Il vescovo ai giovani: «Siate protagonisti del bene!»
«Siate protagonisti del bene, perché questa è la vita. Siate gente che coinvolge gli altri e che camminano insieme, come i pellegrini». Questo l’impegno, ma al contempo anche l’augurio, che il vescovo Ambrogio Spreafico ha lasciato ai giovani delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino ritrovatisi nella serata di venerdì 22 novembre a Ferentino, nella chiesa di Sant’Agata, per vivere la Giornata interdiocesana della gioventù. A causa delle condizioni meteo, il programma è stato tutto concentrato nella bella e ospitale chiesa affidata ai padri Guanelliani, rispetto al preventivato pellegrinaggio per le vie di Ferentino, ma è stato comunque «un pellegrinaggio del cuore», come ha ricordato all’inizio don Luca Fanfarillo, responsabile della pastorale giovanile di Anagni-Alatri. Proprio quel cuore, ancora più grande perché rimarginato dalle ferite, che una operatrice e un’ospite della Comunità “In dialogo” di Trivigliano hanno aperto – senza nascondimenti e mezze frasi – ai giovani presenti, nella testimonianza che ha introdotto la serata. «In comunità facciamo sì un cammino in avanti, ma anche in profondità», ha detto Miriam ripensando a voce alta anche alla sua storia, al ritrovarsi inizialmente «con gente tossica come me che però mi dava testimonianza», e a quell’abbraccio con il Signore «perché lui voleva la mia stori così. E per questo gli sono grata». Una comunità, ha aggiunto, «dove condividiamo tutto, ma ci accorgiamo che fuori, in famiglia, a scuola, spesso non è così. E allora – ha concluso Miriam rivolgendosi ai presenti – sentitevi fortunati perché c’è chi vi vuole bene, chi vi ascolta». Un percorso che passa anche attraverso l’accettazione di limiti e sbagli personali, come ha testimoniato poi Francesca, 24 anni, ospite della Comunità dopo essere finita giovanissima nel vortice delle dipendenze: «Ancora non mi voglio tanto bene, ma ci sto provando!». In un crescendo di attenzione da parte dei ragazzi presenti, è quindi intervenuto il vescovo Spreafico: «Nella vita c’è bisogno di consolazione, di qualcuno che ascolta. Noi spesso non parliamo più perché magari ci vergogniamo o abbiamo paura, ma soprattutto perché non c’è nessuno che ci ascolta. Questa è una tragedia! E invece, bisogna avvicinarsi all’altro, dirgli: come stai? E la risposta può già essere qualcosa per cominciare a liberare quello che uno ha dentro, proprio come succede in Comunità», ha aggiunto il vescovo facendo riferimento all’operato della “In Dialogo” e del fondatore padre Matteo Tagliaferri «uomo saggio». Siamo in un mondo, ha aggiunto il vescovo, «in cui i prepotenti prima o poi troveranno un altro più prepotente. E così nascono le guerre. Ma non conviene essere violenti, cari giovani. Eppure in questo mondo manca la gentilezza, anche nel nostro mondo dove rischi di non trovare mai uno che si ferma perché preferisce fare lo sbruffone in giro per Frosinone o Ferentino. Poi magari è insoddisfatto e da qui vengono fuori quelle cose brutte che sono successe. E poi, quando uno uccide il padre, la madre, un altro ragazzo, ci chiediamo: ma perché è successo? Perché aveva il fuoco dentro!». Da qui l’invito a incasellare la vita su binari ben diversi «perché voi anche stasera siete insieme e avete la possibilità di confrontarvi, di pensare, invece di star sempre lì con il telefonino a chattare. Certo, oggi è difficile vivere, ma se non siamo con gli altri, non ce la facciamo. Noi siamo fatti per stare con gli altri!, non certo come milioni di ragazzi giapponesi, gli hikikomori, che se ne stanno tutto il giorno isolati. Bisogna fermarsi, ascoltarsi, parlarsi», ha rimarcato Spreafico, ricordando anche il recente «incontro molto bello» che i giovani hanno vissuto a Tecchiena Castello, prima di offrire anche un ricordo personale, che ha ancor di più calamitato l’attenzione dei giovani: «Quando ero a Roma, studiavo le lingue antiche, anche lingue un po’ mezze morte, finché un amico non mi ha detto: ma perché non vieni con noi, nelle periferie, a fare il doposcuola? Così ho iniziato, in quelle periferie, e mi sono salvato, perché se aiuti gli altri allora sì che sei felice!», si è avviato a concludere il suo intervento, non