Chi canta prega due volte: a Morolo il raduno delle corali
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2024/05/CORO-EMANUELA-1-1024x472.jpg)
Domenica 19 novembre nella chiesa di Santa Maria Assunta a Morolo si è tenuto l’8° raduno delle corali parrocchiali, organizzato dall’Ufficio liturgico diocesano. Queste le corali che hanno preso parte alla rassegna: Monache Clarisse di Anagni; parrocchia Madonna delle Grazie di Morolo; parrocchia San Valentino, di Monte San Marino; parrocchia di Torre Cajetani; parrocchia Sant’Andrea di Anagni; parrocchia Santa Teresa di Fiuggi; parrocchia della Cattedrale di Anagni; parrocchia di Tufano; parrocchia Santa Maria Maggiore di Alatri (coro diretto da Antonio D’Alatri e dal figlio Francesco – nella foto ); parrocchia Regina Pacis di Morolo. Don Bruno Durante ha accolto tutti i partecipanti con una riflessione iniziale sulla spiritualità liturgica nel tempo di Avvento. Don Bruno, anima di questo appuntamento entrato di diritto tra quelli più importanti del calendario diocesano, ha sottolineato tra l’altro che il cantare è un vero e proprio ministero liturgico che si innesta nel dinamismo delle celebrazioni a servizio dell’assemblea liturgica. Non si tratta dunque di essere professionisti o esecutori perfetti del canto, ma coristi delle celebrazioni liturgiche chiamati a compiere anche un percorso di crescita spirituale. Il pomeriggio di domenica scorsa è stato veramente un bellissimo momento, un incontro tra persone che, anche attraverso il canto, esprimono la loro fede. Ognuno dei cori attivi nelle varie parrocchie della diocesi di Anagni-Alatri ha eseguito due canti, tutti legati alle celebrazioni liturgiche in tempo d’Avvento. Gioia e serietà hanno dato voce alla bellezza della preghiera, perché la musica e il canto sono un vero strumento di evangelizzazione che tocca il cuore delle persone permette una celebrazione dei sacramenti che fa percepire la bellezza di Cristo: attraverso il canto si esprime la lode a Dio. Anche papa Francesco in più occasioni ha sottolineato l’importanza degli animatori dell’assemblea liturgica, insistendo per l’appunto proprio sul concetto che la musica e il canto costituiscono a pieno titolo degli strumenti di evangelizzazione nel mondo di oggi. di Emanuela Sabellico
Mons. Spreafico: «La Trinità ci aiuti ad essere costruttori di pace»
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2024/05/spreafico-trinita-1024x576.jpg)
Domenica 29 ottobre il vescovo Ambrogio Spreafico ha celebrato Messa al santuario della Santissima Trinità davanti a moltissimi fedeli, compresi quelli delle “compagnie” arrivati dalla Ciociaria e dalle province limitrofe per il tradizionale saluto alla Santissima. Nel corso dell’omelia, monsignor Spreafico ha innanzitutto sottolineato l’importanza dell’ascolto: «Oggi ascoltiamo troppo poco gli altri, siamo sempre lì che straparliamo. E invece abbiamo bisogno di ascoltare Dio che ci parla. Come facciamo in questo luogo così bello e significativo. Questo è il miracolo della Messa nella casa di Dio, dello stare di fronte all’altare: stiamo zitti, ascoltiamo e quando si parla lo facciamo con gli altri, nella preghiera, nel canto: si crea così quell’armonia che nella vita non c’è! Questo è il segreto della Trinità. Perché Dio Padre Altissimo ha voluto esser Padre, Figlio e Spirito Santo? Per farci capire che la vita è con gli altri, che non è mai sola la vita. Nessuno di noi è padrone della vita, degli altri, ma siamo chiamati ad essere uomini e donne che creano armonia e pace in un mondo così difficile, violento, che accetta la guerra come se fosse una cosa normale», ha aggiunto il vescovo con un forte richiamo all’attualità: «Abbiamo visto in queste ultime settimane gli attacchi terroristici di Hamas nel sud di Israele, ma questo non è accettabile, non c’è niente da capire. E’ morte, uccisione senza distinzione tra vecchi, bambini, donne, malati. Da qui vogliamo invocare la Trinità perché ci aiuti a essere costruttori di pace, di amore, cominciando da noi stessi, nella vita di ogni giorno, in famiglia, al lavoro nello studio. Mai vedere nell’altro un nemico, perché in ognuno c’è l’immagine di Dio». Ricordiamo che l’ultima celebrazione al santuario, prima della chiusura invernale, è fissata per giovedì 2 novembre, con la commemorazione dei defunti.
