Nominata la Consulta pastorale giovanile

Il vescovo Ambrogio Spreafico ha nominato i membri della Consulta pastorale giovanile. Ne fanno parte: Lorenza Castagnacci (Forania di Alatri), Carlo Cerasaro (Anagni), Camilla Cuva (Fiuggi), Elisa Finocchio (Anagni), Ilaria Fiorini (Alatri), Ludovica Paris (Fiuggi). Questa commissione coadiuverà il responsabile della pastorale giovanile, don Luca Fanfarillo, nelle varie iniziative pastorali, di incontro e di aggregazione dei ragazzi e dei giovani, per i ragazzi e per i giovani. Di fatto la commissione si è già messa all’opera con il varo del ciclo di incontri “Lampada ai miei passi – La Parola incontra la nostra vita”, il cui primo appuntamento – per i giovani dai 19 ai 35 anni –  è fissato per venerdì 26 gennaio, alle 21, presso la chiesa di Sant’Emidio e di cui trovate altre notizie sul sito internet e sui social della diocesi e sui social della pastorale giovanile diocesana. Ma tante altre iniziative sono in cantiere e puntualmente ve ne daremo conto. Nella foto, con il vescovo Ambrogio Spreafico e don Luca Fanfarillo e da sinistra a destra: Ilaria Fiorini, Elisa Finocchio, Camilla Cuva, Ludovica Paris. Al momento di questo scatto mancavano però Lorenza e Carlo per altri impegni, ma presto rimedieremo, presentando al completo tutta la squadra dei “magnifici 6”.

Per i giovani la proposta di un cammino sulla Parola di Dio

La Pastorale giovanile e quella vocazionale della nostra diocesi hanno organizzato un ciclo di incontri, dal titolo “Lampada ai miei passi”: un vero e proprio cammino sulla Parola di Dio rivolto per l’appunto ai giovani, dai 19 ai 35 anni. L’invito, cari giovani, è questo: la Parola incontra la vostra vita per ricevere luce e rendervi costruttori e protagonisti di un mondo migliore. Nella locandina trovate le date degli incontri. Le location e gli orari precisi verranno successivamente comunicati, anche attraverso il sito e i social della diocesi

Il vescovo ai giovani: «Siate luce, non rassegniamoci al buio!»

Sale per insaporire, luce per illuminare: possono sembrare due verbi scontati, sicuramente conseguenziali. Eppure, non lo sono affatto, se coniugati con le riflessioni che il vescovo Ambrogio Spreafico ha offerto nella serata di venerdì 24 novembre a circa duecento ragazzi delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino, ritrovatisi presso l’auditorium San Paolo, a Frosinone, ancora una volta insieme per il raduno interdiocesano dei giovani. Partendo dal discorso della montagna  e da quei due inviti “Voi siete sale della terra… voi siete luce del mondo”, il vescovo ha detto ai giovani «che è proprio quello che Gesù chiede a ognuno di noi, perché Lui crede di più in noi di quanto noi crediamo in noi stessi. E soprattutto crediamo poco che il mondo possa cambiare, siamo come rassegnati alla vita. Ma ricordiamoci che il mondo si costruisce insieme, perché se sei solo gli altri ti “mangeranno”.  Ma i prepotenti prima o poi cadranno, come è sempre successo nella storia. Dio abbatte i potenti e innalza gli umili!». Spreafico ha quindi esortato i giovani «ad essere sale della terra, quel sale che dà un sapore vero, come nei piatti della cucina ciociara! Gesù vorrebbe che ognuno di noi desse sapore alla vita degli altri, ma c’è gente insipida, che non sa di niente, non comunica umanità. Sapete perché c’è tanta gente arrabbiata, che manca di rispetto, prepotente? – ha continuato il vescovo calamitando ancor di più l’attenzione dei giovani presenti – Perché è gente senza sapore! Gente che si esalta sfrecciando a 180 all’ora sulla Casilina o con il nuovo smartphone da esibire con gli amici, perché anche questa dell’esibizionismo è un’altra costante dei nostri giorni. Ma questi egoisti non si accorgono che il male lo fanno prima a loro stessi. E la luce serve a farti vedere gli altri, non per esibirti, ma per brillare perché altri brillino in te, e in te vedano la luce di Dio! Ognuno di noi ha dentro l’impronta di Dio: se tu vedi nell’altro questa impronta, allora già cambi. La luce non va nascosta, altrimenti il nostro mondo continuerà a vivere con questa incapacità di vedersi, di guardarsi. Siamo tutti pronti a vedere nell’altro i difetti, ma perché non vediamo il bene? Se ognuno aiutasse gli altri a far vedere il bene, come sarebbe bello il mondo!». Da qui l’invito finale del vescovo Ambrogio: «Scegliete di fare luce e cogliere la luce che c’è negli altri! Proviamo a capire come possiamo essere luce, insieme, illuminandoci insieme. La luce dà speranza, aiuta a camminare, fa vedere gli altri. E gli altri hanno bisogno di luce, di speranza. Non rassegniamoci al buio!». La serata è poi proseguita con i giovani che si sono divisi in vari gruppi, guidati dai sacerdoti presenti e da alcuni giovani più… grandicelli, a seconda del colore dei braccialetti fosforescenti distribuiti poco prima, e insieme hanno elaborato dei pensieri relativi a cosa li fa brillare – questo il tema dell’incontro – e cosa invece li incupisce. Questi pensieri sono stati poi scritti su dei post-it e affissi su un grande pannello. Ed eccoli alcuni dei pensieri messi nero su bianco dai ragazzi, a partire da quello che li incupisce:  paura, delusione, insicurezza, perdita di umanità e contatto con le persone, ansia, mancanza di amore, giudizio degli altri, prepotenza, lamentele, indifferenza, incomprensioni, opinioni. Ed ecco invece ciò che li fa brillare, come hanno doppiamente testimoniato illuminando la sala con i telefonini ad ogni lettura di un post-it che corrispondeva loro: servizio, portare colore, curiosità, sorriso dei bambini, forza del bene agli altri e vedere il loro sorriso brillare, amore per il prossimo, amici, il sorriso degli altri, vedere le persone sorridere e felici anche se io sono triste, empatia, apertura, comunità. I giovani hanno anche preparato nei gruppi, e poi comunicato agli altri, delle “preghiere dei fedeli”, tutte molto profonde, niente affatto scontate, prima di recitare tutti insieme quella che il Padre ci ha insegnato (e molti tenendosi per mano). La serata si è avviata alla conclusione con altri spunti di riflessione offerti da don Francesco Paglia e don Tonino Antonetti  e  con un canto finale. Ma baci, abbracci, sorrisi e risate sono proseguiti anche una volta fuori dall’auditorium, in una notte così illuminata! di Igor Traboni

I giovani di Azione Cattolica in pellegrinaggio alla Santissima

Prima dell’inizio della scuola, il settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana ha organizzato una bellissima iniziativa per tutti i giovani della diocesi di Anagni-Alatri. Tra sabato 9 e domenica 10 settembre, infatti, noi, un bel gruppo di giovani accompagnati da alcuni adulti. siamo partiti per un pellegrinaggio al Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra. Zaini in spalla, nel pomeriggio di sabato 9 ci siamo ritrovati nella piazzetta del paese di Vallepietra.  Guidati nella preghiera iniziale da suor Cleopatra Subiaco, affidando alla Mamma celeste il cammino, noi giovani e adulti attraverso i sentieri di montagna, immersi nel verde e tra paesaggi suggestivi, siamo saliti fino al Santuario. Per me, che ero lì per la prima volta, è stata un’esperienza molto forte, veramente bella e formativa. Durante il percorso, sempre guidati da suor Cleopatra, abbiamo fatto tre tappe di riflessione partendo da alcuni brani del Vangelo. Prima tappa – Unica sostanza l’amore. Seconda tappa – Centralità della relazione. Terza tappa – In Gesù Cristo la Trinità è all’opera. Arrivati a destinazione, siamo entrati cantando nella cappellina della Santissima Trinità. Ad accoglierci c’era don Alberto Ponzi, Rettore del Santuario, che ci ha spiegato gli affreschi, creando un’atmosfera di fede e devozione che ci ha toccato il cuore. Dopo la preghiera comunitaria e un momento di raccoglimento, siamo usciti. Sono rimasto molto colpito dalla ritualità con cui si scendono i gradini della scala che porta al piazzale, camminando all’ indietro, senza mai dare le spalle all’immagine della Santissima Trinità. “Mai dare le spalle a Dio!” come dice don Alberto. Alla sistemazione degli zaini per la notte è seguita la cena: un buon piatto caldo di pasta, servito dai volontari del santuario e anche dal nostro caro don Alberto che ci ha dimostrato tanto affetto e considerazione. La cena fatta tutti insieme è stata una bella opportunità per condividere l’esperienza appena vissuta. Sotto un cielo stellato e nel silenzio del Santuario avvolto dalla notte, è iniziata la veglia di preghiera, con l’adorazione eucaristica, dal titolo dedicato al pellegrinaggio: “Tocco d’Amore… Effetto Domino”, guidata da don Alberto e suor Cleopatra. Il canto iniziale ha riempito di armonia il silenzio… “ … E canterò solo per te la mia più bella melodia. Che volerà nel cielo immenso. E griderò al mondo che un nuovo sole nascerà. Ed una musica di pace canterò…” Successivamente alla veglia, un altro momento toccante è stato il “passaggio” dei Ragazzi dell’ultimo anno Acr al gruppo Giovanissimi Ac. Questo momento era stato preparato con cura e creatività dagli educatori. I ragazzi del “passaggio”, infatti, sono stati invitati a scrivere su alcuni cartoni bianchi della pizza cosa si aspettavano di vivere nel gruppo dei più grandi e i giovanissimi a scrivere semplicemente il loro nome. Tra le molte aspettative non è mancato il desiderio e la voglia di fare nuove esperienze, di incontrare nuovi amici e di divertirsi insieme a loro. L’attività si è conclusa con un “domino” formato dai cartoni “compilati” dai ragazzi e dai giovani presenti, a significare il contagio e la trasmissione dell’amore di Gesù all’altro, all’altro, all’altro… con effetto domino. Infatti, “L’Effetto Domino”, è la proposta formativa che l’AC offre ai noi giovanissimi per quest’anno associativo. Al risveglio, dopo una notte piuttosto movimentata fino alle prime luci dell’alba, abbiamo condiviso la colazione e poi la Messa nel piazzale del Santuario.