prima di aver lasciato quelle consegne-impegno di cui dicevamo all’inizio. La serata è poi proseguita con i giovani divisi in cinque gruppi per riflettere su quanto detto e per dare risposte ad altre domande, tracciate da don Francesco Paglia, responsabile della Pastorale vocazionale di Frosinone-Veroli-Ferentino. Il tutto prima del grande silenzio, che ha però parlato al cuore di tutti, dell’Adorazione, preparato peraltro in maniera semplice ma efficace dalle Francescane di Ferentino. A conclusione, il “mandato” consegnato ai giovani da Alina, ora a Patrica ma già missionaria in Costa d’Avorio: una piccola scatolina, con dentro un fiammifero e la dicitura “Accendi la speranza!”. Con l’augurio che i giovani consumino quello e mille altri fiammiferi. di Igor Traboni
Giornata della gioventù: venerdì 22 novembre il piccolo pellegrinaggio dei ragazzi
I giovani delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone- Veroli-Ferentino celebreranno insieme laGiornata della gioventù, venerdì 22 novembre a Ferentino. Questo il programma, stilato dalle due Pastorali giovanili diocesane: ritrovo alle 20.15 presso Porta Montana (via Consolare) e quindi tretappe, in cammino, con altrettanti momenti di riflessione: sul pentimento, con testimonianza dei giovani della comunità “In dialogo”, presso la chiesa di Santa Maria de’ Cavalieri Gaudenti; ricerca,con catechesi del vescovo Ambrogio Spreafico, in Concattedrale; ringraziamento, con adorazione emandato missionario preso la chiesa della Madonna del Buon Consiglio. «Un piccolo pellegrinaggio nel centro storico di Ferentino – hanno scritto i ragazzi della pastorale giovanile della diocesi di Anagni-Alatri sui loro social – e lungo il cammino ci fermeremo per riflettere e vivere i tre atteggiamenti che Papa Francesco ci suggerisce nel messaggio per questa Giornata della gioventù: pentimento, ricerca e ringraziamento»
Gli incontri dei nostri giovani in preparazione al Giubileo
Prenderà il via domenica 10 novembre (chiesa Sant’Emidio, Alatri, alle 17.30) il ciclo di incontri “Pellegrini di speranza”, voluto dalla Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Anagni-Alatri come cammino di preparazione al Giubileo per i giovani dai 18 ai 35 anni. La prima tappa di questo cammino sarà riferita all’ABITO, ovvero al come “vestirsi” per un pellegrinaggio, cosa mettere in valigia e cosa lasciare a casa? Una similitudine che riporta all’essenziale della vita, a mettere solo ciò che conta davvero nella bisaccia di ogni giorno e nelle piccole grandi cose di ogni giorno (con gli amici, a scuola, all’università, al lavoro, in famiglia, in parrocchia…), secondo un tema che i giovani hanno già affrontato nel ciclo dello scorso anno e che ora opportunamente riprendono sulla strada del Giubileo. Questo percorso di riflessione e approfondimento prevede altre tappe, secondo questo calendario stilato dalle Pastorali coordinate da don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi e dall’Equipe diocesana giovanile: domenica 24 novembre si svolgerà la Glc, Giornata locale della gioventù, appuntamento che vedrà i nostri ragazzi simbolicamente uniti a quelli di tutto il mondo che pure celebreranno localmente le varie Giornate della gioventù. Le info pratiche sulla location della Glc verranno comunicate nei prossimi giorni, anche attraverso i media e i social diocesani. Il 20 dicembre si terrà poi la veglia di preparazione al Natale. Una volta aperto l’Anno santo, gli incontri dei giovani riprenderanno il 26 gennaio 2025, il 16 febbraio, il 23 marzo, l’11 aprile (con la tradizionale Via Crucis all’aperto) e il 25 maggio. «Desideriamo incamminarci verso Roma, centro del Giubileo 2025, come pellegrini sulle orme degli apostoli e martiri, inquieti cercatori della Speranza che si manifesta in Gesù, ancora di salvezza», hanno scritto i giovani sui loro social per far conoscere questi incontri e per invitare tutti i giovani, anche quelli che solitamente non frequentano parrocchie, associazioni o movimenti e che magari, come spesso accade, hanno lasciato “le cose di Chiesa” o gli argomenti della fede dopo il sacramento della Cresima. Igor Traboni
Il vescovo ai giovani: «Dialogo e amore, perché siamo una forza di amicizia e pace!»