A San Giacomo di Anagni la Giornata diocesana della scuola
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2023/09/scuola-foto-1.jpg)
Domenica 17 settembre è stata celebrata la Giornata diocesana della scuola: la Chiesa ricorda così a tutte le persone della comunità scolastica che è loro vicina, perché le sta a cuore l’istruzione e la formazione dei piccoli e dei giovani. La nostra parrocchia di San Giacomo, ad Anagni, ha dedicato questa attenzione alla scuola nella celebrazione eucaristica, in particolare con la preghiera e attraverso dei segni. I ragazzi sono venuti a Messa portando con sé uno strumento scolastico particolarmente caro o significativo: lo zaino, il diario, i quaderni, il libro di qualche materia più faticosa da studiare, ecc. Don Francesco Frusone, il nostro parroco, ha ricordato quanto è prezioso il lavoro di tutti gli operatori scolastici (dirigenti, insegnanti, collaboratori), ed ha esortato all’alleanza necessaria e fondamentale tra la scuola e le famiglie. Abbiamo pregato perché i ragazzi crescano in “sapienza, età e grazia”, come Gesù fanciullo, e, nella preghiera universale, abbiamo ricordato i nostri insegnanti defunti. Dopo l’Eucarestia tutti gli studenti e gli insegnanti presenti sono saliti intorno all’altare, per chiedere al Padre di benedire ogni giorno del nuovo anno scolastico appena cominciato. I ragazzi in preghiera vicino alla Mensa del Signore, con la loro vivacità, con i loro zaini e quaderni colorati, sono stati un bel segno di Chiesa per la scuola.
I giovani di Azione Cattolica in pellegrinaggio alla Santissima
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2023/09/Giovani-Ac-foto-3.jpg)
Prima dell’inizio della scuola, il settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana ha organizzato una bellissima iniziativa per tutti i giovani della diocesi di Anagni-Alatri. Tra sabato 9 e domenica 10 settembre, infatti, noi, un bel gruppo di giovani accompagnati da alcuni adulti. siamo partiti per un pellegrinaggio al Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra. Zaini in spalla, nel pomeriggio di sabato 9 ci siamo ritrovati nella piazzetta del paese di Vallepietra. Guidati nella preghiera iniziale da suor Cleopatra Subiaco, affidando alla Mamma celeste il cammino, noi giovani e adulti attraverso i sentieri di montagna, immersi nel verde e tra paesaggi suggestivi, siamo saliti fino al Santuario. Per me, che ero lì per la prima volta, è stata un’esperienza molto forte, veramente bella e formativa. Durante il percorso, sempre guidati da suor Cleopatra, abbiamo fatto tre tappe di riflessione partendo da alcuni brani del Vangelo. Prima tappa – Unica sostanza l’amore. Seconda tappa – Centralità della relazione. Terza tappa – In Gesù Cristo la Trinità è all’opera. Arrivati a destinazione, siamo entrati cantando nella cappellina della Santissima Trinità. Ad accoglierci c’era don Alberto Ponzi, Rettore del Santuario, che ci ha spiegato gli affreschi, creando un’atmosfera di fede e devozione che ci ha toccato il cuore. Dopo la preghiera comunitaria e un momento di raccoglimento, siamo usciti. Sono rimasto molto colpito dalla ritualità con cui si scendono i gradini della scala che porta al piazzale, camminando all’ indietro, senza mai dare le spalle all’immagine della Santissima Trinità. “Mai dare le spalle a Dio!” come dice don Alberto. Alla sistemazione degli zaini per la notte è seguita la cena: un buon piatto caldo di pasta, servito dai volontari del santuario e anche dal nostro caro don Alberto che ci ha dimostrato tanto affetto e considerazione. La cena fatta tutti insieme è stata una bella opportunità per condividere l’esperienza appena vissuta. Sotto un cielo stellato e nel silenzio del Santuario avvolto dalla notte, è iniziata la veglia di preghiera, con l’adorazione eucaristica, dal titolo dedicato al pellegrinaggio: “Tocco d’Amore… Effetto Domino”, guidata