Giornata della gioventù: venerdì 22 novembre il piccolo pellegrinaggio dei ragazzi
I giovani delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone- Veroli-Ferentino celebreranno insieme laGiornata della gioventù, venerdì 22 novembre a Ferentino. Questo il programma, stilato dalle due Pastorali giovanili diocesane: ritrovo alle 20.15 presso Porta Montana (via Consolare) e quindi tretappe, in cammino, con altrettanti momenti di riflessione: sul pentimento, con testimonianza dei giovani della comunità “In dialogo”, presso la chiesa di Santa Maria de’ Cavalieri Gaudenti; ricerca,con catechesi del vescovo Ambrogio Spreafico, in Concattedrale; ringraziamento, con adorazione emandato missionario preso la chiesa della Madonna del Buon Consiglio. «Un piccolo pellegrinaggio nel centro storico di Ferentino – hanno scritto i ragazzi della pastorale giovanile della diocesi di Anagni-Alatri sui loro social – e lungo il cammino ci fermeremo per riflettere e vivere i tre atteggiamenti che Papa Francesco ci suggerisce nel messaggio per questa Giornata della gioventù: pentimento, ricerca e ringraziamento»
Gli incontri dei nostri giovani in preparazione al Giubileo
Prenderà il via domenica 10 novembre (chiesa Sant’Emidio, Alatri, alle 17.30) il ciclo di incontri “Pellegrini di speranza”, voluto dalla Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Anagni-Alatri come cammino di preparazione al Giubileo per i giovani dai 18 ai 35 anni. La prima tappa di questo cammino sarà riferita all’ABITO, ovvero al come “vestirsi” per un pellegrinaggio, cosa mettere in valigia e cosa lasciare a casa? Una similitudine che riporta all’essenziale della vita, a mettere solo ciò che conta davvero nella bisaccia di ogni giorno e nelle piccole grandi cose di ogni giorno (con gli amici, a scuola, all’università, al lavoro, in famiglia, in parrocchia…), secondo un tema che i giovani hanno già affrontato nel ciclo dello scorso anno e che ora opportunamente riprendono sulla strada del Giubileo. Questo percorso di riflessione e approfondimento prevede altre tappe, secondo questo calendario stilato dalle Pastorali coordinate da don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi e dall’Equipe diocesana giovanile: domenica 24 novembre si svolgerà la Glc, Giornata locale della gioventù, appuntamento che vedrà i nostri ragazzi simbolicamente uniti a quelli di tutto il mondo che pure celebreranno localmente le varie Giornate della gioventù. Le info pratiche sulla location della Glc verranno comunicate nei prossimi giorni, anche attraverso i media e i social diocesani. Il 20 dicembre si terrà poi la veglia di preparazione al Natale. Una volta aperto l’Anno santo, gli incontri dei giovani riprenderanno il 26 gennaio 2025, il 16 febbraio, il 23 marzo, l’11 aprile (con la tradizionale Via Crucis all’aperto) e il 25 maggio. «Desideriamo incamminarci verso Roma, centro del Giubileo 2025, come pellegrini sulle orme degli apostoli e martiri, inquieti cercatori della Speranza che si manifesta in Gesù, ancora di salvezza», hanno scritto i giovani sui loro social per far conoscere questi incontri e per invitare tutti i giovani, anche quelli che solitamente non frequentano parrocchie, associazioni o movimenti e che magari, come spesso accade, hanno lasciato “le cose di Chiesa” o gli argomenti della fede dopo il sacramento della Cresima. Igor Traboni
Il vescovo ai giovani: «Dialogo e amore, perché siamo una forza di amicizia e pace!»
