Vocazioni, giovani, Gmg. E un’altra tappa per due seminaristi…

I due seminaristi della diocesi aggiungono in questi giorni un altro tassello nella cornice del loro cammino verso il sacerdozio, con l’ammissione tra i candidati agli ordini sacri del diaconato e del presbiterato. La prima cerimonia riguarderà Lorenzo Ambrosi, durante la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Ambrogio Spreafico e che si terrà nella chiesa di San Pietro, a Fiuggi, domenica 25 giugno con inizio alle 17. Lorenzo Ambrosi, 23 anni, è originario proprio di Fiuggi ed è entrato in seminario, al Leoniano di Anagni, a 19 anni, dopo la maturità conseguita al liceo scientifico della sua città. A far festa attorno a Lorenzo ci saranno i genitori Luciano e Paola Severa, la sorella Michela, il parroco di San Pietro, don Alberto Ponzi, parenti, amici e i fedeli di Monte San Marino, dove il giovane seminarista sta ora svolgendo il suo servizio pastorale, guidato da don Antonio Castagnacci. Nel pomeriggio di sabato 15 luglio sarà invece la volta di Lorenzo Sabellico, anche lui, come detto, per l’ammissione agli ordini sacri del diaconato e del presbiterato. Ma ci si sposterà a Fumone, e  più precisamente nella parrocchia di località Pozzi dedicata a San Pietro Celestino e San Paolo VI, sempre alla presenza del vescovo Ambrogio Spreafico e peraltro significativamente nel corso della visita pastorale che il presule in quei giorni effettuerà proprio a Fumone. Anche Lorenzo Sabellico è entrato in seminario ad Anagni nel 2009, dopo aver conseguito la maturità classica al liceo di Casamari, e sta svolgendo il suo servizio pastorale nella zona di Tecchiena. Ad accompagnarlo in questa tappa ci saranno i genitori Sandro e Cinzia, don Roberto Martufi, parroco anche della chiesa di Santa Maria Annunziata a Fumone centro, amici e parenti. Una doppia festa che ci dà però anche l’occasione per gettare uno sguardo sulle vocazioni in diocesi e sulla pastorale vocazionale che da qualche anno è stata unita a quella giovanile e affidata a don Francesco Frusone, parroco ad Anagni. «E si tratta di una pastorale che nel suo insieme – argomenta subito don Frusone – si muove con l’intento di dare un orizzonte vocazionale alle attività portate avanti per i giovani e che vuole essere anche “trasversale” ai vari Uffici e alle altre pastorali diocesane, collaborando laddove è possibile. Anche perché per vocazione non si intende solo la chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata, ma tutte le varie dimensioni della vita e dunque anche quella laicale e del metter su famiglia». E proprio da quest’ultimo punto di vista il responsabile diocesano della pastorale giovanile e vocazionale sottolinea con piacere quello che è stato il tema dell’ultima Giornata delle vocazioni, vissuta in maniera intensa anche nella diocesi di Anagni-Alatri «con la rappresentazione di un poliedro, un meraviglioso poliedro, che ha messo a tema proprio le diverse sfaccettature della vita, gli orizzonti che interpellano i giovani». Ma la proiezione è ora alla Giornata mondiale della gioventù, a Lisbona, verso la quale i ragazzi della diocesi di Anagni-Alatri muoveranno in torpedone assieme ai coetanei della diocesi limitrofa (e dal novembre scorso unita in persona episcopi) di Frosinone-Veroli-Ferentino, con le due pastorali che peraltro stanno lavorando insieme in maniera proficua e con unità di intenti, come rimarca ancora lo stesso don Frusone. Alcuni incontri stanno preparando al meglio questi ragazzi, ma anche i loro accompagnatori, ad entrare nello spirito della Gmg: venerdì 23 giugno nella parrocchia di Mole Bisleti, l’8 luglio con un pellegrinaggio a piedi sul sentiero di San Giovanni Paolo II, a Piglio, e prima della partenza per il Portogallo si ritroveranno con il vescovo Spreafico (la data verrà resa nota nei prossimi giorni) nella chiesa del Sacro Cuore a Frosinone. Igor Traboni (nella foto, Lorenzo Sabellico, a sinistra, e Lorenzo Ambrosi)

Il vescovo: «Giovani, fate delle scelte». La cronaca e le foto della cerimonia per il seminarista Lorenzo Ambrosi