Solo… posti in piedi per chi è arrivato un po’ più tardi, con la graziosa chiesa di Tecchiena Castello fin troppo piccola per accogliere i quasi 300 giovani arrivati da ogni parte delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino per l’incontro con il vescovo Ambrogio Spreafico nella serata di venerdì 11 ottobre: un appuntamento fortemente voluto proprio da monsignor Spreafico a mo’ di ideale cerniera tra i due incontri dell’assemblea interdiocesana, quello di sabato 5 ottobre tenutosi a Fiuggi e quello di domenica 13 previsto a Casamari. Un incontro, questo dei giovani, vissuto in un clima di amicizia (probabilmente una delle note più belle, perché abbiamo visto nascere nuovi legami con lo scambio di numeri di cellulare e mail, ma anche ragazzi tornare ad abbracciarsi dopo chissà quanto tempo, magari per aver fatto le medie insieme e poi essersi persi un po’ di vista), di gioia e allegria, ma anche e soprattutto di tanta partecipazione nei successivi gruppi di “approfondimento”, e di attenzione alle parole del vescovo. Monsignor Spreafico, dopo la lettura del brano evangelico dell’Annunciazione e la proiezione di un video realizzato dalla pastorale giovanile di Anagni-Alatri, ha parlato, come suo solito, a cuore aperto ai ragazzi presenti, invitandoli subito all’ascolto, proprio come ha saputo fare Maria, umile ragazza di un piccolo villaggio: «Anche voi giovani avete saputo ascoltare e stasera siete qui, in tanti. E invece, nei nostri mondi, quante volte uno parla e l’altro non ascolta. Succede in famiglia, tra gli amici; magari a scuola no, perché lì… dovete ascoltare per forza! – ha un po’ scherzato il vescovo, strappando un bel sorriso ai giovani, prima di tornare a parlare della serietà dell’argomento – Ma se non lo ascolto, come faccio a capire l’altro? Come faccio a capire se dietro quella faccia scura c’è un problema? No, cari ragazzi, non basta una chat, tutti quei puntini, abbreviazioni ecc che poi non si capisce niente. Se tu invece ascolti l’altro, allora lo capisci. Ma quante volte, mentre vi ritrovate a casa per il pranzo o la cena, e parlate tra di voi, invece di chattare? Guardate che i social sono utili, io non li condanno mica e con moderazione li uso anche io, perché è bello mettersi in contatto con chi magari sta dall’altra parte del mondo. Ma non si può sempre star lì a chattare. Se un tuo amico festeggia il compleanno, non mandargli un messaggio di fretta, ma chiamalo! Fai sentire che ci sei, che sei vivo! Quando ascolti, allora dialoghi. E la vita è dialogo! Pensateci un po’: perfino le guerre non finiscono senza un dialogo, senza che ci si metta attorno ad un tavolo per dialogare. Il dialogo fa la vita! E dialogo e amore vanno insieme. Se vuoi bene ad una persona, ma non la ascolti, come fai a capirla? Ed è proprio la prima cosa che fa Maria: ascolta». Il dialogo, ha aggiunto il vescovo, permette anche di liberarsi di una certa vergogna nel dire cose personali e quindi di farsi aiutare. Ed è il vero antidoto contro le guerre, anche le piccole guerre attorno a noi: «Quando covi qualcosa contro un altro, da amico diventa nemico. Succede anche con i followers. Ma le guerre nascono proprio perché tu cominci a guardare l’altro prima come un estraneo e poi diventa un nemico. Ecco perché nel mondo ci sono 100 conflitti e ben 187 se contiamo pure le guerriglie». Ma noi, è stato l’ulteriore invito rivolto da Spreafico ai giovani, «possiamo fare tanto, se ci prendiamo la responsabilità di costruire qualcosa, perché la pace dipende da tutti; noi dobbiamo essere uomini e donne di pace. Gesù ci affida un tesoro e noi dobbiamo custodirlo, essere protagonisti del cambiamento delle nostre belle città. Invece oggi c’è troppo individualismo, Ma se tu in classe vedi un compagno che si isola, che magari ha un problema, tu te ne devi occupare, diventare