Solo… posti in piedi per chi è arrivato un po’ più tardi, con la graziosa chiesa di Tecchiena Castello fin troppo piccola per accogliere i quasi 300 giovani arrivati da ogni parte delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino per l’incontro con il vescovo Ambrogio Spreafico nella serata di venerdì 11 ottobre: un appuntamento fortemente voluto proprio da monsignor Spreafico a mo’ di ideale cerniera tra i due incontri dell’assemblea interdiocesana, quello di sabato 5 ottobre tenutosi a Fiuggi e quello di domenica 13 previsto a Casamari. Un incontro, questo dei giovani, vissuto in un clima di amicizia (probabilmente una delle note più belle, perché abbiamo visto nascere nuovi legami con lo scambio di numeri di cellulare e mail, ma anche ragazzi tornare ad abbracciarsi dopo chissà quanto tempo, magari per aver fatto le medie insieme e poi essersi persi un po’ di vista), di gioia e allegria, ma anche e soprattutto di tanta partecipazione nei successivi gruppi di “approfondimento”, e di attenzione alle parole del vescovo. Monsignor Spreafico, dopo la lettura del brano evangelico dell’Annunciazione e la proiezione di un video realizzato dalla pastorale giovanile di Anagni-Alatri, ha parlato, come suo solito, a cuore aperto ai ragazzi presenti, invitandoli subito all’ascolto, proprio come ha saputo fare Maria, umile ragazza di un piccolo villaggio: «Anche voi giovani avete saputo ascoltare e stasera siete qui, in tanti. E invece, nei nostri mondi, quante volte uno parla e l’altro non ascolta. Succede in famiglia, tra gli amici; magari a scuola no, perché lì… dovete ascoltare per forza! – ha un po’ scherzato il vescovo, strappando un bel sorriso ai giovani, prima di tornare a parlare della serietà dell’argomento – Ma se non lo ascolto, come faccio a capire l’altro? Come faccio a capire se dietro quella faccia scura c’è un problema? No, cari ragazzi, non basta una chat, tutti quei puntini, abbreviazioni ecc che poi non si capisce niente. Se tu invece ascolti l’altro, allora lo capisci. Ma quante volte, mentre vi ritrovate a casa per il pranzo o la cena, e parlate tra di voi, invece di chattare? Guardate che i social sono utili, io non li condanno mica e con moderazione li uso anche io, perché è bello mettersi in contatto con chi magari sta dall’altra parte del mondo. Ma non si può sempre star lì a chattare. Se un tuo amico festeggia il compleanno, non mandargli un messaggio di fretta, ma chiamalo! Fai sentire che ci sei, che sei vivo! Quando ascolti, allora dialoghi. E la vita è dialogo! Pensateci un po’: perfino le guerre non finiscono senza un dialogo, senza che ci si metta attorno ad un tavolo per dialogare. Il dialogo fa la vita! E dialogo e amore vanno insieme. Se vuoi bene ad una persona, ma non la ascolti, come fai a capirla? Ed è proprio la prima cosa che fa Maria: ascolta». Il dialogo, ha aggiunto il vescovo, permette anche di liberarsi di una certa vergogna nel dire cose personali e quindi di farsi aiutare. Ed è il vero antidoto contro le guerre, anche le piccole guerre attorno a noi: «Quando covi qualcosa contro un altro, da amico diventa nemico. Succede anche con i followers. Ma le guerre nascono proprio perché tu cominci a guardare l’altro prima come un estraneo e poi diventa un nemico. Ecco perché nel mondo ci sono 100 conflitti e ben 187 se contiamo pure le guerriglie». Ma noi, è stato l’ulteriore invito rivolto da Spreafico ai giovani, «possiamo fare tanto, se ci prendiamo la responsabilità di costruire qualcosa, perché la pace dipende da tutti; noi dobbiamo essere uomini e donne di pace. Gesù ci affida un tesoro e noi dobbiamo custodirlo, essere protagonisti del cambiamento delle nostre belle città. Invece oggi c’è troppo individualismo, Ma se tu in classe vedi un compagno che si isola, che magari ha un problema, tu te ne devi occupare, diventare un vero amico. Diciamo “no” all’egoismo, perché gli egoisti sono loro le prime vittime, sono dei “poracci”: pensi solo a te stesso e così ti