Una cerimonia sentita e partecipata, presieduta dal vescovo Ambrogio Spreafico e tenutasi nella chiesa di San Pietro a Fiuggi nel pomeriggio di domenica 25 giugno, ha fatto da cornice all’amissione dagli ordini sacri del diaconato e del presbiterato di Lorenzo Ambrosi. Originario di Fiuggi, 23 anni, Lorenzo è entrato nel seminario regionale di Anagni nel 2019 ed entra ora nella fase finale degli studi, prima dell’ordinazione diaconale e poi di quella sacerdotale. Per questa cerimonia monsignor Spreafico ha utilizzato il formulario liturgico per le vocazioni agli ordini sacri. Nel corso dell’omelia si è poi rivolto a Lorenzo e ai tanti fedeli presenti, commentando la prima lettura, ovvero il brano della vocazione di Samuele,  invitando il giovane seminarista e l’assemblea tutta all’ascolto quotidiano della Parola di Dio, «l’unica – ha rimarcato il presule – che dà sostegno e calore al cuore umano e alle scelte della vita». Nel commento al brano del Vangelo – quello sulla chiamata del giovane ricco che va da Gesù e gli chiede cosa fare per avere la vita eterna – il Vescovo ha ribadito l’importanza «di fare delle scelte nella vita. E a volte anche delle rinunce, pur di realizzare la propria vocazione.». Alla celebrazione hanno preso parte numerosi sacerdoti della diocesi di Anagni-Alatri e, tra gli altri, il parroco don Antonio Castagnacci della parrocchia di ministero di Monte San Marino dove Lorenzo svolge ora ministero pastorale, don Alberto Ponzi, parroco di Fiuggi e vicario generale,  il vicerettore del Seminario Leoniano di Anagni don Antonio Scigliuzzo e don Angelo Conti padre spirituale del Leoniano. Nutrita, come detto, la partecipazione di tutta la cittadina di Fiuggi alla celebrazione, ad iniziare da tanti amici e parenti di Lorenzo.

Nasce a Piglio la Milizia dell’Immacolata del Lazio

Il convento di San Lorenzo a Piglio ha ospitato l’incontro per la costituzione ufficiale del Consiglio regionale della Milizia dell’Immacolata del Lazio.  La scelta di questo luogo non è  stata affatto casuale perché qui, nel 1937, padre Quirico Pignalberi ospitò il confratello Massimiliano Kolbe, fondatore della Milizia e i due ebbero modo di parlare anche di questa nuova associazione di fedeli. Una scelta che ha onorato padre Angelo Di Giorgio nella doppia veste di responsabile del convento di San Lorenzo ed assistente spirituale del gruppo della Milizia intitolato proprio al venerabile Pignalberi, nonché Giorgio Alessandro Pacetti, che ne è il presidente. La Milizia dell’Immacolata è una associazione pubblica Internazionale di diritto pontificio fondata, come detto,  da san Massimiliano Maria Kolbe, il 16 ottobre 1917 e che è stata poi riconosciuta dal Pontificio consiglio per i Laici il 16 ottobre 1997. Ma torniamo alla formazione del Consiglio regionale della Milizia dell’Immacolata del Lazio, la cui elezione si è svolta presso la sala capitolare dello storico convento fondato da San Francesco, nel pomeriggio di sabato 10 giugno.  I 29 militi aventi diritto al voto, facenti parte dei tre gruppi della Milizia (due a Roma, oltre a quello di Piglio) hanno partecipato all’assemblea indetta dal presidente regionale padre Sergio Cognigni e dal presidente nazionale padre Savino, giunto  dalla Sicilia. L’assemblea elettiva, composta dai tre presidenti dei gruppi e dagli assistenti spirituali padre Angelo Di Giorgio e padre Angelo D’Onofri, ha votato i membri del Consiglio del Lazio che resterà  in carica per quattro anni. Questo l’esito delle votazioni: Giuliana Della Penna, presidente; Antonio Graziani, vice presidente; Antonio Di Placidi, Enza Todaro, Loredana Orefice e Giuseppe Secco di Anagni, consiglieri.  Gli eletti hanno poi accettato pubblicamente l’incarico designato su richiesta dell’assistente regionale padre Cognini che ha sollecitato il neo consiglio a vivere in fraternità, evitando divisioni e in collaborazione con gli altri gruppi. Padre Savino, nel riportarsi allo Statuto nazionale dell’associazione, ha augurato al nascente direttivo un buon cammino sotto la materna guida dell’Immacolata e l’intercessione di san Massimiliano Kolbe e sotto la protezione dei sei padri cofondatori della Milizia, auspicando infine che anche nel Lazio nascano altri gruppi, sull’esempio della Sicilia dove sono già molto numerosi.  

