Il vocabolario dell’amore dei nostri giovani Gmg

Sono tornati! Nel pomeriggio di mercoledì 9 agosto i nostri “magnifici 53” pellegrini, ovvero i giovani e i loro accompagnatori delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino che hanno fatto esperienza della Gmg a Lisbona, sono tornati a casa. Li abbiamo seguiti con i nostri social e già ringraziati per tutto quello che ci hanno dato e fatto vedere, attraverso il filtro di foto e video per niente… filtrati, perché espressione dei loro cuori. Ma, come se non bastasse, questi ragazzi ci fanno un ulteriore regalo: invitati a scrivere in chat tre parole-simbolo di quello che si portano dalla Gmg – e che intendono ora portare nelle rispettive comunità, ma anche a casa, a scuola, all’università, al lavoro – i nostri giovani sorprendono ancora una volta, scrivendo un vocabolario bellissimo. Fede, speranza, amicizia, gioia sono i termini più gettonati (e quindi non sempre li ripeteremo di seguito) come è normale e rappresentativo che sia, ma dal cuore e dalla mente di questi giovani escono altre immagini bellissime, come su una tavolozza con cento colori. Ecco allora Emilia, che ricorda i sorrisi, la musica e il coraggio; oppure Eli, che mette in evidenza la comunità, la condivisione, la famiglia, con questi ultimi due termini ripresi anche da Maia; mentre Ilaria declina tutto al plurale, un po’ come il “todos, todos, todos” di Papa Francesco, e scrive di amicizie, speranze, sorrisi. Particolari anche i pensieri che ci regala Rob: scoperta, riflessione, accoglienza; come quelli di Michela: incontro, sogno. Per Leonardo, la Gmg ha significato soprattutto impegno, strada, ascolto. Torna sul concetto di comunità anche Anna Laura, assieme a quello non meno importante del dialogo, che Chiara B. identifica anche nell’unità. Quello della serenità è un altro bel concetto che esprime es, mentre Betta, Fede e Leobell ci portano, perché no? anche sui sentieri dell’avventura e Alvs in quelli del viaggio; Ilaria F. e Camilla C. rimarcano anche il valore, troppo spesso dimenticato, della vita; Rachele R. tratteggia l’alleggerirsi, l’unione, il credere. Don Francesco F. racconta anche della luce, così come fanno Rachi e Flavia; mentre emozioni, scoperte, speranze sono le parole di Dario e meraviglia e cammino quelle di Elisa F. Per suor Silva, Lisbona ha significato in particolare universalità, felicità e missione; Virgilio ci parla di fraternità e sacrificio, Emiliano anche di rinascita; Federica ci dice di aver trovato un tesoro; Ale ci rammenta l’importanza dell’inclusione e Simone del ripartire, Sam della scoperta. Un altro giovane, rappresentato in chat da una nuvoletta, esprime novità e stupore, mentre Giulia D. evidenzia affetto, servizio e consapevolezza. Brillare, capire, non temere sono i flash che ci lascia Isa. Di bellezza ci parla Simona M. Di svolta Oc. Di inizio un ragazzo che non si firma in chat. Per Saturn la cartolina della Gmg è quella di un unico cuore in comune con 53 compagni. Sul coraggio tornano Tom e Lorenzo A. Tante emozioni per Jade e una bella ventata di freschezza per Chiara C. E per tutti noi, grazie a voi cari ragazzi. di Igor Traboni

Il saluto affettuoso del vescovo Ambrogio ai giovani Gmg: ci fate sognare…

Il vescovo Ambrogio, che ha seguito passo dopo passo il pellegrinaggio dei nostri giovani alla Gmg, ha inviato loro questo messaggio: «Siate ragazze e ragazzi che ci fanno sognare e costruire un mondo di donne e uomini che sanno vivere insieme, condividendo fatiche, dolori e speranze volendosi bene. Un abbraccio a tutti. Con affetto, il vostro vescovo Ambrogio». I ragazzi a loro volta hanno omaggiato mons. Spreafico, nel ringraziarlo per la vicinanza, con un video dei momenti più significativi del pellegrinaggio. Il video potete vederlo sul profilo Instagram della diocesi di Anagni-Alatri.