un vero amico. Diciamo “no” all’egoismo, perché gli egoisti sono loro le prime vittime, sono dei “poracci”: pensi solo a te stesso e così ti rovini. Noi, cari ragazzi, siamo chiamati ad aprire gli occhi, a guardare lontano, a coltivare cuore e pensieri, perché si vive di ascolto. Voi siete una forza di amicizia e pace e Gesù conta su voi, su ognuno di voi!», ha concluso il vescovo Ambrogio, salutato da un fragoroso applauso dei giovani presenti. Poi, come detto, i partecipanti si sono divisi in gruppi secondo fasce di età, stimolati dai sacerdoti e dai vari educatori presenti a riflettere sulle parole del vescovo e su altri stimoli offerti. E anche qui, facendo capolino tra un gruppo e l’altro, abbiamo notato dei giovani estremamente attenti e preparati, capaci di offrire ai coetanei spunti di riflessione mai banali. Insomma, davvero una gran bella serata, preparata al meglio dalle pastorali giovanili e vocazionali delle due diocesi, coordinate da don Luca Fanfarillo, don Pierluigi Nardi, don Tonino Antonetti, don Francesco Paglia, Andrea Crescenzi e con un “grazie” per l’accoglienza a Giorgia e Ilenia, educatrici di Tecchiena Castello. Tra i tanti giovani presenti, anche quelli di vari movimenti, gruppi e associazioni, dagli Scout ad Azione Cattolica e Nuovi Orizzonti, dai giessini di Comunione e Liberazione ai volontari delle Olimpiadi Victoria di Madonna della Neve e del Sicomoro di Fiuggi, ma di certo ne dimentichiamo qualcuno e ce ne scusiamo. Bella e significativa anche la presenza dei seminaristi delle due diocesi, accompagnati dall’assistente spirituale don Angelo Conti. A concludere il tutto, la benedizione finale, saluti e abbracci. Anzi, no: per molti anche un dopo-incontro con cornetti alla crema o panini con la porchetta, nella serata un po’ fresca ma con il cuore “scaldato” dalla gioia di un incontro. Igor Traboni
L’invito dei nostri ragazzi all’incontro con il Vescovo
Si terrà venerdì 11 ottobre, presso la chiesa parrocchiale di Tecchiena Castello, con inizio alle 20.30, l’incontro interdiocesano dei giovani con il vescovo Ambrogio. Un momento di preghiera, riflessione, comunione, condivisione, organizzato dalle Pastorali giovanile e vocazionale della diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino. Si tratta di un appuntamento che vedrà i giovani protagonisti e pienamente inserito nelle due “trappe” dell’assemblea interdiocesana, ovvero quella di sabato 5 ottobre a Fiuggi e di domenica 13 ottobre a Casamari. Ecco, in questo breve video, come i ragazzi della nostra Pastorale giovanile e vocazionale invitano tutti i coetanei a partecipare all’incontro…
I giovani pellegrini alla Santissima. Con la gioia di arrivare alla “meta” dell’amicizia con Gesù
Dal paese di Vallepietra, con la partenza fissata di buon mattino, fino al santuario della Santissima Trinità, per un’ascensione che ha unito la gioia dello stare insieme al desiderio di arrivare alla meta, sia pure anche con fatica, perché in alcuni tratti le due ore circa di salita presentano delle asperità. Ma alla fine, come detto, ecco la meta: in questo caso il sacro speco sotto la montagna, ideale rappresentazione dell’arrivare al Signore, senza tante zavorre, perché in montagna – come dovrebbe accadere nella vita – si va solo con l’essenziale. Ecco un po’ il senso ed il significato del pellegrinaggio che venerdì 6 settembre è stato compiuto da un gruppo di giovani e da alcuni adulti e organizzato dalla Pastorale giovanile e da quella vocazionale della diocesi, con i responsabili don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi che lo hanno guidato. Provenienti soprattutto dall’unità pastorale delle “parrocchie in comunione con Maria”, da Collelavena e da Tecchiena Castello, una volta giunti al santuario i pellegrini hanno partecipato alla Messa, molti di loro si sono accostati