Il “dopo di noi” ha trovato casa, inaugurata ad Alatri

Donata dalla diocesi di Anagni-Alatri, con tutto l’iter seguito in particolare in questi anni dall’ex vicario foraneo di Alatri, don Antonio Castagnacci, la vecchia canonica della chiesa di Santo Stefano, nel centro storico di Alatri, è ora la nuova casa del “Dopo di noi”, per dare un futuro alle persone con disabilità. La struttura, in augurata ufficialmente nei giorni scorsi, verrà gestita dall’Associazione Insieme e dalla cooperativa La Meridiana, da tempo impegnate fattivamente per l’inserimento sociale e lavorativo dei disabili. Quello del “dopo di noi”, ovvero garantire un futuro di autonomia ai disabili anche quando i genitori o altri familiari non ci saranno più o non potranno più assisterli, è solo uno dei molteplici fronti di impegno di queste realtà associative. La struttura adiacente la chiesa di Santo Stefano rappresenta senza dubbio una pietra miliare di questo percorso di autonomia e indipendenza, come hanno sottolineato un po’ tutti i convenuti, dalla presidente di Insieme, Sandra Frioni, al sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, con quest’ultimo che ha rimarcato anche l’importanza di inserire un’esperienza del genere in quello che è il tessuto sociale della città di Alatri. Va detto inoltre che nello stesso stabile è stata contestualmente inaugurata anche una mostra di presepi, realizzati artisticamente e artigianalmente proprio dai ragazzi disabili. La casa del centro di Alatri  verrà presto seguita da un’altra struttura simile che sorgerà a Guarcino, altro paese della diocesi, mentre in località La Maddalena, ancora in territorio di Alatri, una vecchia casa cantoniera è stata ceduta all’associazione per realizzarvi un ristorantino etico e dare così anche un futuro lavorativo e professionale a questi ragazzi. (nella foto, il taglio del nastro inaugurale)

Ad Alatri e Anagni due strutture per il “dopo di noi”

Messe a disposizione dalla diocesi di Anagni-Alatri e affidate alla onlus “Insieme”, attraverso il suo braccio operativo della cooperativa La Meridiana, sono state ufficialmente aperte in queste ultime settimane due strutture, ad Alatri e Anagni, per il “dopo di noi”, ovvero per consentire una indipendenza anche abitativa a decine di giovani e meno giovani con varie disabilità. Ad Anagni l’immobile destinato si trova in via Nova, mentre ad Alatri è ubicato in via dei Manni, ex abitazione del parroco di Santo Stefano. I posti letto in entrambe le strutture sono cinque, come previsto dalla normativa del dopo di noi, più un sesto posto destinato ad un operatore la cui presenza è comunque prevista per la notte, nel caso di emergenze e sempre a norma di legge (in questa prima fase si sta procedendo solo con una residenzialità diurna di otto ore al giorno, anche per far ambientare al meglio gli ospiti che in effetti per la prima volta escono da soli di casa e da una dimensione famigliare). Gli ospiti già vivono in questi due complessi e stanno ottimamente mettendo a frutto quell’autonomia domestica che poi li porterà ad una indipendenza sempre più ampia, sia lavorativa che nella vita di tutti i giorni.L’associazione Insieme di Alatri, una onlus costituita da genitori di giovani con varie disabilità, sta inoltre attivando le necessarie pratiche burocratiche per accreditare una terza struttura per il dopo di noi, a Guarcino: si tratta dell’ex asilo comunale, una struttura più grande che consentirebbe di arrivare fino a 10 posti letto e messa a disposizione dal Comune per portare anche in questo paese l’esperienza di inclusione piena; una volta esperito l’iter necessario, si pensa di partire per il mese di ottobre, come riferisce Gianni Ricciotti, vice presidente della onlus Insieme. Sul territorio anche il comune di Fiuggi si sta muovendo e quanto prima si conta di accreditare un’altra struttura proprio nella cittadina termale, dove peraltro si potranno ospitare le persone che ora si trovano invece nella casa di Alatri.Con le aperture di Alatri e Anagni va dunque a coronarsi un primo, grande lavoro condotto negli anni da “Insieme”, l’associazione che ringrazia sentitamente la disponibilità della diocesi, con tutta la progettualità illustrata al vescovo Ambrogio Spreafico e con il supporto operativo nel corso del tempo da parte di don Antonio Castagnacci e don Giggino Battisti. di Igor Traboni