Grazie ragazzi. Per averci portato con voi alla Gmg…

Stupenda, meravigliosa, fantastica. Rientrano tutti nella gamma del “bello”, che poi conduce alla sola Bellezza per cui valga la pena vivere, gli aggettivi che stanno usando i nostri giovani partecipanti alla Gmg per descrivere l’esperienza di Lisbona e l’incontro con Papa Francesco e i suoi inviti a darsi all’amore e con amore («Solo l’amore di Dio è gratis»). Ma anche l’amicizia con decine tra le centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo; ma anche l’amicizia rinsaldata tra già chi si conosceva e i nuovi legami stretti tra questi 53 giovani pellegrini provenienti dai posti più diversi delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino. E le lunghe ore sul pullman, stancanti certo, ma sempre con il sorriso sul volto e il “pieno” fatto con le catechesi itineranti curate dai due don Francesco e dai seminaristi. Abbiamo provato a seguirli a distanza e, soprattutto su alcuni social più in voga tra i giovani, anche passo passo, grazie alle foto, ai video, alle parole che ci hanno inviato strada facendo, attenti però a non disturbarli troppo e a non farli stare sempre “appiccicati” ai telefonini, in questa Gmg che è una esperienza di incontri, di volti, di persone guardate in faccia: tutte quelle “cose” autentiche che riempiono la vita, come spesso ama ripetere il nostro vescovo Ambrogio. E di tante foto già pubblicate, abbiamo ora deciso di prenderne solo due, che però ci sembrano un po’ riassumere il senso di questo pellegrinaggio. E del pellegrinaggio della vita che questi giovani, possibilmente e auspicabilmente con accanto noi adulti, continueranno a fare. Nella prima foto questi ragazzi vanno incontro al sole, alla vita, uno accanto all’altro. Nella seconda foto, invece, alcuni di loro portano i cestini del pranzo a sacco anche per i loro amici: servizio e gratuità! E non importa se in queste due immagini non li vediamo in faccia: quello che conta è guardarsi nei cuori. E questi giovani “manutentori di sogni”, come ha ricordato il Papa, sanno farlo. Più di qualcuno, anche un po’ polemicamente e ingiustamente, si è chiesto dove sono poi nelle chiese, sempre un po’ più vuote, questo milione e mezzo di ragazzi presenti a Lisbona, compresi i 65mila italiani. A ben vedere, e a contare meglio, sono nella vita delle parrocchie, nei movimenti, nelle associazioni, sotto il sole a preparare i Grest, nelle aule fredde d’inverno del catechismo. Proprio come i nostri “magnifici 53”: sulla strada, incontro al sole e alla vita; oppure a caricarsi i sacchi (le fatiche, le delusioni, ma anche le gioie e le speranze) dei loro amici. di Igor Traboni

Un filo spirituale tra Lisbona, Trivigliano e Filettino

Un filo spirituale tra la nostra diocesi, e i ragazzi rimasti qui, e la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, con la delegazione di pellegrini lì presente assieme ad un gruppo di coetanei della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Un filo spirituale che si dipana da Trivigliano e Filettino e arriva per l’appunto nella capitale portoghese. Partiamo da Trivigliano, dove la parrocchia guidata da don Rosario Vitagliano per la serata di sabato 5 agosto ha organizzato la visione della diretta tv della veglia di preghiera guidata da papa Francesco in quel di Lisbona. Ci si ritroverà alle 21 nel salone di sant’Anna ma attenzione perché – ed ecco l’altra bella notizia – pochi minuti prima dell’inizio della veglia i giovami presenti a Trivigliano saluteranno in collegamento i coetanei della diocesi pellegrini a Lisbona. Passiamo a Filettino, nella parrocchia di Santa Maria Assunta, guidata da don Pierluigi Nardi. Sabato 5 agosto i giovani del paese si ritroveranno alle 18.30 davanti alla chiesa della Santissima Trinità e poi processionalmente si recheranno fino alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove verrà celebrata la Messa, momento di massima unione con i giovani di tutto il mondo.    

I giovani pellegrini Gmg sono arrivati in Portogallo, accolti dalla Madonna di Fatima