al sacramento della Riconciliazione (i confessori sono sempre a disposizione al santuario) e quindi un pranzo al sacco come ulteriore momento di convivialità e amicizia, prima di ridiscendere a Vallepietra, sempre a piedi e ancora per immergersi nel grande significato spirituale di ogni pellegrinaggio, che non può certo terminare una volta “arrivati”. Concetti bene espressi da don Luca Fanfarillo nel corso dell’omelia: «Il pellegrinaggio rappresenta un po’ la nostra vita. Durante il percorso si incontrano mille difficoltà, si fatica, ma quando si arriva alla meta la gioia è grande, specialmente se Gesù cammina accanto a noi». di Igor Traboni
“Ragazzi in cammino” a Pitocco, organizzato il primo evento
Venerdì 6 settembre nella nostra parrocchia di Santa Maria Goretti, in località Pitocco a Vico nel Lazio, si è tenuto il primo evento pubblico della “Associazione culturale ragazzi in cammino Ets” Insieme ai nostri ragazzi abbiamo fatto un cammino bello e vero, un cammino che risveglia la loro umanità e mantiene desto il loro cuore, un cammino che li accompagna a scoprire la bellezza del cristianesimo. Sono tanti anni che camminiamo insieme a loro, li incontriamo durante l’anno, ogni 15 giorni circa, e periodicamente organizziamo eventi insieme alle altre comunità di Comunione e Liberazione del Lazio. Cerchiamo di aprire i loro orizzonti ad esperienze diverse: giornate condivise, convivenze studio, incontri culturali, vacanze ecc. Abbiamo incontrato tanti ragazzi in questi anni, diversi di loro li abbiamo accompagnati dalla scuola media all’università. La serata di venerdì 6 settembre i nostri ragazzi l’hanno vissuta veramente da protagonisti, a cominciare dai preparativi fino allo svolgimento; hanno accolto le persone e organizzato i giochi per i più piccoli, hanno coinvolto diversi genitori nella preparazione della cena: il fatto di vederli così partecipi è stata per noi una grande gioia. Un valore importante alla serata lo ha dato la bellissima testimonianza di Avsi India, tenuta da Tommaso Quadrini, un nostro amico di Frosinone che in quella nazione, accompagnato dalla famiglia, di recente ha anche vissuto un’esperienza lavorativa. E poi che dire del nostro parroco, don Luigi Battisti? Ha accompagnato i canti con la chitarra e insieme a noi hanno cantato anche il sindaco uscente di Vico nel Lazio, Claudio Guerriero, che per tanti anni ha messo in bilancio un aiuto economico per il nostro gruppo, ed il neo sindaco Stefano Pelloni che continuerà a sostenerci. Da qualche anno il nostro gruppo si è costituito, come detto, in “ASSOCIAZIONE CULTURALE RAGAZZI IN CAMMINO ETS” e a questa si può conferire anche il 5xmille. Desideriamo ancora camminare insieme per portare proposte belle ed interessanti sul nostro territorio, rivolte soprattutto ai giovani e ai giovanissimi! di Angela Cavalli
I nostri giovani pellegrini a piedi alla Santissima
Una nuova e bella iniziativa è stata presa dalle Pastorali giovanili e vocazionali delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino. Si tratta di un pellegrinaggio a piedi al santuario della Santissima Trinità, che si terrà venerdì 6 settembre, Nel manifesto trovate tutte le info per partecipare, l’importante è ritrovarsi alle ore 8 nel paese di Vallepietra, dove c’è pure la possibilità di parcheggiare comodamente, anche nei pressi del piccolo cimitero, da dove è prevista poi la partenza per l’ascesa al santuario. Per quanti non se la sentissero di andare a piedi, c’è comunque la possibilità di partecipare, raggiungendo il santuario con l’auto, e partecipare alla Messa, che verrà celebrata alle 10.30. Ricordiamo che nell’area del santuario ci sono dei percorsi obbligati e che non si può assolutamente derogare da questi, per motivi di sicurezza. Il pellegrinaggio verrà guidato da don Luca Fanfarillo e don Tonino Antonetti.