rovini. Noi, cari ragazzi, siamo chiamati ad aprire gli occhi, a guardare lontano, a coltivare cuore e pensieri, perché si vive di ascolto. Voi siete una forza di amicizia e pace e Gesù conta su voi, su ognuno di voi!», ha concluso il vescovo Ambrogio, salutato da un fragoroso applauso dei giovani presenti. Poi, come detto, i partecipanti si sono divisi in gruppi secondo fasce di età, stimolati dai sacerdoti e dai vari educatori presenti a riflettere sulle parole del vescovo e su altri stimoli offerti. E anche qui, facendo capolino tra un gruppo e l’altro, abbiamo notato dei giovani estremamente attenti e preparati, capaci di offrire ai coetanei spunti di riflessione mai banali. Insomma, davvero una gran bella serata, preparata al meglio dalle pastorali giovanili e vocazionali delle due diocesi, coordinate da don Luca Fanfarillo, don Pierluigi Nardi, don Tonino Antonetti, don Francesco Paglia, Andrea Crescenzi e con un “grazie” per l’accoglienza a Giorgia e Ilenia, educatrici di Tecchiena Castello. Tra i tanti giovani presenti, anche quelli di vari movimenti, gruppi e associazioni, dagli Scout ad Azione Cattolica e Nuovi Orizzonti, dai giessini di Comunione e Liberazione ai volontari delle Olimpiadi Victoria di Madonna della Neve e del Sicomoro di Fiuggi, ma di certo ne dimentichiamo qualcuno e ce ne scusiamo. Bella e significativa anche la presenza dei seminaristi delle due diocesi, accompagnati dall’assistente spirituale don Angelo Conti. A concludere il tutto, la benedizione finale, saluti e abbracci. Anzi, no: per molti anche un dopo-incontro con cornetti alla crema o panini con la porchetta, nella serata un po’ fresca ma con il cuore “scaldato” dalla gioia di un incontro. Igor Traboni
I nostri giovani pellegrini a piedi alla Santissima
Una nuova e bella iniziativa è stata presa dalle Pastorali giovanili e vocazionali delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino. Si tratta di un pellegrinaggio a piedi al santuario della Santissima Trinità, che si terrà venerdì 6 settembre, Nel manifesto trovate tutte le info per partecipare, l’importante è ritrovarsi alle ore 8 nel paese di Vallepietra, dove c’è pure la possibilità di parcheggiare comodamente, anche nei pressi del piccolo cimitero, da dove è prevista poi la partenza per l’ascesa al santuario. Per quanti non se la sentissero di andare a piedi, c’è comunque la possibilità di partecipare, raggiungendo il santuario con l’auto, e partecipare alla Messa, che verrà celebrata alle 10.30. Ricordiamo che nell’area del santuario ci sono dei percorsi obbligati e che non si può assolutamente derogare da questi, per motivi di sicurezza. Il pellegrinaggio verrà guidato da don Luca Fanfarillo e don Tonino Antonetti.
Tempo d’estate: ecco cosa fare (e non fare) con bambini e ragazzi nei Campi e nei Grest
Il Servizio interdiocesano tutela minori (attivato dalle diocesi di Anagni-Alatri, Frosinone-Veroli-Ferentino, Gaeta, Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo) ha inviato una lettera ai sacerdoti e ai responsabili dei vari campi estivi e Grest su alcuni comportamenti da adottare e altri da evitare nelle attività estive con bambini e ragazzi. Ecco il testo completo della lettera: Cari sacerdoti e responsabili Associativi,L’estate, come ogni tempo di vacanza, rappresenta per le nostre comunità parrocchiali e pastorali,per gruppi e movimenti, una preziosa opportunità per vivere esperienze educative che entrano nellamemoria personale e comunitaria di coloro che ne prendono parte.Sapendovi in questo tempo impegnati a organizzare queste esperienze ci sembra importantecondividere con voi alcune semplici regole che vi confermeranno nello stile educativo ecclesiale edella tutela dei minori ed alcuni altri comportamenti inappropriati che richiedono invece attenzionee vigilanza da parte dei parroci, sacerdoti assistenti e responsabili associativi, educatori e animatori.Stile educativo da promuovere*:
A piedi fino ad Assisi: il racconto di due giovani pellegrine
Ore 5 del mattino, si parte alla volta della stazione per prendere il treno che ci porterà fino a Roma e da lì a Spoleto. Siamo in quattro, un po’ assonnati, ma con una voglia matta di iniziare questo cammino che ci porterà fino ad Assisi sulle orme di San Francesco. Con il nostro grande zaino sulle spalle affronteremo quattro giorni di cammino nella valle spoletana, toccando diversi borghi suggestivi immersi negli uliveti: Poreta, Trevi, Foligno, Spello e tanti altri piccoli centri abitati con tante storie da raccontare. Arrivati a Spoleto prima sosta al duomo di Santa Maria Assunta per affidare al Signore e a Maria il nostro cammino. Da qui inizia ufficialmente la prima tappa che ci porterà fino a Poreta. Ci aspettano 15 chilometri di saliscendi, piuttosto assolati. Attraversiamo innumerevoli paesini, il caldo si fa sentire, per cui appena troviamo una fontanella non perdiamo occasione per una sosta e per rinfrescarci un pochino. Arrivati nel piccolo borgo di Poreta ci rechiamo dalla signora Rosella, un’istituzione lungo la via di Francesco, pronta ad accogliere a braccia aperte i pellegrini per una sosta rigenerante e anche per fare due chiacchiere. Dopo aver mangiato qualcosa ripartiamo, per oggi il nostro cammino non termina qui, ci rechiamo a Campello sul Clitunno dove per la notte saremo ospitati nelle sale di un oratorio. Dopo una doccia di fortuna con secchi e brocche, celebriamo Messa, ceniamo e sistemiamo i nostri sacchi a pelo per la notta e cerchiamo di dormire perché domani ci aspetta un altro giorno di cammino. Il giorno seguente di buon mattino riprendiamo i nostri zaini e ripartiamo alla volta di Trevi. Lungo il cammino, sempre immersi nella natura incontaminata, incontriamo tante edicole dedicate a Maria, ci fermiamo per una preghiera ogni volta che ne incrociamo una. A pochi chilometri da Trevi facciamo sosta per una visita all’eremo delle Allodole, un posto meraviglioso immerso nel silenzio, luogo di preghiera e meditazione, abitato da quattro suore laiche che accolgono tutti i pellegrini che hanno il piacere di conoscere la storia pluricentenaria di questo posto. Ci raccontano dell’eremo dove molto probabilmente anche Francesco nei suoi viaggi ha sostato, ci offrono un ottimo sciroppo di sambuco e dopo una breve visita dell’eremo ci congedano con una preghiera. Ripartiamo per affrontare gli ultimi chilometri che ci separano da Trevi, paese immerso negli ulivi che vediamo da lontano con la caratteristica cupola verde del suo duomo. Dopo aver bevuto una bevanda rinfrescante nella piazzetta del paese siamo ospitati per la notte nel monastero delle Clarisse. Qui ritroviamo Christian e Peppe due frati francescani che già abbiamo incontrato sul cammino nella tappa di ieri e partecipiamo tutti insieme alla Messa celebrata da don Luca Fanfarillo, ceniamo e ci ritiriamo per la notte. Il giorno seguente partiamo alla volta di Foligno, per una tappa piuttosto semplice, pochi chilometri e quasi tutti in pianura, arriviamo infatti molto presto a Foligno, abbiamo così la possibilità di visitare la città, celebrare Messa e assistere all’arrivo di una tappa del Giro d’Italia femminile, proprio nel centro della città umbra. Dormiamo nell’ostello di Foligno e domani mattina sveglia molto presto per percorrere gli ultimi 19 chilometri che ci separano da Assisi. Durante l’ultima tappa attraversiamo il paese di Spello e poi lungo la suggestiva via degli ulivi giungiamo ad Assisi. Arrivare ad Assisi, con la sua atmosfera di sacralità, è stato il culmine di questo viaggio spirituale. Facciamo visita al monastero di San Damiano dove Santa Chiara vive gran parte della sua vita insieme alle sue sorelle e dove san Francesco compone il Cantico delle Creature. Poi finalmente giungiamo dinanzi alla Basilica e i nostri cuori si sono riempiti di gioia e gratitudine. Particolarmente emozionati ci fermiamo in preghiera dinanzi alla tomba di San Francesco e partecipiamo alla messa del pellegrino. Il giorno seguente facciamo visita alla chiesa di Santa Chiara, al santuario della Spoliazione dove ci fermiamo in preghiera dinanzi alla tomba del beato Carlo Acutis, alla chiesa di San Rufino dove sia Chiara che Francesco hanno ricevuto il battesimo e dove è conservata la reliquia del cuore di Carlo Acutis e infine a Santa Maria degli Angeli. Da qui riprendiamo il treno per tornare a casa. Sono stati cinque giorni in cui camminare ha insegnato a ciascuno di noi a non avere fretta, a tornare a vivere il mondo alla velocità dei nostri passi, tornare alle origini, vivere dell’essenziale. Abbiamo imparato a rispettare il passo dell’altro, ad attendere chi è più lento e far propria la fatica dell’altro. Abbiamo imparato a non abbatterci, a tirar fuori il meglio di noi stessi anche quando le forze vengono meno, potendo sempre confidare sui nostri compagni di viaggio. Alla fine di questo cammino, portiamo con noi non solo i ricordi dei luoghi visitati, ma anche una nuova consapevolezza: la Via di Francesco non è solo un percorso fisico, ma un viaggio dentro se stessi. Ogni passo, ogni preghiera, ogni momento di silenzio ci hanno avvicinati a una comprensione più profonda di noi stessi e del nostro rapporto con Dio. E mentre lasciamo Assisi, sappiamo che questo viaggio continuerà a vivere dentro di noi, guidandoci e ispirandoci nella nostra quotidianità. di Elisa Finocchio e Ilaria Fiorini
La Giornata dei giovani e quello zaino da riempire con l’essenziale…
Sabato 15 giugno, circa duecento ragazzi delle due diocesi unite in persona episcopi, Anagni – Alatri e Frosinone -Veroli – Ferentino, hanno vissuto una giornata a loro dedicata, organizzata dalle commissioni di pastorale giovanile delle due diocesi, per dare inizio a quelle che saranno le attività estive nelle varie parrocchie, associazioni e oratori.Un giorno di festa che si è svolto presso l’Acquapark di Tecchiena e che ha visto momenti di riflessione, preghiera, adorazione, ma anche giochi, condivisione e tanto divertimento. Durante la mattinata si è scelto di sviluppare il tema del pellegrinaggio: ognuno di noi a suo modo è un pellegrino, ognuno nella propria vita è chiamato ad affrontare un cammino portando dietro di sé il necessario per poter affrontare il viaggio. Ogni pellegrino ha il suo zaino da riempire con l’essenziale, per far sì che il peso non sia troppo da portare, ma contenga ciò che è più importante per raggiungere la meta. Il cristiano è un pellegrino un po’ speciale con uno zaino un po’ speciale perché la Meta che deve raggiungere è speciale. Provando a riflettere su cosa un buon cristiano dovrebbe mettere nel proprio zaino sono stati pertanto individuati quattro temi, affrontati durante la mattinata. Il primo è l’acqua: come ogni pellegrino anche il cristiano ha bisogno di dissetarsi durante il cammino e lo fa attraverso il Vangelo, la Parola viva che disseta come Gesù stesso ci dice: «Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv4,14). Il secondo elemento è il cibo che sostenta durante il viaggio, che nutre e dà forza; il vero nutrimento di ogni cristiano è Gesù stesso che colma ogni nostro bisogno con il suo corpo e il suo sangue: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo – dice il Signore – Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv6,51). Il terzo elemento è la preghiera con la quale il cristiano è chiamato a rimanere in costante contatto con il Signore, è un colloquio che dà vigore, che sostiene come un bastone il cammino nei momenti di difficoltà. Il quarto e ultimo tema affrontato è quello della carità: il cristiano non è solo ad affrontare il suo cammino, ma cammina insieme a tanti altri pellegrini come lui. L’aiuto reciproco, specie nei momenti più difficili, risulta essere la linfa necessaria per non fermarsi, ma andare avanti e continuare a camminare.I quattro temi sono stati affrontanti in altrettanti stand, mediante giochi o momenti di riflessione e condivisione, il tutto tenendo al centro del grande spazio a disposizione la tenda dell’Adorazione dove tutti i ragazzi hanno sostato dinanzi al Santissimo, proprio per un momento di adorazione, con la possibilità anche di confessarsi. La mattinata ricca di momenti intensi è terminata con il pranzo e nel pomeriggio è stata data ai ragazzi la possibilità di godere delle piscine dell’impianto che ci ha ospitato.L’augurio lasciato ai giovani, che durante l’estate si dedicheranno alle diverse attività nelle parrocchie, negli oratori, nei campi, è che ognuno di loro possa essere un vero pellegrino in cammino verso la Meta che è Cristo, svuotando il suo zaino dalle paure, dagli attaccamenti, dalle durezze di cuore per fare spazio all’Amore che rende lieve ogni peso. di Ilaria Fiorini
Giornata dei giovani: all’Acquapark con il vescovo Ambrogio
Preghiera, incontro, testimonianza, giochi: sono questi gli ingredienti che renderanno dicerto tutta da vivere la “Giornata dei giovani – Estate 2024”, programmata per sabato 15 giugno all’Acquapark, tra Frosinone e Tecchiena, con ingresso gratuito dalle 10 alle 18. Con igiovani ci sarà anche il vescovo Ambrogio Spreafico, per una iniziativa organizzata dalle Pastorali giovanili e vocazionali delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino.A proposito di iniziative estive a cura della Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Anagni-Alatri, ricordiamo anche l’appuntamento con il pellegrinaggio a piedi ad Assisi, sulla via di Francesco e con partenza in prossimità delle Fonti del Clitunno, dal 10 al 13 luglio prossimi.
Estate a misura di giovani. Ecco tutte le iniziative…
Preghiera, incontro, testimonianze, giochi: questi gli ingredienti della “Giornata dei giovani – Estate 2024”, insieme al vescovo Ambrogio Spreafico, che si terrà sabato 15 giugno all’Acquapark di Tecchiena, con ingresso gratuito dalle 10 alle 18. L’iniziativa è a cura degli uffici di pastorale giovanile e dei centri vocazionali delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone- Veroli-Ferentino e si aggiunge ad un ricco e variegato calendario e dopo la veglia di Pentecoste della settimana scorsa, con il vescovo Ambrogio. Tra gli ulteriori appuntamenti già previsti, prosegue il ciclo “Lampada ai miei passi – La Parola incontra la nostra vita”. Il prossimo incontro si terrà venerdì 24 maggio a Trivigliano (chiesa Sant’Anna, h 21) sul tema “E tutti furono ricolmati di Spiriti Santo”. C’è poi il pellegrinaggio a piedi ad Assisi, sulla Via di Francesco, dal 10 al 13 luglio, per i giovani dai 16 ai 35 anni. Si partirà da Poreta, borgo nei pressi delle fonti del Clitunno, per arrivare – zaino in spalla – ad Assisi dopo 4 giorni di cammino, intervallati da momenti spirituali e di approfondimento ma anche di sana amicizia e da un paesaggio che in ogni angolo parla e respira di quello che poi si troverà nella città di san Francesco, di santa Chiara e del beato Carlo Acutis. Sempre in estate, dal 27 luglio al 2 agosto, è previsto un pellegrinaggio a Lourdes riservato ai giovani, in aereo, organizzato insieme all’Ufficio pellegrinaggi e alla parrocchia Maria Santissima del Rosario (per info, si possono consultare le pagine social della pastorale giovanile e dell’ufficio pellegrinaggi). Tutte iniziative che vedono il supporto fattivo e organizzativo della Consulta pastorale giovanile diocesana, nominata nei mesi scorsi dal vescovo Spreafico e di cui fanno parte: Lorenza Castagnacci (Forania di Alatri), Carlo Cerasaro (Anagni), Camilla Cuva (Fiuggi), Elisa Finocchio (Anagni), Ilaria Fiorini (Alatri), Ludovica Paris (Fiuggi). Questa commissione coadiuva i responsabili delle pastorali giovanile e vocazionale, don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi nelle varie iniziative pastorali, di incontro e di aggregazione dei ragazzi e dei giovani, per i ragazzi e per i giovani. Igor Traboni
Mons. Spreafico alla veglia per le vocazioni: «Dio chiama tutti. E asciuga le nostre lacrime»
Il vescovo Ambrogio Spreafico ha presieduto la veglia per le vocazioni, tenutasi nella serata di mercoledì 24 aprile nella chiesa parrocchiale di Tecchiena Castello e organizzata dalla Pastorale giovanile e da quella vocazionale della diocesi, con i rispettivi responsabili don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi e i componenti della Consulta diocesana dei giovani, alla presenza tra gli altri del parroco don Giorgio Tagliaferri, di altri sacerdoti, del diacono Giovanni Straccamore, di un nutrito gruppo di giovani provenienti soprattutto dalle zone limitrofe e da numerosi parrocchiani del Castello, che hanno anche ben animato la veglia con dei canti tutti dal risvolto vocazionale. «La profezia è visione, è capacità di andare oltre e di vedere oltre il nostro mondo – ha esordito il vescovo, prendendo spunto da un brano del libro dell’Apocalisse di San Giovanni letto poco prima – Ma noi spesso non sappiamo andare oltre perché il mondo cambi. Siamo schiacciati sul passato, sulle guerre, sulla violenza che riguardano anche le nostre strade, le nostre vite, e non solo Gaza, il sud di Israele e l’Ucraina. Eppure ci può essere un andare oltre che Dio vede con noi: se cominci a guardare oltre te stesso, Dio ti parla. Ma se te ne stai sempre lì ranicchiato su te stesso e non alzi mai lo sguardo e vai oltre, questo non succede». Monsignor Spreafico ha quindi invitato i presenti ad ascoltare la voce di Dio «una voce che diventa presenza nelle nostre vite, che diventa chiamata alla vocazione nelle sue diverse forme, perché Dio chiama tutti. E questa voce diventa promessa e asciuga le lacrime, perché tanto è il dolore del mondo, che vediamo anche vicino a noi. Ma finché non si assume il dolore dell’altro, continueremo sempre a vederlo come un nemico; finché non vedremo un uomo e una donna che hanno bisogno del tuo amore, non ci sarà mai pace e fraternità». Il vescovo Spreafico ha poi esortato a ad incontrare la voce di Dio soprattutto nella sua Parola, ricordando – sempre con riferimento alla lettura prima declamata – «che anche a noi viene chiesto di scrivere qualche pagina del nostro incontro con Dio, perché Lui passa, ci chiama e ci dice ‘vieni’, non startene lì rinchiuso nel tuo ‘io’ che non porta da nessuna parte, che non ti serve a niente». Un ultimo passaggio è stato dedicato dal vescovo ancora una volta al tema delle vocazioni: «Qualsiasi vocazione non deve mai essere individuale, ma va vissuta nella comunità. Un prete individualista, un laico individualista, è una persona che non ha accolto quell’invito ‘vieni’. E ci viene chiesto invece di farlo con le nostre comunità. Le nostre vocazioni, nella loro diversità, devono rispondere proprio a questa chiamata di Dio». La veglia, dal titolo “Creare casa”, ha poi avuto altri momenti forti: l’intronizzazione della Parola, portata all’ambone; la recita del Salmo 84 a due cori; l’adorazione e la riflessione silenziosa, accompagnata da un brano della “Christus vivit” di papa Francesco (“Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi”); l’offerta dell’incenso; la recita della preghiera per la pace, scritta in occasione di questa 61^ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Proseguono intanto gli appuntamenti della Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Anagni-Alatri che, insieme ai coetanei della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, venerdì 17 maggio (chiesa del Sacratissimo Cuore, a Frosinone, alle 20.45) animeranno la veglia di Pentecoste dei giovani sempre guidata dal vescovo Spreafico e che avrà come filo conduttore il tema “Ascoltiamoci, Cominciarono a parlare in altre lingue”. Vanno avanti anche gli incontri dell’equipe della pastorale giovanile diocesana con gli animatori, gli educatori e i catechisti dei gruppi giovanili dai 13 anni in su, divisi per foranie. I prossimi incontri in calendario sono quelli del 3 maggio per Anagni (chiesa di Osteria della Fontana, alle 21) e del 10 maggio a Fiuggi (presso il centro pastorale, sempre alle 21). di Igor Traboni