Dopo una marcia di avvicinamento durata due giorni, con soste per la notte ad Avignone e a Madrid, nella giornata di giovedì 3 agosto  i giovani pellegrini Gmg delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino sono finalmente arrivati in Portogallo! I “magnifici 53” sono stati accolti dal clima torrido e dal panorama a lunghi tratti un po’ brullo della terra lusitana, ma soprattutto dal manto protettivo della Vergine di Fatima. Proprio al santuario mariano tra i più visitati al mondo, infatti, i nostri pellegrini hanno fatta tappa, per un primo abbraccio con la grande spiritualità e l‘ondata di fede che permea anche la Giornata mondale della gioventù 2023 e che vivrà tanti momenti intensi e importanti a Lisbona. Proprio alla Vergine di Fatima, infatti, papa Francesco ha affidato questa Giornata e al santuario tornerà sabato, per raccogliersi in preghiera. Purtroppo non c’è stato il tempo per celebrare Messa, ma molti giovani pellegrini si sono raccolti nella grotta delle apparizioni, portando le preghiere di affidamento a Maria di tanti coetanei e familiari rimasti a casa. Anche a Fatima c’è stato poi l’ormai solito tripudio di bandiere da tutto il mondo, con feste e canti in varie lingue (ma l’Inno di Mameli è stato decisamente tra i più gettonati e… urlati!). I giovani pellegrini hanno quindi fatto tappa verso Lisbona e più precisamente su Sintra, sobborgo non distante dalla capitale portoghese che poi nella mattinata di venerdì 4 agosto è stata raggiunta in treno, dove avranno la base logistica in una scuola per questi giorni di permanenza alla Gmg. Anche qui, nelle strade e poi in alcuni locali prima della compieta e poi della… ninna nei sacchi a pelo, è stato tutto un incontrarsi con altri giovani festanti dell’Italia e di altre nazioni. I nostri ragazzi si stanno inoltre preparando al meglio, con delle catechesi itineranti condotte sul bus dai due don Francesco (Frusone e Paglia), da suor Silva e dai seminaristi Lorenzo 1, Lorenzo 2 e Federico, come ad esempio quella sul giovane ricco. Prezioso anche l’apporto, soprattutto nella logistica, dei più “grandicelli” del gruppo, ad iniziare da Andrea, che peraltro, insieme a Carlo, ringraziamo di cuore per l’inoltro di foto e video a chi scrive, un “portoghese” nel senso che si è… infilato in questa Gmg pur senza parteciparvi fisicamente. Foto e video che potete trovare soprattutto sul profilo e sulle storie Instagram di questa diocesi, ma anche della diocesi frusinate, delle pastorali giovanili delle due diocesi e del centro diocesano vocazioni di Frosinone. di Igor Traboni

Lisbona, stiamo arrivando! Il pellegrinaggio dei nostri ragazzi verso la Gmg

Tutto è iniziato all’alba del primo agosto: gli occhi ancora un po’ socchiusi per il sonno ma il cuore già aperto per questa grande esperienza, le T-shirt colorate e il desiderio di rendere soprattutto la vita a colori, un’ultima occhiata allo zaino “forse però ho dimenticato il dentifricio… ma chi se ne importa, me lo faccio prestare”, un abbraccio agli amici che già si conoscono e un primo saluto a quelli nuovi, che poi diventeranno pure questi volti dell’amicizia come fosse da sempre: così 53 ragazzi delle diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri,  compresi alcuni accompagnatori, si sono messi in viaggio – ma più corretto sarebbe dire IN PELLEGRINAGGIO – alla volta di Lisbona, per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù, per incontrare papa Francesco e centinaia di migliaia di coetanei da tutto il mondo. Il primo giorno di viaggio è scivolato tra Italia a Francia senza troppi intoppi: canti e preghiere sul torpedone, compresi alcuni momenti di catechesi guidati da don Francesco Paglia e don Francesco Frusone; ma anche quello che succede in ogni viaggio (pardon: PELLEGRINAGGIO) che si rispetti: parlare con il vicino, con quello dietro o avanti, scambiarsi di posto, insomma: fare amicizia! Qualche sosta lungo il nastro d’asfalto autostradale, foto-ricordo da mandare a casa, agli amici o da destinare ai social, sempre con un uso estremamente corretto di questi mezzi. E qualche scatto da inviare pure  a quel… rompiscatole del giornalista delle comunicazioni sociali per i media e i social diocesani, perché anche chi resta a casa possa seguire questo PELLEGRINAGGIO con tanti post e storie su Instagram, Facebook e Twitter (e grazie ad Andrea, Carlo e agli altri che si aggiungeranno e che già stanno inviando e continueranno ad inviare materiale). In serata l’arrivo ad Avignone, la sistemazione in ostello, la cena e poi, per le strade della città dei papi, l’onda allegra di centinaia di coetanei provenienti da altre zone d’Italia, dalla Croazia e ovviamente dalla Francia, primo assaggio di quell’incontro di visi, volti, abbracci, speranze, preghiere, attese, trepidazioni, che poi esploderà a Lisbona. E all’alba di mercoledì 2 agosto si riparte, per altri mille km circa verso la capitale portoghese ma soprattutto verso l’incontro con Gesù, l’unico che può cambiare la vita. Buon PELLEGRINAGGIO ragazzi! di Igor Traboni