da don Alberto e suor Cleopatra. Il canto iniziale ha riempito di armonia il silenzio… “ … E canterò solo per te la mia più bella melodia. Che volerà nel cielo immenso. E griderò al mondo che un nuovo sole nascerà. Ed una musica di pace canterò…” Successivamente alla veglia, un altro momento toccante è stato il “passaggio” dei Ragazzi dell’ultimo anno Acr al gruppo Giovanissimi Ac. Questo momento era stato preparato con cura e creatività dagli educatori. I ragazzi del “passaggio”, infatti, sono stati invitati a scrivere su alcuni cartoni bianchi della pizza cosa si aspettavano di vivere nel gruppo dei più grandi e i giovanissimi a scrivere semplicemente il loro nome. Tra le molte aspettative non è mancato il desiderio e la voglia di fare nuove esperienze, di incontrare nuovi amici e di divertirsi insieme a loro. L’attività si è conclusa con un “domino” formato dai cartoni “compilati” dai ragazzi e dai giovani presenti, a significare il contagio e la trasmissione dell’amore di Gesù all’altro, all’altro, all’altro… con effetto domino. Infatti, “L’Effetto Domino”, è la proposta formativa che l’AC offre ai noi giovanissimi per quest’anno associativo. Al risveglio, dopo una notte piuttosto movimentata fino alle prime luci dell’alba, abbiamo condiviso la colazione e poi la Messa nel piazzale del Santuario.
Anagni ricorda lo “schiaffo” grazie alle iniziative del Museo della Cattedrale
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2024/07/museo-1-300x157-1.webp)
Sarà un settembre a dir poco scoppiettante per il Museo della Cattedrale di Anagni, ad iniziare dalla serie di eventi dedicati allo storico “Schiaffo” ricevuto dal papa anagnino Bonifacio VIII. Il 7 settembre, proprio nel giorno in cui avvenne lo storico assalto alla città di Anagni, alle 17, nel chiostro della Cattedrale, sarà presentato l’ultimo lavoro di Lorenzo Proscio dal titolo “Lo Schiaffo di Anagni. La storia, i luoghi, le leggende”, pubblicato da Edizioni Efesto. L’autore presenterà le vicende che hanno coinvolto i francesi, i Colonna, i Caetani e gli abitanti di Anagni in quei concitati giorni, facendo finalmente chiarezza sui luoghi teatro dello scontro. Il dibattito sarà animato da Davide Angelucci, storico dell’arte, da Emiliano Bultrini, storico medievista e dall’editore, Alfredo Catalfo. L’ingresso è libero e seguirà un aperitivo. Il giorno dopo 8 settembre, invece, il museo aprirà le sue porte e i suoi tesori ai visitatori eccezionalmente di sera. In una cornice di grande fascino, con le fiaccole e le luci scenografiche, a sottolineare l’incantevole monumentalità del più importante edificio sacro di Anagni, sarà così possibile effettuare uno speciale tour lungo le sale del complesso architettonico, accompagnato da figuranti delle contrade anagnine vestiti con abiti medievali. Persino la Cripta di San Magno, opera pregevole e capolavoro indiscusso dell’arte italiana del Duecento, si ammanterà di maggiore e irresistibile bellezza grazie alla visita guidata serale. A conclusione del tour, i visitatori potranno godere della fresca brezza di fine estate nel chiostro della Cattedrale, solitamente chiuso al pubblico, allietati dalle note di un piccolo e inedito concerto di musiche ispirate al Medioevo, assolutamente esclusivo, sotto il cielo stellato. Una serata imperdibile per salutare insieme l’estate e apprezzare la ricchezza dell’arte e della storia della terra ciociara. INFORMAZIONI UTILI: I turni di visita disponibili saranno alle 19:30 – 20:00 – 20:30 – 21:00 – 21:30. . Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 10 euro, ridotto a 6 euro per ragazzi tra 6 e 18 anni e gratuito per bambini sotto i 6 anni di età. Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. E per coinvolgere ancora di più i visitatori in questo affascinante viaggio nel tempo alla scoperta delle vicende che hanno reso così famosi questi luoghi, il MuCA aprirà al pubblico l’orto dei Canonici e i cosiddetti “Grottoni” della Cattedrale, le sostruzioni dell’antica canonica e dell’episcopio. Questo ulteriore evento si svolgerà con un doppio appuntamento: sabato 9 si potrà partecipare alle visite guidate alle ore 10 o alle ore 11:30, mentre domenica 10 settembre i turni di visita disponibili saranno alle 10, alle 11:30 e alle 17:00. Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 5 euro, ridotto a 3 euro per i ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Per motivi di sicurezza la visita ai Grottoni non è consentita ai minori di 6 anni. Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. Per gli eventi del weekend, la prenotazione è obbligatoria. Per info e prenotazioni si può contattare il Museo al numero 0775.728374 (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19) o inviando una mail a: museo@cattedraledianagni.it, oppure scrivendo un messaggio privato alla nostra pagina Facebook. La direzione del MuCA fa altresì sapere che, a causa della necessità di contingentare il numero degli ingressi nei vari turni disponibili, si richiede la collaborazione dei signori visitatori nel segnalare per tempo eventuali cambiamenti nelle prenotazioni effettuate, di rispettare l’orario scelto e di attenersi alle indicazioni date dal personale. La stessa direzione ringrazia l’A.I.A.M. e l’Associazione Culturale Gruppo Medievale Colle Sant’Angelo per la gentile collaborazione all’evento.
Fede e tradizione a Tecchiena Castello, dove le donne “incollano” la Donna per eccellenza
Addosso una tunica rosso vermiglio e rigorosamente scalze, con i segni della fatica che si fanno sentire nelle braccia e vedere sui volti dopo diversi chilometri di processione, ma il tutto vissuto con quel sacrificio d’amore che solo le donne sanno offrire. E che in questo caso offrono alla Donna per eccellenza, a Maria, venerata con il titolo di Madonna del Rosario nella chiesa di Tecchiena Castello. In questa parrocchia sono infatti le donne che si “incollano” la Madonna per portarla in processione, con una singolarità che si riscontra in poche altre zone d’Italia e che rende dunque questo antico rito del Castello pressoché unico nel suo genere. Un rito popolare, dove la fede si unisce amabilmente alla tradizione, e che si perde nella notte dei tempi, ad almeno mezzo secolo fa, quando non esisteva ancora l’attuale chiesa parrocchiale e la Messa veniva celebrata in una cappella all’interno dell’antico castello che si trova proprio di fronte, come ci aiuta a ricostruire, con estrema cortesia e disponibilità e che ringraziamo per questo, Luciano Schietroma, del comitato festeggiamenti: «L’immagine, che io ricordi, l’hanno sempre portata in processione le donne, da almeno mezzo secolo, da quando l’allora parroco don Marino Pietrogiacomi acquistò un quadro della Madonna di Pompei. All’inizio erano le giovani vergini, poi le donne non sposate, mentre poi, con l’evoluzione dei tempi, la possibilità è stata data anche ad altre donne. Molte volte c’è il passaggio del testimone da madre a figlia o da sorella a sorella, e se qualche anno non si arriva a raggiungere il numero necessario per “incollare” la Madonna (in genere almeno 16, ndr) basta spargere un po’ la voce e subito si offrono tante altre donne». C’è da dire che il quadro della Madonna del Rosario non è purtroppo più quello originario, perché questo venne rubato assieme ad altri arredi, non solo sacri, durante un furto sacrilego al maniero. Per un paio di anni successivi venne utilizzata un’immagine simile, sempre grazie a don Marino, ma poi un suo amico sacerdote di Guarcino volle donarne un’altra «e arrivò proprio da Guarcino – ricorda ancora Luciano Schietroma – e noi tutti andammo ad accoglierla all’incrocio del bivio con Monte San Marino, per portarla processionalmente nella nuova chiesa, tra due ali di fedeli». Il tutto