguarderanno proprioAcuto ma anche la vicina Anagni, dove le suore hanno una casa. Iniziamo da Acuto, dove per venerdì 1° marzo è stato organizzato l’evento dal titolo “Perdonare e amare”, un’occasione per i giovani e i giovanissimi, del paese e di tutta la diocesi, per conoscere e percorrere i passi di Maria De Mattias. L’arrivo ad Acuto, presso la casa madre della congregazione, è fissato per le 19, per dare inizio alla manifestazione “passo dopo passo” e quindi per una cena tutti insieme.  Domenica 3 marzo, invece, la chiesa parrocchiale di Acuto ospiterà la Messa solenne per la festa di santa Maria De Mattias. Per quanto riguarda invece più da vicino Anagni, ma toccando anche la stessa comunità di Acuto, gli incontri si susseguiranno dal 29 febbraio al 3 marzo, secondo un programma stilato assieme alle parrocchie del centro storico di Anagni denominato “Narrando di lei” e che prevede degli incontri tematici, divisi anche per categorie di utenti: giovedì 29 febbraio verranno incontrati i nonni, alle 17, presso il centro anziani; nella mattina di venerdì 1° marzo una serie di inconri con gli stuienti delle scuole di secondo grado della città di Anagni; venerdì 1° marzo ci si sposterà come detto ad Acuto, per l’evento con giovani e giovanissimi sopra descritto; sabato 2 marzo, sarà la volta dei gruppi di catechesi che le suore incontreranno presso la parrocchia di Sant’Andrea apostolo (seconda e terza elementare alle 9.30, quarta e quinta elementare alle 11, prima e seconda media alle 15.30). Molti paesi della diocesi di Anagni-Alatri e di tutto il Lazio, in particolare, sono legati a Maria De Mattias e alle sue suore, anche se diverse comunità hanno chiuso i battenti, soprattutto negli ultimi anni, a causa della crisi delle vocazioni. Quelle vocazioni che stanno comunque conoscendo ora una nuova fioritura, soprattutto nei Paesi di missione (Tanzania, India e Brasile) tra le tante nazioni in Europa, Africa, Asia, Americhe e Oceania in cui circa 1500 Adoratrici sono oggi presenti con circa trecento tra case, scuole, ospedali e opere di vario tipo.

L’omelia del vescovo Ambrogio per la Giornata della vita consacrata

Questo è il testo dell’omelia pronunciata dal vescovo Ambrogio Spreafico nella Messa per la Giornata della vita consacrata, celebrata a livello interdiocesano il 2 febbraio 2024 nella chiesa della Madonna del Carmine a Tecchiena.  ————————————————————————————————- Cari fratelli e sorelle celebriamo con gioia la festa della Presentazione al tempio di Gesù secondo la Torà, l’insegnamento di Dio al suo popolo Israele. Maria e Giuseppe non si sottraggono a questa prescrizione, ma al tempio incontrano due custodi di quella Parola di Dio, antica ma sempre attuale, sempre capace di parlare con un antico alfabeto un nuovo linguaggio. Simeone e Anna. Quei due anziani avevano custodito nel cuore quella Parola attraverso la preghiera e la frequentazione di quel luogo sacro. Erano persone di speranza, perché custodi di quella parola antica “lampada per i nostri passi, luce sul nostro cammino”, come recita il Salmo (119,105). Cari fratelli e sorelle, cari consacrati e consacrate, voi avete risposto alla chiamata di Dio in modo del tutto particolare. Di questo ringraziamo il Signore, come lo ringraziamo per la vostra testimonianza e i vostri carismi radicati in questa terra. Lo facciamo anche con le monache dei nostri monasteri di clausura, che non sono qui in presenza, ma si uniscono alla nostra celebrazione e alla nostra preghiera, e che salutiamo con affetto. Mi chiedo: come Simeone e Anna, siete anche voi ascoltatori e custodi della Parola antica di Dio nella vostra vita? E ancora: sapete rinnovare la vostra vita e le vostre opere alla luce di quella Parola che continua a parlarvi oggi, in questo tempo così complesso e nuovo rispetto magari alla storia dei vostri carismi? Oppure siete ancorati alle vostre tradizioni senza interrogarvi sul senso che esse hanno nel tempo in cui siamo? Oppure siete dominati dal mantenimento delle vostre strutture senza la fretta di condividerne le fatiche e le sofferenze perché siano luoghi in cui parla il Signore attraverso la vostra presenza? A volte ci prende il pessimismo, l’idea di un tramonto di cose antiche e ci lasciamo andare alla tristezza e a un senso di declino. Eppure, il Signore continua a parlarci, come fece con Simeone e Anna, i quali ascoltando seppero riconoscere nel Signore l’atteso delle genti. E noi? Come possiamo essere portatori della luce di Dio per il mondo, per i giovani o gli anziani affidati alle nostre cure? Chi parlerà di Lui se non saremo profeti della sua Parola e testimoni del suo amore con generosità e passione? Come costruiremo comunità che sanno essere luoghi di umanità, solidarietà, pace in un mondo violento e di tanti che si isolano e combattono? “Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui”. Care sorelle e cari fratelli, sappiamo ancora stupirci davanti alla Parola di Dio che ci parla di quanti aspettano la salvezza? Nelle nostre comunità ci sono spesso molti anziani, custoditeli. Come Simeone e Anna sono custodi di una storia e di uno spirito. Siano con noi donne e uomini di speranza, luce di Dio nelle tenebre del male, forza di amore e di pace. Cari amici, le luci con cui abbiamo accompagnato Gesù nella sua casa con Maria e Giuseppe, siano sempre con noi, siano guida per la nostra vita e luce per tutti coloro che noi incontriamo. Il mondo, a cominciare dai poveri, dai soli, dagli anziani, dai deboli, ha bisogno della luce di Dio. Non nascondiamola sotto il moggio, non nascondiamola a nessuno, mai, anche a chi è lontano dal Signore e dalla Chiesa. Tutti la aspettano. Tutti ne hanno bisogno.

Le suore in diocesi: quante sono, cosa fanno…

Sarà la chiesa parrocchiale della Madonna del Carmine a Tecchiena ad ospitare venerdì 2 febbraio, nel giorno della festa della Presentazione del Signore, la Giornata della vita consacrata che anche quest’anno, così come nel 2023 quando si tenne sempre a Tecchiena, avrà una valenza interdiocesana, organizzata cioè dalle Usmi della diocesi di Anagni-Alatri e di Frosinone-Veroli-Ferentino, con la celebrazione eucaristica presieduta proprio dal vescovo delle due diocesi, monsignor Ambrogio Spreafico, con inizio alle 16. Ma qual è la situazione relativa alla presenza delle religiose nella diocesi di Anagni-Alatri? Secondo gli ultimi dati disponibili e raccolti proprio dalla presidenza e dalla segreteria dell’Usmi diocesana, sul territorio le suore sono poco meno di un centinaio e la maggior parte di loro anziane. Qualche segnale incoraggiante arriva a livello di vocazioni, soprattutto nei monasteri di clausura, ma più che altro si tratta di giovani provenienti dall’estero. Più nel dettaglio, in diocesi di Anagni-Alatri vi e attualmente la presenza di 16 comunità appartenenti a 9 congregazioni, di cui una sola di Diritto Diocesano, le altre sono tutte di Diritto Pontificio, con un numero complessivo di 95 religiose, di cui il 70% ha superato i 70 anni di età. Le 16 comunità di vita consacrata presenti in diocesi sono dedite soprattutto all’educazione scolastica specialmente nella Scuola dell’Infanzia e nella Primaria secondaria, così come presso l’Istituto Teologico di Anagni; altre suore si occupano dell’assistenza degli anziani, della pastorale sanitaria e dell’accoglienza in generale sotto varie forme, sia caritative che spirituali, come pure della pastorale nelle parrocchie e in alcuni uffici diocesani, oltre alla cura di centri di spiritualità per esercizi spirituali, case di preghiera e di formazione vocazionale e all’assistenza spirituale presso il santuario diocesano della Santissima Trinità di Vallepietra. Le religiose risiedono e operano nelle località di Acuto, Alatri, Anagni, Carpineto Romano, Fiuggi e Guarcino. In diocesi vi e anche la presenza di tre monasteri claustrali, con una cinquantina di monache in totale: le Clarisse ad Anagni, le Benedettine ad Alatri e le Carmelitane a Carpineto Romano. Vi e inoltre un Istituto secolare (Oblate Apostoliche Pro-Sanctitate a Fiuggi), un’Associazione di Vita Apostolica (“Nuovi Orizzonti” a Piglio) e una Casa Famiglia, con laici consacrati (“Comunità Giovanni XXIII” fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi ad Anagni).