Il “dopo di noi” è adesso, ad Alatri. E presto anche ad Anagni e Guarcino

Garantire un futuro autonomo, sia abitativo che lavorativo, ai ragazzi disabili anche quando i genitori non ci saranno più: è questo, in estrema sintesi, il significato del “Dopo di noi”, il progetto nazionale che ora sta decollando ad Alatri (ma presto anche ad Anagni e Guarcino e che in provincia ha già trovato concreta applicazione con una struttura della cooperativa Diaconia a Frosinone) grazie all’associazione Insieme –  formata esclusivamente dai genitori di questi ragazzi e da amici volontari – e ad alcuni locali messi a disposizione dalla diocesi di Anagni-Alatri nel centro della cittadina ernica , a ridosso della chiesa di Santo Stefano, dove la vecchia e oramai inutilizzata casa parrocchiale è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per 25 anni «L’abbiamo già ristrutturata, ora stiamo ultimando alcuni lavori – racconta Gianni Ricciotti, vice presidente dell’associazione –  e  a settembre saremo pronti per accogliere i primi 5-6 ragazzi che dunque inizieranno questo percorso di autonomia abitativa». I locali sono ampi, con 5 stanze al piano superiore, servizi e un salone a quello inferiore, e già ospitano anche la sede dell’associazione, presieduta da Sandra Frioni, in precedenza ubicata invece vicino all’ospedale, in via La Noce. «Ma in qualche modo possiamo dire che adesso siamo un po’ un’associazione itinerante – rirende Ricciotti – nel senso che stiamo portando avanti tante iniziative per i nostri ragazzi, dalla recente partecipazione allo street food organizzato dal Comune al campo estivo Dynamo all’Abetone, da cii siamo appena tornati». Tante sono infatti le attività portate avanti dall’associazione  e illustrate di recente anche in un incontro con il vescovo Ambrogio Spreafico. I ragazzi, ad esempio, curano anche un orto sempre nella zona dell’ospedale, che presto diventerà “sinergico”, con un metodo antico di coltivazione che non prevede l’uso di concimi, e con una parte del terreno da tempo destinata all’allevamento di chiocciole per i migliori ristoranti del Lazio. Proprio nella ristorazione, tra cucina e servizio in sala, i ragazzi di Insieme hanno da tempo affinato una grossa esperienza e alcune attività di Alatri li hanno anche assunti. Un ulteriore sbocco professionale potrebbe poi arrivare dal recupero dell’area Fraschette, ora appartenente al Demanio: è stato già presentato un progetto, che precede la creazione anche di un ostello e di un ristorante, ma i tempi burocratici sono quelli che sono. C’è poi l’impegno nello sport (di recente hanno sbaragliato il campo ai campionati regionali di bocce), così come stanno riprendendo i corsi di teatro e già si pensa al Natale e alla preparazione del grande presepe artistico. Accanto a tutto questo, e anzi come parte integrante, c’è poi tutta l’attività di informazione sul tema della disabilità e dell’inclusione, con incontri e convegni. «Ora seguiamo dai 20 ai 30 ragazzi, a seconda delle attività portate avanti – afferma il vicepresidente Ricciotti – e arrivano da tutta la provincia, proprio perché vedono in noi un esempio di progettazione creativa e operativa. Anche il lavoro di informazione sul territorio è teso a far capire come questi ragazzi disabili in realtà possono portare avanti tante cose». E a questo proposito è dunque utile tornare al progetto del “Dopo di noi” che però, almeno per il momento, non prevede una residenzialità fissa nelle strutture accreditate e quindi anche ad Alatri,  in attesa che cambi la normativa nazionale; i ragazzi saranno quindi ospitati a rotazione, fermo restando che riceveranno così una “preparazione” specifica perché un domani possano andare a vivere da soli anche altrove. E dopo Alatri, come detto, partirà pure Anagni, con un locale in via Nova, anche qui in una vecchia casa parrocchiale messa a disposizione dalla diocesi. E poi Guarcino, con il comune che ha messo a disposizione i locali ora inutilizzati di un vecchio asilo. Igor Traboni

Il vescovo ai giovani della Gmg: «La vita è incontro, non realtà virtuale»