oltre un quarto di secolo fa, visto che l’attuale chiesa è stata ufficialmente benedetta il 1° maggio del 1995 e dedicata a Maria Santissima Regina, anche se, come detto, la festa patronale è quella del Rosario, vista per l’appunto la presenza dell’immagine sacra della Madonna di Pompei. La settimana scorsa la parrocchia ha celebrato questa festa, con tutta una serie di appuntamenti religiosi ma anche civili e una straordinaria partecipazione popolare, in un connubio di fede e gioia perfettamente riuscito, grazie proprio alla solerzia dei membri, compresi tanti giovani, del comitato organizzatore. Ma il punto centrale, nel tardo pomeriggio di sabato 26 agosto, è stata indubbiamente la processione guidata dal parroco don Giorgio Tagliaferri e alla presenza tra gli altri del sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca, con le donne scalze a portare – anzi: ad “incollarsi” a spalla – la Donna per eccellenza, Madre di tutti. Di Igor Traboni
Il vescovo a Torre Cajetani: piccoli paesi, grande esempio di fratellanza
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2024/07/1933278560525712820.webp)
Piccoli paesi, grande esempio di fratellanza e di unità. E’ questo il messaggio carico di speranza che il vescovo Ambrogio Spreafico ha lanciato da Torre Cajetani, il borgo di 1.350 abitanti che il presule ha visitato domenica 27 agosto. Accolto all’ingresso del paese dal sindaco Lello Uboldi e dal parroco don Rosario Vitagliano, il vescovo è stato accompagnato processionalmente nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con il sottofondo festoso delle note della banda musicale, dove ha poi celebrato Messa. Nel corso dell’omelia monsignor Spreafico ha sottolineato il grande valore delle piccole comunità, come per l’appunto quella di Torre Cajetani, che possono essere segno di comunione, del volersi bene, dell’essere tutti fratelli e sorelle, di un vivere in pace come risposta alle guerre che oggi albergano in diverse parti del mondo, ma prima ancora nel cuore degli uomini quando smettono d amare. Dopo la Messa, concelebrata con don Rosario, il vescovo si è amabilmente intrattenuto con le catechiste, i membri del coro, i bambini dell’oratorio e altri fedeli; la signora Maria Pia Fagiolo gli ha dedicato una poesia dialettale sulle visite pastorali, mentre in dono ha ricevuto dall’amministrazione una immagine del paese, e dal giovane Gabriele Paris un libro sulla storia di Torre. Monsignor Spreafico ha quindi visitato il Castello Teofilatto che sovrasta il paese, restando ammirato dall’imponenza dell’edificio passato attraverso varie vicissitudini anche nei possedimenti della famiglia Caetani. E nelle vie del paese anche un simpatico siparietto tra monsignor Spreafico ed un gruppo di villeggianti lombardi, proprio sulla comune origine e provenienza (il nostro vescovo è infatti originario di Garbagnate Monastero, paese della Brianza collinare, ora in provincia di Lecco). di Igor Traboni
San Rocco onorato a Vico grazie alla Confraternita
![](https://www.diocesianagnialatri.it/wp-content/uploads/2024/07/Vico-foto-1-200x300-1.webp)
Dopo la pandemia e lo stop forzato, la Confraternita di San Rocco, compatrono di Vico nel Lazio, ha voluto superarsi con un programma davvero ricco per festeggiare il santo tanto amato. L’obiettivo finale delle varie manifestazioni è lodevole: il ricavato della festa, infatti, servirà a dare inizio ai lavori di ristrutturazione del tetto che, nel corso degli anni passati, ha provocato grossi danni all’interno della chiesa e ai dipinti della volta che proprio per questo necessitano di grandi e delicati interventi. La Confraternita è consapevole dei notevoli sforzi economici che serviranno ed è pronta ad impegnarsi al massimo anche nei prossimi anni, in modo tale da tornare a valorizzare al meglio un luogo di culto importante per la comunità di Vico nel Lazio e non solo. «Quest’anno