Pellegrinaggio a Lourdes: il racconto di una grande esperienza di Fede
Si è svolto dal 25 al 28 luglio il pellegrinaggio a Lourdes realizzato dall’Ufficio della Pastorale giovanile e dall’Ufficio Pellegrinaggi della diocesi di Anagni-Alatri, in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi, vicariato di Roma, guidato da don Luca Fanfarillo. Il gruppo era composto da persone con età compresa da 3 anni a 90 anni tra cui 6 giovani. Grazie a Bruno Calicchia, direttore dell’Ufficio diocesano pellegrinaggi, condividiamo con piacere l’esperienza del gruppo dei nostri pellegrini attraverso il racconto che segue…: Per far vivere appieno questa esperienza ai partecipanti, a ciascuna giornata è stata dato un significato particolare come spunto per la riflessione comunitaria e personale: – GIORNATA DELL’ACCOGLIENZA E MARIANA: Il pellegrinaggio è iniziato con il saluto alla Vergine, alla grotta delle apparizioni, seguito da un momento di preghiera e riflessione sul messaggio di Lourdes. Profonde le riflessioni di don Luca che ha colto l’occasione per rimarcare che il pellegrinaggio è un modo per riscoprire e consolidare la propria fede. Nel pomeriggio la celebrazione della Messa nella cripta. La giornata si è conclusa con la fiaccolata e la recita del Rosario. – GIORNATA PENITENZIALE: iniziata con la Via Crucis, la Messa e proseguita nel pomeriggio con la Processione Eucaristica. – GIORNATA DELL’IMPEGNO: iniziata con la Messa alla grotta delle apparizioni, il Rosario delle ore 18, sempre alla grotta, e terminata con un momento di preghiera, con i pellegrini riuniti attorno al cero offerto da tutto il gruppo. Questo è stato un momento particolarmente sentito in quanto ognuno ha offerto le intenzioni di preghiere ricevute da parenti e amici, per i malati, per quanti non sono potuti venire, per i vari conflitti e discriminazioni e non è mancata, pertanto, una preghiera comunitaria particolare per la Pace nel mondo e per le popolazioni perseguitate per motivi religiosi. La serata si è conclusa con la deposizione del cero in prossimità della grotta, come segno della nostra presenza, e il “mandato” a ciascuno di portare a casa la gioia provata a Lourdes e far sì che il pellegrinaggio non resti solo un ricordo. Nel corso delle giornate non sono mancate catechesi e riflessioni a cura di don Luca, anche con il rinnovo delle promesse battesimali durante la visita ai ricordi di Santa Bernadette, senza togliere però lo spazio e il tempo alla preghiera personale. Non ci è stato possibile farlo in gruppo, ma tutti hanno effettuato il “rito dell’acqua” presso le piscine. Dalle testimonianze raccolte, tutti sono stati concordi nel definire Lourdes un luogo fuori dal comune. Per chi vi arriva la prima volta, è forte l’impatto nel vedere l’alto numero di persone malate presenti, spesso sorridenti, che trasmettono serenità d’animo. È un posto in cui si “acquista”, se così si può dire, una marcia in più per affrontare i piccoli o grandi problemi quotidiani. Lourdes è un’esperienza che non può essere raccontata, ma necessita di essere vissuta per poter essere capita. (Il pellegrinaggio è un breve cammino nel viaggio più lungo che si chiama Vita, ha un inizio e una fine, ma spesso la fine è il suo inizio perché il pellegrinaggio è un seme che germoglia solo una volta tornati a casa. (cit.)
Tempo d’estate: ecco cosa fare (e non fare) con bambini e ragazzi nei Campi e nei Grest
Il Servizio interdiocesano tutela minori (attivato dalle diocesi di Anagni-Alatri, Frosinone-Veroli-Ferentino, Gaeta, Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo) ha inviato una lettera ai sacerdoti e ai responsabili dei vari campi estivi e Grest su alcuni comportamenti da adottare e altri da evitare nelle attività estive con bambini e ragazzi. Ecco il testo completo della lettera: Cari sacerdoti e responsabili Associativi,L’estate, come ogni tempo di vacanza, rappresenta per le nostre comunità parrocchiali e pastorali,per gruppi e movimenti, una preziosa opportunità per vivere esperienze educative che entrano nellamemoria personale e comunitaria di coloro che ne prendono parte.Sapendovi in questo tempo impegnati a organizzare queste esperienze ci sembra importantecondividere con voi alcune semplici regole che vi confermeranno nello stile educativo ecclesiale edella tutela dei minori ed alcuni altri comportamenti inappropriati che richiedono invece attenzionee vigilanza da parte dei parroci, sacerdoti assistenti e responsabili associativi, educatori e animatori.Stile educativo da promuovere*: