L’Ostia Incarnata di Alatri nella Repubblica Ceca

Il miracolo dell’Ostia incarnata di Alatri arriva anche nella Repubblica Ceca e più precisamente a Ceska Lipa, una cittadina capoluogo della regione omonima nel distretto di Liberec, vicino Praga. Qui si sono recati, per l’Erasmus, 8 studenti dell’Istituto di istruzione superiore di Alatri, accompagnati dai docentiEmanuela Sabellico (nella foto, durante l’illustrazione del miracolo) e Matteo Pagliarella. Proprio la Sabellico, nelle varie presentazioni delle ricchezze e delle bellezze della città di Alatri e della Ciociaria tutta fatte ai colleghi e agli studenti di Ceska Lipa, ha inserito anche una dettagliata spiegazione del miracolo dell’Ostia incarnata, riscuotendo grande interesse anche in un uditorio marcatamente ateo. Tra l’altro, sempre nell’ambito di questi scambi internazionali dell’Erasmus, il prossimo anno una delegazione della Repubblica Ceca sarà ad Alatri per ricambiare la visita e, tra le varie tappe, ci sarà anche quella nella Concattedrale, dove viene custodita l’Ostia incarnata.

“Chiamati ad essere donne e uomini per gli altri”: le parole del vescovo alla Messa per il miracolo eucaristico di Alatri

Nel giorno in cui si rinnova la memoria del miracolo eucaristico dell’Ostia incarnata, mercoledì 13 marzo il vescovo Ambrogio Spreafico ha presieduto una solenne celebrazione della Concattedrale di Alatri, concelebrata con il vicario diocesano don Alberto Ponzi, il parroco don Walter Martiello, i parroci di Alatri e quattro sacerdoti della diocesi di Verona, nell’ambito di quel gemellaggio della fede su cui torneremo tra poco. Nell’omelia, dopo aver ricordato che l’Ostia incarnata «è un segno prodigioso e noi abbiamo bisogno anche di segni per ritrovare il senso della fede», il vescovo ha preso le mosse dal brano del Vangelo proclamato poco prima dal diacono Giovanni Straccamore (“In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”) per rimarcare come «oggi è tanto difficile vivere, in un mondo dove ci sono quelli che uccidono gli altri, come è accaduto l’altro giorno a Frosinone o anche qui ad Alatri, e non una sola volta; in un mondo dove ci sono le guerre e tanta prepotenza, solo per affermare se stessi. Ma noi ascoltiamo Gesù che parla? Portiamo nel cuore quella Parola senza la quale non possiamo vivere? La Parola di Dio è presenza reale in mezzo a noi? Oggi invece diamo tutto per scontato, anche la violenza, e pensiamo sempre: ma cosa posso fare io?». Ma non è «continuando a vivere così così – ha aggiunto il vescovo – che le cose possono cambiare. Però siccome Dio è grande e noi siamo piccoli, anche se c’è tanta gente che si innalza e pensa di avere sempre ragione, Dio non ci condanna, ma continua a parlarci con grande amore e non si dimentica certo di noi», ha aggiunto Spreafico richiamando anche il testo di Isaia della prima lettura «Quanto è grande l’amore di Dio per noi – ha ripreso il vescovo – Ci conosce e sa che siamo un po’ così così: un giorno ascoltiamo e l’altro facciamo finta di niente. Ma Lui ritorna, ci riparla, rinnova il Suo amore. Il Signore ci ha formato e a noi cristiani, tramite il Battesimo, ci ha voluto profeti, donne e uomini portatori del Suo amore, della Sua presenza». Da qui, ha aggiunto monsignor Spreafico, discende che «abbiamo una missione: siamo chiamati ad essere donne e uomini per gli altri, ovunque ci troviamo, anche nel nostro piccolo mondo di questa terra. Il Signore conta su di noi: su ognuno, individualmente, e insieme, come popolo. Dobbiamo ritrovare questa capacità di essere profeti e portare agli altri luce e speranza, senza cedere alle armi di diversa natura, comprese le parole che spesso fanno male, e allora è meglio tacere che straparlare». Il vescovo di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino ha quindi invitato i presenti anche ad abbandonare quel velo di pessimismo che spesso ci porta a dire «ma io cosa posso fare? Possiamo vivere la Parola che Dio ci ha donato, vincere la violenza con la mitezza, l’amore, la gentilezza, la tenerezza». A questo punto Spreafico si è rivolto ai sacerdoti e ai laici arrivati da Verona, dove nelle scorse settimane l’Ostia incarnata ha compiuto un pellegrinaggio di fede, ringraziando gli ospiti e salutando tramite loro il vescovo di Verona, Domenico Pompili, originario della diocesi di Anagni-Alatri e già parroco proprio della Concattedrale di Alatri. E a nome della diocesi veronese ha quindi preso la parola don Bruno Gonzaga, dopo aver donato alla Chiesa di Alatri una statua in terracotta di San Zeno, patrono di Verona, e aver ringraziato monsignor Spreafico e il sindaco Maurizio Cianfrocca, pure presente alla cerimonia accompagnato dal gonfalone ufficiale della Città di Alatri: «Il pellegrinaggio dell’Ostia incarnata a Verona è stato un segno straordinario di fede. Dovunque abbiamo avuto chiese piene, ad iniziare dalla Cattedrale, colma di fedeli fino all’inverosimile quando è arrivata la reliquia del miracolo di Alatri. Il pellegrinaggio ha avuto luogo in 15 chiese e in un monastero di clausura e dappertutto abbiamo avuto Messe molto partecipate, adorazioni notturne, file di fedeli ai confessionali. Davvero il Signore è passato in mezzo a noi perché è proprio vero che quando si muove Cristo, si muovono le folle», ha concluso don Gonzaga, anche lui, come tanti presenti, ancora visibilmente commosso. di Igor Traboni (nelle foto: un momento della Messa e il dono alla Chiesa di Alatri di una statua di San Zeno, patrono di Verona, da parte della diocesi veneta)