si torna anche dopo circa trent’anni, con la sagra della braciola, le cui origini risalgono al 1979 e andò avanti fino all’agosto del 1992», afferma il priore Filippo Rondinara che, insieme ai confratelli e consorelle, si sta impegnando fortemente per far rivivere una bella tradizione persa negli anni. Si parte sabato 12 agosto alle 18 con il Rosario e alle 18.30 con la Messa. Domenica 13 agosto alle ore 11.15 la Messa. Lunedì 14 agosto alle 18 è in programma il Rosario e alle 18.30 la Messa. A seguire, dalle ore 20.30 la tradizionale Sagra della braciola con l’intrattenimento musicale “DM Live”. Nel giorno dell’Assunta e di Ferragosto, Martedì 15, una serata speciale all’insegna del buon cibo e della buona musica con gli stand gastronomici e l’intrattenimento musicale delle “Mille Note”. Mercoledì 16 alle 10.30 si celebrerà la Messa e a seguire la processione con la statua di San Rocco accompagnata dalla locale banda musicale. Alle 16.30 gonfiabili e zucchero filato per i più piccoli e a partire dalle 20.30 la sagra della polenta con l’intrattenimento musicale degli R2 Music Live. Alle 23.30 spettacolo pirotecnico! Giovedì 17 agosto sono in programma alle 18 il Rosario e alle 18.30 la Messa per i fratelli defunti. Il Comitato della Confraternita vi invita a partecipare per onorare San Rocco, ma anche per poter gustare tanto cibo e ascoltare buona musica!
Un filo spirituale tra Lisbona, Trivigliano e Filettino
Un filo spirituale tra la nostra diocesi, e i ragazzi rimasti qui, e la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, con la delegazione di pellegrini lì presente assieme ad un gruppo di coetanei della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Un filo spirituale che si dipana da Trivigliano e Filettino e arriva per l’appunto nella capitale portoghese. Partiamo da Trivigliano, dove la parrocchia guidata da don Rosario Vitagliano per la serata di sabato 5 agosto ha organizzato la visione della diretta tv della veglia di preghiera guidata da papa Francesco in quel di Lisbona. Ci si ritroverà alle 21 nel salone di sant’Anna ma attenzione perché – ed ecco l’altra bella notizia – pochi minuti prima dell’inizio della veglia i giovami presenti a Trivigliano saluteranno in collegamento i coetanei della diocesi pellegrini a Lisbona. Passiamo a Filettino, nella parrocchia di Santa Maria Assunta, guidata da don Pierluigi Nardi. Sabato 5 agosto i giovani del paese si ritroveranno alle 18.30 davanti alla chiesa della Santissima Trinità e poi processionalmente si recheranno fino alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove verrà celebrata la Messa, momento di massima unione con i giovani di tutto il mondo.
Estate a misura di ragazzi. Grest, campi scuola e gite un po’ in tutte le parrocchie
Grest e campeggi di una o più settimane, a due passi da casa o anche fuori regione, giornate all’aria aperta o immersi nelle bellezze di fede e arte di santuari e abbazie della Ciociaria, vecchi locali parrocchiali rimessi a posto e che si rianimano, oratori aperti… per ferie: sono questi alcuni degli aspetti che stanno dando vita ad un’estate a misura di ragazzi e giovani, grazie all’impegno di tanti parroci e parrocchie, di associazioni e movimenti. In tutta la diocesi è un pullulare di iniziative e davvero sarebbe impossibile, anche per motivi di spazio, riportarle tutte. Ma, anche se ovviamente non si tratta di una classifica, il posto d’onore vogliamo darlo ad alcuni paesi più piccoli per numero di abitanti e dunque anche di giovani, spesso soli nei lunghi inverni o costretti a sobbarcarsi poco comodi viaggi in autobus ogni giorno per andare a scuola altrove. Eppure hanno una vitalità senza eguali in fatto di iniziative estive giovanili. Partiamo allora da Filettino, 500 residenti, dove il campeggio estivo dei ragazzi della parrocchia di Santa Maria Assunta, affidata alle cure pastorali di don Pierluigi Nardi, ha avuto una particolarità: prima di cominciare, i ragazzi hanno depositato in un cesto i telefonini e lì sono rimasti per tutta la durata delle attività estive. Niente social, giochi e giochini sullo schermo, dunque, e nessuno si è lamentato, anzi: una volta ripreso l’uso moderato dei social, hanno commentato che anche senza telefonini ci si è divertiti molto, e probabilmente di più. I ragazzi di Filettino si stanno dando da fare particolarmente in una stagione che vede piombare in paese centinaia di turisti e vacanzieri, come ad esempio nell’ottima organizzazione del primo street food o nella notte storico-artistica alla scoperta del centro storico, prevista per sabato prossimo 5 agosto. Spostiamoci in un’altra zona, nell’altrettanto piccolo paese di Gorga (uno dei tre comuni della provincia di Roma che fanno però parte della diocesi di Anagni-Alatri), 700 residenti ma con ben 100 ragazzi già iscritti al campo estivo che inizierà il 7 agosto. «In pratica ci sono tutti i giovani del paese, ma alcuni arrivano anche da quelli vicini, perché oramai il campo estivo di Gorga è conosciuto nel circondario per come lo organizziamo oramai da ben 21 anni. Noi facciamo una giornata piena con i ragazzi, dalle 9 alle 17 e quindi anche con il pranzo e la merenda; ci aiutano alla grande le signore della parrocchia per i pasti e alcuni animatori per le varie attività. Quest’anno il tema sarà “Tu per tutti: chi è il mio prossimo?”», racconta il parroco padre Efrain Mora Garcia, che guida questa comunità assieme al confratello dei missionari Eudisti padre Alberto Leal Celis. Ai due religiosi da qualche mese è stata affidata anche la parrocchia del vicino paese di Sgurgola, dove il campo estivo si è già tenuto: «Era la prima volta che si organizzava e hanno risposto 35 ragazzi. Alcuni di loro non conoscevano bene le modalità di svolgimento, ma alla fine tutti sono rimasti entusiasti», aggiunge il parroco. Grande fervore estivo anche a Trivigliano e Torre Cajetani, i due paesi vicini ed entrambi affidati al parroco don Rosario Vitagliano. A Trivigliano il campo estivo è terminato proprio ieri, dopo due settimane a dir poco intense tra giochi, uscite, attività varie e momenti spirituali, con il coinvolgimento di una cinquantina di bambini e ragazzi. A Torre Cajetani i più piccoli del paese si stanno invece preparando in maniera particolare e… canora, aiutati dalle catechiste, ad un concerto che si terrà nel prossimo mese di settembre. Ma c’è da dire che tutti insieme i ragazzi di questi due paesi stanno portando avanti varie attività, come ad esempio una giornata trascorsa a Subiaco, tra la storia di Benedetto da Norcia e tanto divertimento sulle rive del fiume Aniene. A Tecchiena Castello il Grest ha fatto leva su tre parole-concetti di fondo: fiducia, forza e fraternità. Aiutati dagli educatori, bambini e ragazzi si sono chiesti: quali sono le radici della mia vita e in chi pongo la mia fiducia? Chi mi dà forza e sostegno come il tronco fa con l’albero? Chi sono coloro che sento lontani, ma che in realtà sono miei fratelli perché siamo tutti come rami di uno stesso albero? E c’è da dire che alla fine del Grest l’albero è fiorito “ed insieme a lui – come hanno scritto sui social gli educatori a nome di tutti i partecipanti – ci auguriamo che anche le nostre vite possano fiorire e portare frutto, crescendo, “saltando” sulle nostre paura, ma soprattutto amandoci!”. Anche tanti altri paesi e frazioni, da Fumone a Tecchiena-Madonnina, da Morolo a Piglio, da Mole Bisleti a Laguccio, stanno vivendo un’estate a misura di giovane, così come nei centri più grandi, da Anagni ad Alatri, si stanno moltiplicando le iniziative. di Igor Traboni (nelle foto alcuni momenti delle attività oratoriali, in parrocchia o…fuori porta, dei ragazzi di Filettino, Mole Bisleti-Laguccio, Trivigliano, Torre Cajetani e Tecchiena Castello)