La vita è un incontro, è un insieme di relazioni «e questo pellegrinaggio che state per compiere verso Lisbona è un segno proprio di quello che dovrebbe essere la vita tutta, e non solo la vita della Chiesa, uscendo dai nostri piccoli mondi e pensando che questi rappresentino il centro di tutto». Così il vescovo Ambrogio Spreafico nella serata di venerdì 21 luglio si è rivolto ai giovani delle diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri che dal 1° al 9 agosto saranno in Portogallo per la Gmg mondiale. La consegna del mandato ad una rappresentanza dei 53 giovani che andranno a Lisbona (alcuni ragazzi erano infatti assenti alla serata perché impegnati nelle attività estive di parrocchie e associazioni) ha rappresentato proprio un momento di incontro, oltre che di preghiera, nella chiesa di Santa Maria Goretti a Frosinone. Nel suo saluto ai presenti, il presule ha rimarcato la necessità di liberarsi «dei tanti io in cui oggi pensiamo di trovare realizzazione, compresi quei giovani tra i 25 e i 35 anni che in tutto il mondo e in Italia, dove sono circa centomila, hanno scelto di vivere separati, fuori dal mondo, collegati solo con i social. Ma la vita non è una realtà virtuale, la vita è incontro, è vivere davvero la realtà, stare insieme, condividere, rispondere con gentilezza, aiutare chi soffre e ha bisogno. Queste sono le cose che esprimono la bellezza della vita della Chiesa ma anche e soprattutto dell’umanità». L’invito di Spreafico ai giovani che andranno alla Gmg è stato quindi quello di «costruire il futuro insieme, perché andare verso un luogo, come voi vi apprestate a fare, è sempre una scelta. E questo uscire dal nostro mondo è anche il senso del pellegrinaggio, proprio come fece Abramo che uscì dalla sua terra senza neppure sapere dove doveva andare, ma fidandosi di Gesù». In Portogallo, dunque, per un incontro che poi duri per tutta la vita e per veder germogliare quel seme, ha aggiunto monsignor Spreafico rifacendosi alla figura del seminatore, che il Signore ci dona, «un seme che germoglia ed è anche segno di grande speranza, perché il Signore vuole irrorare il nostro cuore e non cessa mai di far cadere il seme nella nostra vita. Dobbiamo accoglierlo, perché questo seme arricchisca anche le nostre comunità». La serata – che peraltro si può rivivere sui social diocesani anche con un video realizzato da Filippo Rondinara – è poi proseguita con varie indicazioni tecniche e logistiche (i ragazzi delle due diocesi ad esempio alloggeranno presso alcune famiglie in una località poco distante da Lisbona) fornite da Andrea Crescenzi, della pastorale giovanile di Frosinone, che coordinerà la spedizione di questi 53 giovani, molti dei quali peraltro alla prima esperienza di Gmg, coadiuvato da Simona Mastrantoni, Ilaria Fiorini, Elisa Finocchi, Carlo Cerasaro, dei seminaristi Federico Mirabella, Lorenzo Ambrosi e Lorenzo Sabellico, e con la… supervisione, anche e soprattutto spirituale, di don Francesco Frusone, don Francesco Paglia e suor Silvia Jaku. È buon pellegrinaggio a tutti! Igor Traboni

Insieme, con gioia e trepidazione: i nostri giovani verso la Gmg di Lisbona

Ultimi preparativi per la spedizione dei giovani delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino che all’inizio di agosto saranno a Lisbona per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù e all’incontro con papa Francesco. Venerdì 21 luglio, alle 20 nella chiesa di Santa Maria Goretti a Frosinone, il vescovo Ambrogio Spreafico incontrerà questi giovani per consegnare loro il mandato per la Gmg, una maglietta appositamente preparata dalle pastorali giovanili delle due diocesi e il kit del pellegrino. Il 1°agosto prossimo sul pullman che poi farà rotta verso il Portogallo, attraversando Francia e Spagna, saliranno in 53 (30 femminucce e 23 maschietti), soprattutto tra i 17 e i 23 anni, accompagnati da don Francesco Paglia e don Francesco Frusone, responsabili delle pastorali giovanili e vocazionali delle due diocesi, dai seminaristi Lorenzo Ambrosi, Federico Mirabella e Lorenzo Sabellico e da suor Silva Jaku, sempre della pastorale giovanile. Va ben sottolineato il clima di grande collaborazione di questi giovani durante l’intensa fase preparatoria, fatta di incontri spirituali e formativi (nella foto, uno di questi, tenutosi a Mole Bisleti), anche con la presenza del vescovo Ambrogio Spreafico, come quello di Pentecoste. Ma non è mancata quell’unione che fa la forza anche nell’affrontare e superare alcuni… scogli logistici (e non di poco conto, soprattutto per quanto concerne ad esempio i pernottamenti durante il viaggio). Questi giovani si sono subito “trovati” tra di loro, intessendo nuovi rapporti personali ed amicizie, oltre ogni eventuale campanilismo che talvolta arriva dall’unione di due diocesi e quindi da realtà diverse, seppur limitrofe «ma chi altri, se non i giovani, poteva dare un esempio di accoglienza e inclusione?», argomenta Andrea Crescenzi, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e della spedizione ciociara in terra lusitana, dall’alto della sua esperienza, visto che è alla quinta Gmg e in una di queste (a Colonia, per la precisione) ha anche conosciuto Marcella, che poi ha sposato e che sarà con lui anche in questo viaggio. «Anche se questa è per l’appunto la mia quinta Gmg – riprende Andrea – devo dire che stavolta ho subito notato un clima di particolare affiatamento tra i ragazzi, anche nel superare le varie difficoltà logistiche. Certo, sarà una Giornata mondiale un po’ diversa dalle altre e non so esattamente cosa aspettarmi, ma lo vedrò e la vivrò con loro, con questi ragazzi che in fin dei conti sono i primi millennial ad una Gmg. Davvero sono curioso di vedere come questi giovani affronteranno un’esperienza del genere e anche per me sarà bello e utile scoprirlo! Abbiamo cercato di prepararci al meglio, con vari momenti di riflessione che proseguiranno anche nel viaggio in autobus, debitamente guidati dai due sacerdoti che ci accompagneranno». A supportare Andrea nel coordinare i due gruppi diocesani ci saranno anche Simona Mastrantoni, Carlo Cerasaro, Elisa Finocchi e Ilaria Fiorini. E proprio quest’ultima ci consegna alcune riflessioni, ad iniziare proprio dallo spirito che li sta animando in questa fase preparatoria: «Penso che la collaborazione e, in questo caso, l’unione tra le due pastorali giovanili, sia sempre occasione di arricchimento e di crescita. Già dai primi incontri preparatori in vista della GMG si è manifestato un grande spirito di squadra; il fatto di non conoscersi o conoscersi poco non è mai stato un ostacolo, ci siamo riconosciuti nella voglia di creare e vivere qualcosa di molto bello e intenso tutti insieme. Parteciperemo alla Gmg con la voglia innanzitutto di condivisione, tra noi e con le tantissime persone che incontreremo, e con la speranza di vivere un momento di fede intenso, che possa poi rimanere in noi e accompagnarci una volta tornati a casa». Una Gmg da… vivere anche nel lungo tragitto sul torpedone, da e per Lisbona: «Il viaggio che affronteremo – aggiunge Ilaria – sarà da un lato sicuramente faticoso, ma dall’altro ci darà anche occasione di conoscerci meglio tra di noi e farci sperimentare l’andare del pellegrino, con momenti sicuramente pieni di gioia, ma anche con le difficoltà che ogni “cammino” porta con sé. Approfitteremo delle tante ore in pullman per cominciare ad entrare nello spirito della Gmg da un punto di vista conviviale, ma soprattutto spirituale. Credo che soprattutto per i più giovani del gruppo sia importante comprendere il senso profondo di questa esperienza, affinché possa davvero segnare positivamente la loro vita e il viverla un po’ da pellegrini contribuirà a tutto questo». E poi ci sarà il ritorno a casa, quando tutto auspicabilmente non potrà essere come prima… «Siamo chiamati ad essere una Chiesa in uscita, come tante volte ci ricorda papa Francesco, e penso che questo compito spetti in maniera particolare a noi giovani che viviamo in mezzo ad altri giovani spesso lontani dalla fede e dalla Chiesa. Non si può trasmettere un messaggio o cercare di parlare ai “lontani”, rimanendo a nostra volta lontani. E’ invece necessario “stare in mezzo”, non chiudersi nei propri gruppi e nelle proprie parrocchie, ma uscire, incontrare, ascoltare. Mi piacerebbe – chiosa Ilaria – che una volta tornati dalla Gmg tutti noi avvertissimo questa esigenza di testimoniare e, per quanto possibile, trasmettere agli altri la vera felicità e la vera gioia che nascono dallo stare insieme, dal condividere momenti belli ed intensi come saranno quelli della Gmg, dall’amore e dal rispetto della propria vita e di quella degli altri». Igor Traboni