Anagni: la Contrada Trivio sempre più impegnata nel sociale

Nella serata di venerdì 16 giugno la Contrada Trivio di Anagni ha tenuto un corso di primo soccorso presso la parrocchia di San Giovanni de Duce. L’incontro, organizzato in un’unica lezione, era rivolto a tutti coloro che avevano volontà di imparare le manovre di primo soccorso, tra cui: il riconoscere una situazione di emergenza/urgenza, il massaggio cardiaco, l’uso del defibrillatore e le manovre di disostruzione. Il corso, partecipato da 33 allievi di tutte le età, è stato molto compartecipato, con spunti interessanti di riflessione grazie ai tanti interventi dei presenti. Il corso è stato tenuto da SOS Formazione di Simona Prosperi, in collaborazione con l’AVESS Emergency di Isola del Liri. I formatori Salvo, Simona e Chiara hanno potuto spiegare teoricamente e praticamente come affrontare i pericoli che si possono trovare nei diversi scenari di emergenza. Al termine del corso, i partecipanti si sono cimentati nell’esame finale sia teorico che pratico. Dopo un piccolo rinfresco, la serata si è conclusa con la consegna di un defibrillatore nelle mani del Capocontrada Carlo Cerasaro e del Presidente Padre Florent Kasai, insieme a tutti i partecipanti. Come dichiarato dai vertici della Contrada Trivio il dispositivo verrà messo a disposizione della cittadinanza, in uno dei luoghi del Rione Trivio. Un evento questo che ha riconfermato l’impegno sociale della Contrada Trivio rispettando lo spirito per cui è nata tanti anni fa dall’idea dell’allora vescovo Belloli.

Ricordato il Nunzio Tagliaferri: uomo umile, di fede e di pace

E’ stato un evento che ha lasciato davvero il segno e toccato il cuore degli ospiti e dei convenuti quello tenutosi venerdì 23 giugno a Casamari, per la commemorazione e il ricordo di monsignor Mario Tagliaferri, il Nunzio vaticano originario di Tecchiena che ha operato in diverse parti del mondo, ad iniziare da quella Cuba degli anni più difficili, contribuendo non poco alla distensione dei rapporti con la Santa Sede e con l’Occidente in generale. E’ stata dunque una giornata di fede e cultura quanto mai intensa, con tutti i relatori hanno che avuto parole di apprezzamento per il proficuo lavoro diplomatico svolto a suo tempo da don Mario. L’Abate di Casamari, dom Loreto Camilli, ha voluto ricordare l’amicizia che legava monsignor Mario Tagliaferri a dom Nivardo Buttarazzi: «Due persone ciociare e che hanno fatto la storia – ha ricordato dom Camilli –  Monsignor Tagliaferri è stato un uomo di fede, umile, e l’umiltà come ci racconta il Vangelo, gli ha permesso di essere un uomo grande al servizio della Chiesa e della società, un uomo della nostra terra, una terra che ha dato tante figure e tanti personaggi che hanno lavorato per il bene e il progresso della società non solo in Ciociaria. Ed una di queste figure è proprio monsignor Mario Tagliaferri>. Il presidente della Associazione Mario Tagliaferri, don Antonio Castagnacci, che ha avuto modo di conoscerlo, ha ricordato tutte le tappe del diplomatico narrando alcuni passi dell’omelia del cardinale Robert Sarah (Prefetto emerito della Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti) nel corso di una precedente commemorazione:  “Persona amabilissima e grande uomo di fede. Egli vedeva il suo servizio come nunzio un servizio al vangelo. Portatore di pace in tutti i Paesi dove esercitò il suo ministro”. Don Antonio, che tra l’altro ora è proprio parroco nella Tecchiena di Tagliaferri, ha così ricordato anche l’enorme figura del fine diplomatico apprezzato sia dalla Chiesa che dai governi dove egli operò, dall’Africa, all’ America Latina e all’Europa. Hanno portato i saluti con la loro presenza Enrique Gonzales,  ministro consigliere dell’ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, Renèe Mujica Cantelar (costretto a declinare l’invito in quanto ricevuto da papa Francesco insieme al presidente di Cuba Miguel Diaz-Canel). Presente anche il nuovo ambasciatore della Repubblica del Venezuela Carlos Eduardo Garcia, che  ha portato i saluti del presidente Nicolas Maduro e del ministro degli esteri Yvan Gil Pinto. Gradita anche la presenza e l’intervento di padre Antonio Pelayo Bombin, consigliere ecclesiastico dell’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, il quale, prima dell’evento a Casamari, accompagnato da Dario Ceci  di Patto Civico e da Bruno Gatta della Associazione monsignor Mario Tagliaferri, è stato ricevuto dal parroco della Concattedrale di San Paolo ad Alatri don Walter Martiello . Si è intrattenuto per un momento di preghiera davanti la sepoltura di monsignor Mario Tagliaferri, complimentandosi altresì per la bellezza e il decoro della chiesa. Padre Antonio ha così conosciuto la storia del Miracolo dell’Ostia Incarnata e quella della Beata Suor Maria Raffaella Cimatti. Padre Antonio, che ha conosciuto personalmente monsignor Tagliaferri,  nel suo intervento a Casamari  ha voluto portare i saluti della ambasciatrice di Spagna presso la Santa Sede Donna Isabel Celaà. «Monsignor Tagliaferri – ha ricordato padre Antonio – fu nominato nunzio in Spagna da san Giovanni Paolo II il 20 luglio 1985 e rimase a Madrid per 10 anni. Ma precedentemente San Paolo VI lo nominò pro-nunzio nella Repubblica Centrafricana, Congo e Ciad. Dopo un difficile quinquennio fu trasferito a Cuba dove in soli tre anni sviluppò un’intensa attività apostolica». Padre Antonio ha ricordato il lavoro di monsignor Tagliaferri in tutte le nunziature con particolari riferimenti a Cuba, Spagna e Francia. Il suo lavoro non fu certo facile. Sempre padre Antonio ha voluto ricordare un fatto narrato da Joaquin Navarro Valls nel suo libro “I miei anni con Giovanni Paolo II”. L’allora portavoce vaticano narra che un giorno, nel corso di un pranzo nella nunziatura al quale era presente anche il cardinal Sodano, il nunzio espresse la sua opinione secondo la quale in Spagna non ci sarebbero stati laici ben formati per la vita pubblica, e che gli sembrava di gran lunga migliore il modello italiano. Opinione non condivisa da Navarro che osserva, dal suo punto di vista, che “i partiti al potere in Italia negli ultimi 10 anni hanno rispettato il pluralismo più che in Spagna, dove si è verificata una sorta di depurazione di cattolici nella vita pubblica”. «Sono trascorsi 30 anni da quello scambio di idee – ha concluso padre Antonio Bombin – e lascio a voi l’opportunità di giudicare circa l’evoluzione delle circostanze politiche in Italia e la partecipazione dei cattolici nella politica di questo paese».  

Al Leoniano la “Settimana biblica di Anagni”

Da martedì 4 luglio a venerdì 7 il Collegio Leoniano ospiterà la nuova edizione della “Settimana biblica di Anagni”, organizzata dall’Associazione biblica italiana, sul tema “Con molte parabile annunciava loro la parola”, relatore il professor don Francesco Filannino. Nella giornata inaugurale di martedì ci sarà una introduzione generale alle parabole e altre due relazioni su “Il discorso parabolico sul regno di Dio”. La giornata di mercoledì 5 sarà invece dedicata a questi temi: “Le parabole: rivelazione di Cristo e della Chiesa” e “Le trilogie matteane”. Giovedì 6 al centro delle relazioni ci saranno invece le parabole di Luca, prima delle conclusioni dell’ultimo giorno di lavori. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al Leoniano (referente don Pasquale Bua) o alla Associazione biblica (referente don Roberto Mariani). La partecipazione a questa iniziativa è valida come corso di aggiornamento, inoltre, se accompagnata dalla stesura di un elaborato, consente di conseguire 4 crediti. Tutte le ulteriori informazioni sono comunque disponibili sulla locandina e sul sito del Leoniano.

In campo contro la droga: una partita da giocare sempre. Un successo l’iniziativa a Mole Bisleti

Sono stati tre giorni molto intensi quelli vissuti, testimoniati, e ovviamente anche giocati, sui campetti dell’oratorio della parrocchia di Mole Bisleti, teatro dell’iniziativa “Solo la vita è stupefacente”, organizzata dall’associazione Radici, dall’oratorio “A due passi dal cielo”, dall’associazione Kenaz e dai ragazzi dell’albero di Thomas, sodalizio costituitosi di recente per ricordare il giovane ucciso ad Alatri. Tanti i partecipanti, compresi molti giovani con delle difficoltà e un vissuto di storie complicate. E da tutti è arrivata una condanna inequivocabile verso le droghe, ad iniziare dal parroco don Luca Fanfarillo che ha ribadito il suo “basta”, con l’invito a decidere da che parte stare e a scegliere la vita, ad impegnarsi nelle cose, anche se costa fatica, per riprendere in mano la vita, passando anche dal costruire relazioni nuove e sane, come quelle che hanno intessuto la tre giorni alle Mole. Perché è vero che il torneo è finito «ma la partita vera comincia oggi, e in questo campionato siamo chiamati tutti, soprattutto nella nostra città di Alatri, a giocare la partita, ognuno col suo ruolo. Questo ci riguarda tutti e nessuno può più permettersi di essere solo spettatore», come ha sottolineato Gabriele Ritarossi, presidente di Radici, sodalizio che da anni scende in campo anche attraverso la cultura (è in rampa di lancio, ad esempio, la sesta edizione de “La notte dell’anello”, prevista per il 19 agosto). «Le dipendenze e l’uso di stupefacenti – ha aggiunto Ritarossi – non conoscono crisi, come hanno rimarcato gli operatori della comunità “In dialogo” di Trivigliano, ospiti della seconda serata dell’iniziativa. È un dato oggettivamente triste che racconta quello che è diventato gran parte del mondo giovanile dove l’uso di sostanze è, sostanzialmente, all’ordine del giorno in una società dove lo sballo è sinonimo di divertimento, il guadagnare facilmente è l’obiettivo di ogni adolescente cercando di imitare psuedo personaggi che si sentono padroni del mondo a colpi di like. Questa tre giorni è stata una piccolissima goccia. Ma accanto al divertimento, all’amicizia, alla sana competizione, c’è stata soprattutto una proposta alternativa alla strada, come l’oratorio o le associazioni; si sono dette parole inequivocabili, forti e dure contro le droghe. I ragazzi, anche quelli più difficili, si sono trovati davanti le testimonianze di chi ha vissuto per anni una vita in bianco e nero, nel buio della dipendenza, della delinquenza, della depressione, per poi risorgere attraverso l’incontro con persone o con comunità come l’Ancda di Fiuggi, anch’essa presente alla manifestazione».  

A Piglio una settimana di preghiera nel ricordo di padre Pignalberi

Una settimana di preghiera è stata organizzata a Piglio dai devoti del venerabile padre Quirico Pignalberi, che si raccoglieranno nella cappellina del Sacro Cuore, accanto alla tomba del francescano e vicino al convento di San Lorenzo, per chiedergli protezione ed aiuto, per riascoltare nel silenzio la sua parola di incoraggiamento, per avvicinarsi a Dio. Ogni giorno alle 17, da martedì 11 luglio  (giorno della nascita di Pignalberi ) a martedì 18 luglio (giorno della morte) si reciterà il Rosario molto caro a padre Quirico, che spesso lo assegnava come penitenza a chi si avvicinava al confessionale. Durante la recita del Rosario verranno ricordati anche suor Maria Elisabetta Patrizi, deceduta il 12 luglio 2020 e padre Gianfranco Grieco, morto il 6 marzo 2021. Entrambi sono stati anche autori di due libri sul frate di Piglio: “Il venerabile padre Quirico Pignalberi e san Massimiliano Kolbe”, scritto da suor Maria Elisabetta Patrizi, che offre una nuova e preziosa fonte per una più approfondita conoscenza di queste due figure di spicco dell’Ordine francescano; “L’Ultimo  sguardo prima del cielo”, ovvero la vita del venerabile padre Quirico Pignalberi, edito dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2017  e scritto da padre Gianfranco Grieco in ricordo dei 100 anni di Fatima, dei 100 anni di sacerdozio di padre Quirico, dei 100 anni della nascita d della Milizia dell’Immacolata, voluta  da Massimiliano Kolbe  e fondata nell’ottobre del  1917 insieme ad altri sei confratelli, tra i quali anche lo stesso padre Quirico. Grazie alla presenza di Pignalberi, infatti,  Piglio ospitò tra le sue mura, nel febbraio del 1937, proprio il futuro santo Massimiliano Kolbe. Giorgio Pacetti    

Così i giovani si preparano alla Gmg di Lisbona…

Nuova e bella iniziativa, in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, da parte dei giovani pellegrini della nostra diocesi con quelli della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, che sabato 8 luglio si “cimenteranno” in una escursione verso i ruderi di Acquaviva, tra Vallecorsa e Lenola. Una iniziativa, fanno sapere gli organizzatori, aperta comunque a tutti! L’importante è presentarsi entro le 9 di sabato in località Quercia del Monaco, portare con se scarpe comode, pranzo al sacco, cambio maglietta, asciugamano, repellente per insetti e un cappellino per il sole. Ricordiamo che i giovani delle due diocesi andranno a Lisbona insieme – con un viaggio in torpedone che prenderà le mosse il 1° agosto – e saranno oltre 50, con il pellegrinaggio organizzato dalle pastorali giovanili e vocazionali delle due Chiese locali