Miracolo eucaristico di Alatri: le celebrazioni

Da martedì 12 a domenica 17 marzo si rinnova ad Alatri la devozione verso il miracolo eucaristico, detto anche dell’ostia incarnata, con il momento centrale che verrà vissuto mercoledì 13 con la Messa presieduta dal vescovo Ambrogio Spreafico e il rinnovarsi del recente gemellaggio di fede stabilito con Verona, di cui diremo meglio tra poco. Ricordiamo innanzitutto che il miracolo risale al 1228 quando – secondo una tradizione così tramandata – una ragazza del posto, delusa da un amore finito, si recò da una fattucchiera e questa le suggerì di bere un filtro magico, che però andava preparato con un’ostia consacrata. La ragazza andò quindi a comunicarsi ma riuscì a nascondere l’ostia e la nascose in un fazzoletto, riponendola in una madia, ma non portandola subito dalla fattucchiera perché presa da sensi di colpa. Quando si decise a farlo, tre giorni dopo, invece della particella bianca trovò un’ostia viva, di carne e rossa di colore. Si rivolse quindi ad un sacerdote e questi al vescovo che a sua volta interpellò papa Gregorio IX; il pontefice riconobbe l’avvenuto miracolo e lo certificò con una Bolla del 13 marzo 1228. Da allora la devozione non è mai venuta meno e da secoli l’ostia si trova in un ostensorio-reliquiario conservato nella Concattedrale di San Paolo (Civita), con quello di Alatri che è stato inserito a pieno titolo nel novero dei miracoli eucaristici italiani. Tornando al programma religioso di questi giorni, martedì  12 si comincia con la Messa in Santa Maria Maggiore, alle 17.30 e, a seguire l’adorazione eucaristica. Il 13 marzo, giorno anniversario della Bolla “Fraternitas tuae” di papa Gregorio IX, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.15 l’ostensorio verrà debitamente esposto alla visione e alla preghiera dei fedeli, con un servizio di vigilanza garantito dai volontari dell’associazione carabinieri in congedo. Alle 17, e prima della processione con la reliquia, il vescovo Ambrogio Spreafico presiederà la solenne celebrazione eucaristica, assieme a 4 sacerdoti della diocesi di Verona, che torneranno in Ciociaria, assieme ad un gruppo di fedeli, a poche settimane di distanza dal pellegrinaggio dell’ostia incarnata di Alatri nella diocesi veneta. Un pellegrinaggio che ha visto migliaia di fedeli nelle varie tappe tra chiese, monasteri e altri luoghi di culto a Verona e dintorni.  Domenica 17 marzo, infine, sempre in Concattedrale, con inizio alle 17, si terrà la rassegna di musica corale sacra, giunta alla 18^ edizione, con la partecipazione delle corali di Alvito, Veroli e Alatri.

L’Ostia Incarnata è tornata ad Alatri dopo la peregrinatio a Verona

Il 12 febbraio si è conclusa la peregrinatio della reliquia dell’Ostia Incarnata del Miracolo eucaristico di Alatri in alcune parrocchie della diocesi di Verona. La reliquia è stato presa in consegna dalla delegazione della diocesi di Anagni Alatri, composta dal Vicario generale Mons. Alberto Ponzi, da don Edoardo Pomponi e don Pierluigi Nardi e quindi riportata in Ciociaria e ricollocata in sede nella concattedrale San Paolo di Alatri. La peregrinatio ha rappresentato ovunque, nelle parrocchie e chiese della diocesi veronese, un momento intenso di preghiera, come auspicato dal vescovo Ambrogio Spreafico nella Messa ad Alatri per la consegna della reliquia.