Banco Alimentare del Lazio: nuovo direttivo e altre sfide accanto a chi ha bisogno

Il Banco Alimentare del Lazio ha rinnovato i suoi organi dirigenti, con una squadra che, in continuità con quella precedente, è pronta ad  affrontare le nuove sfide che le povertà, molte delle quali sono anche queste “nuove”, presentano, dai conflitti in corso in più parti del mondo ai mutamenti climatici. Ecco la composizione del nuovo direttivo: presidente Marco Picciaia, vicepresidente Giuliano Visconti, consiglieri Filippo Benedetti, Maurizio Bignami, Domenico Conti, Paolo Cremonesi, Francesco Mazzotta, Alessandra Natalizia, Marcello Pasquali. Si tratta di una squadra quanto mai composita che pesca per la sua formazione e provenienza, con esperienze diverse ma tutte utili, nel mondo del volontariato, dirigenziale, giornalistico, imprenditoriale. Per tornare alle sfide e alle emergenze che questi tempi sempre più difficili prospettano, il Banco Alimentare del Lazio in una nota stampa ricorda e sottolinea come cresce in maniera esponenziale anche nel nostro Paese il numero delle persone in difficoltà: famiglie, stranieri, anziani soli che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Uomini e donne a cui l’inflazione erode lentamente il potere d’acquisto. E se a livello nazionale il numero di assistiti dal Banco Alimentare è cresciuto in un solo anno di un milione e 780 mila persone, anche il Lazio non fa eccezione: in tutte le oltre 400 organizzazioni partner del banco nel territorio aumentano le domande di un aiuto. Grazie al lavoro del precedente direttivo, il Banco Alimentare del Lazio ha consolidato la sicurezza economica delle tre sedi: Aprilia, Viterbo e Roma stazione Tuscolana. Tuttavia il futuro si palesa incerto con uno stallo (se non una diminuzione) degli aiuti alimentari, sia da parte del pubblico che del privato. A fronte, come detto, di un aumento delle richieste. Nella foto, tratta dalla pagina Fb del Banco Alimentare, il nuovo direttivo.

Il vescovo ruandese Mwumvaneza in Ciociaria. Domenica 14 aprile Messa ad Anagni

Sabato 13 e domenica 14 aprile sarà ospite a Veroli, Ferentino e Anagni il Vescovo di Nyundo (Rwanda) Mons. Anaclet Mwumvaneza. Verrà a visitare il nostro Vescovo Ambrogio Spreafico, i sacerdoti rwandesi ospiti a Veroli e ad Anagni per motivi di studio, le suore Abizeramariya che hanno costituito da alcuni mesi una loro comunità a Veroli. Domenica 14 aprile, alle ore 11.30, Mons. Anaclet celebrerà la Messa nella Cattedrale di Anagni. Anaclet Mwumvaneza, 68 anni, è vescovo di Nyundo da 8 e dal  2000 al 2004 ha studiato in Italia, alla Gregoriana di Roma, conseguendo un Dottorato in Diritto Canonico.

La “carica” dei giovani. Tante le iniziative in programma

Un grande fervore sta accompagnando questa stagione della Pastorale giovanile e vocazionale in diocesi, con una serie di iniziative già poste in essere o programmate, sostenute però da una formazione spirituale – anche questa con degli incontri specifici – e soprattutto dall’accompagnamento costante del vescovo Ambrogio Spreafico. Per quanto riguarda le iniziative, prende il via la sera di venerdì 12 aprile, presso la parrocchia della località Collelavena e rivolto alla Forania di Alatri, una serie di incontri da parte dei componenti dell’Equipe giovanile diocesana (formata da Lorenza Castagnacci, Carlo Cerasaro, Camilla Cuva, Elisa Finocchio, Ilaria Fiorini, Ludovica Paris e coordinata da don Luca Fanfarillo, responsabile diocesano della pastorale giovanile) con animatori, catechisti ed educatori delle varie parrocchie, movimenti e associazioni del territorio. Si tratta nello specifico di tre incontri, ognuno per ogni Forania della diocesi, per conoscere sempre meglio le esperienze e il vissuto di quanti a loro volta conoscono i ragazzi e i giovani e con loro hanno un contatto più stretto e assiduo, così anche da armonizzare le varie iniziative ed esperienze. Per i membri dell’Equipe, l’idea nasce da questo presupposto: “Per servire sempre meglio i nostri ragazzi e giovani è necessario conoscerci meglio, conoscere meglio i percorsi e le realtà. Pertanto, come equipe diocesana di pastorale giovanile, vogliamo incontrare animatori, educatori, catechisti che seguono i ragazzi dai 13 anni in su, divisi per forania”. Dopo il primo incontro di Alatri, i successivi si terranno venerdì 3 maggio presso la chiesa parrocchiale di Osteria della Fontana, per la Forania di Anagni, e venerdì 10 maggio presso il Centro pastorale di Fiuggi, per la Forania di Fiuggi, sempre con inizio alle 21. La stessa Pastorale giovanile e quella vocazionale, coordinata quest’ultima da don Pierluigi Nardi, stanno anche preparando, la veglia in occasione della 61^ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. L’appuntamento è per mercoledì 24 aprile, con inizio alle 21, presso la chiesa parrocchiale Maria Santissima Regina di Tecchiena Castello, facilmente raggiungibile dalla strada provinciale che collega Tecchiena alla zona della Roana-Casilina e con un ampio parcheggio a disposizione. Sarà presente il vescovo Ambrogio Spreafico che, sul tema della Giornata “Creare casa”, guiderà una riflessione nel corso della veglia, animata poi da letture e canti. La veglia vocazionale è stata anche inserita a pieno titolo nel programma di formazione spirituale che i giovani stanno portando avanti dall’autunno scorso e fatta di vari incontri sul tema “Lampada ai miei passi. La Parola incontra la nostra vita”, rivolta alla fascia di età dai 19 ai 35 anni e che ha visto peraltro anche la recente e molto partecipata Via Crucis per le strade del centro storico di Anagni. Sarà invece a livello interdiocesano la veglia di Pentecoste che si terrà venerdì 17 maggio, con inizio alle 20.45, presso la chiesa del Sacratissimo Cuore, a Frosinone. I giovani delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino, unite in persona episcopi, si ritroveranno infatti proprio con il vescovo Ambrogio Spreafico per pregare e riflettere sul tema “Ascoltiamoci – Cominciarono a parlare in altre lingue”. Intanto si guarda già anche alla prossima stagione estiva, foriera come sempre di appuntamenti, anche di più giorni e rivolti un po’ a tutte le età, dagli adolescenti ai giovani. Tra gli appuntamenti già inseriti in calendario, ecco il pellegrinaggio a piedi ad Assisi, sulla Via di Francesco, dal 10 al 13 luglio, per i giovani dai 16 ai 35 anni. Si partirà da Poreta, borgo nei pressi delle fonti del Clitunno, per arrivare – zaino in spalla – ad Assisi dopo 4 giorni di cammino, intervallati da momenti spirituali e di approfondimento ma anche di sana amicizia e da un paesaggio che in ogni angolo parla e respira di quello che poi si troverà nella città di san Francesco, di santa Chiara e del beato Carlo Acutis. di Igor Traboni Tutte le info su questi appuntamenti si trovano sui social della diocesi e sul quelli (pagina Facebook e profilo Instagram) della Pastorale giovanile della diocesi di Anagni-Alatri.

L’Equipe giovani incontra animatori, educatori e catechisti

Nuova iniziativa della Pastorale giovanile diocesana e in particolare dell’Equipe formatasi di recente e composta da sei giovani (Lorenza Castagnacci, Carlo Cerasaro, Camilla Cuva, Elisa Finocchio, Ilaria Fiorini,  Ludovica Paris), oltre al responsabile della Pastorale stessa, don Luca Fanfarillo. Si tratta di tre incontri, ognuno per ogni Forania della diocesi, per conoscere sempre meglio le esperienze e il vissuto di quanti a loro volta conoscono i ragazzi e i giovani, soprattutto sul territorio delle singole parrocchie. Ma lasciamo la parola ai giovani dell’equipe che così presentano questa serie di incontri: Per servire sempre meglio i nostri ragazzi e giovani è necessario conoscerci meglio, conoscere meglio i percorsi e le realtà. Pertanto, come equipe diocesana di pastorale giovanile, vogliamo incontrare animatori, educatori, catechisti che seguono i ragazzi dai 13 anni in su, divisi per forania. Il primo appuntamento per i referti giovani della Forania di Alatri è venerdì 12 aprile ore 21.00 nella chiesa di Collelavena. I successivi incontri si terranno invece venerdì 3 maggio presso la chiesa parrocchiale di Osteria della Fontana, per la Forania di Anagni, e venerdì 10 maggio presso il Centro pastorale di Fiuggi, per la Forania di Fiuggi, sempre con inizio alle 21.

Torre Cajetani ha ricordato fra’ Marcello, morto in odore di santità

La comunità di Torre Cajetani ha reso omaggio alla memoria di fra’ Marcello da Torre, un religioso originario del paese, insigne predicatore e morto in odore di santità nel 1609, con una Messa in suffragio celebrata dal parroco don Rosario Vitagliano nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. “La morte di fra Marcello  – come scrive lo storico locale Gabriele Paris in una dettagliata pubblicazione – suscitò interesse nelle cronache Francescane e non solo del suo tempo. Un errore di trascrizione nella prima edizione degli Annali lo indicò originario di Torre in Sabina. Nonostante ciò, la devozione e la narrazione popolare dei torrigiani rimasero inalterate. Nei resoconti dell’epoca, fra Marcello è descritto come un autentico ‘penitente cristiano’, una figura straordinaria, esemplare nella virtù e dotata di grande eloquenza. Nel corso degli anni, gli abitanti di Torre fecero frequenti pellegrinaggi alla sua tomba a Priverno. Intorno alla metà del XVII secolo il suo corpo fu traslato nella chiesa locale, mantenendo intatta la fervente devozione dei compaesani; anche dopo la sua morte, si narrarono numerose grazie e miracoli attribuiti a lui. Con il passare del tempo, la venerazione andò progressivamente affievolendosi, finché nel 1872 l’Arciprete di Torre Don Serafino Dell’Uomo eseguì una prima ricognizione delle sue spoglie, ravvivando l’interesse. Nel 1946, su impulso di Giulio Cesare Gerlini, l’urna venne trasferita nel reliquiario della chiesa, contribuendo a rinvigorire la devozione grazie alle sue ricerche storiche e fotografiche. Nel luglio 1972, in occasione del centenario della prima ricognizione, fu eseguito un nuovo controllo sulle spoglie e l’urna fu spostata a destra dell’entrata della chiesa, dove precedentemente si ergeva l’altare delle Anime Purganti5. Infine, nel 2019, con i lavori di restauro della chiesa, l’urna fu collocata nella sua attuale sistemazione. Un’iscrizione sotto l’urna commemora questa storia, testimonianza di una devozione che ha attraversato i secoli”. Diversi i miracoli ricondotti a questo religioso, sia in vita che dopo la morte. Il nome preciso di fra’ Marcello, invece, non è stato ancora individuato. Nel 1664 il dottor Felice De Luca scrisse una biografia sul frate, ma ad oggi non è mai stata rinvenuta. In paese, inoltre, già nel 1900 non c’erano più suoi discendenti diretti, per cui non è stato possibile attingere ad altre fonti. Al religioso è stata dedicata anche questa poesia, scritta  da Maria Pia Fagiolo: FRA MARCELLINO (dalla Torre) Si partito dalla Tore pe’ i a fatte cappuccino – predicatore pe’ convertì la gente a nóstro Signore. Di sacrifici ni si fatti tanti, ca’ tinaristi sta’ tra gli Santi. Stai sulo in “odore di Santità” e pe’ ‘sta causa tèta pregà pe’ ottené le grazie ca ce vóto… pe’ diventà Santo te tinimota ‘nvocà vidi ‘n po’, se ‘nu miraculo iu po’ fa’. Nù ricurdamoce perciò quanno passimo denanze a fra Marcellino de di’ ‘n’orazione pi ‘stu Capuccino e de ghiedece de facce ca grazia che ghiedimo accusì, iu fao Beato e doppo Santo e pe’ la Tore sarà ‘n’atro vanto. Maruma me diceva che ‘nu scalino della chiesa, all’entrata laterale o alloco vicino, era iu cuscino de fra Marcellino. È vero o no, nu’ lu saccio ma lo vóglio raccuntà, è ’na tradizzione da tramandà. Ti prighimo fra Marcellino De prutegge i torriciani Che da oggi te pregheno tanto pure se nu’ t’ao fatto Santo.

I seminaristi del Leoniano vice-campioni d’Italia di calcio a 5

Un brillantissimo secondo posto quello raccolto nei giorni scorsi dai seminaristi del Leoniano di Anagni alla “Seminario Cup”, il torneo di calcio a 5, giunto alla edizione numero 16 e tenutasi questa volta a Napoli, in cui si affrontano i seminari maggiori regionali (tranne qualche eccezione) d’Italia. A questa edizione hanno partecipato: Posillipo (Seminario della Campania); Anagni; Cagliari; Assisi; Capodimonte (Seminario della diocesi di Napoli); Ancona. E proprio in questo ordine si sono classificate le squadre, con i seminaristi del Leoniano di Anagni che nella finalissima hanno perso di un solo gol (4-3 il risultato finale) contro il Posillipo, seminario che peraltro ha ospitato i giovani provenienti dal seminario anagnino che, lo ricordiamo, accoglie seminaristi del Lazio meridionale e delle diocesi suburbicarie del Lazio. Il torneo è stato ovviamente anche un’ottima occasione per rinsaldare vecchie amicizie (alcune delle quali nate proprio sui campi di calcetto nel corso degli anni e dei vari tornei) e costruirne di nuove, oltre che per aggiungere altre esperienze al curriculum formativo dei futuri sacerdoti: i giovani del Leoniano, ad esempio, hanno visitato la città di Napoli e celebrato Messa nel Duomo, proprio assieme ai seminaristi di Posillipo. La squadra del Leoniano era composta da: così nella foto (in alto, da destra)  Chimauche Iustus Achibiri, Marco Arduini (economo del seminario), Pietro Moressa, Vladimir Faralli, Andrea Cecconi. In basso, o “accosciati” come si diceva nelle cronache calcistiche di una volta, sempre da destra: Pasquale Rinaldi, Agostino Iafano, Rosario Gabriele Giorgio. D’altro canto, l’attenzione verso lo sport in generale è massima tra le mura del Leoniano. Nei mesi scorsi, infatti, è stato inaugurato un centro polivalente d’eccellenza, per formare ulteriormente il corpo ma anche quello spirito di amicizia e condivisione che passa proprio attraverso lo sport. Il polivalente ha un campo di basket, di pallavolo e naturalmente di calcetto, con erba sintetica. La struttura è ora a disposizione non solo dei seminaristi, ma anche degli studenti, soprattutto laici con un’ampia componente femminile e provenienti da tutto il Lazio, dell’Istituto Teologico Leoniano, aggregato alla Pontificia Università Teresianum di Roma. «Intendiamo lo sport come un mezzo di formazione umana per i nostri ragazzi – aveva dichiarato il rettore don Emanuele Giannone ad Avvenire a margine dell’inaugurazione del centro polivalente –   ma anche per rafforzare i legami comunitari, la relazione educativa, l’importanza del tempo libero, degli spazi aperti, del gioco di squadra. E poi, saper tirare bene due calci ad un pallone non farà di certo male quando saranno preti giovani in mezzo ad altri giovani». Gli stessi seminaristi hanno al loro interno una Commissione Sport che sovrintende e organizza al meglio le varie attività. Igor Traboni

Concetta Coppotelli confermata alla guida dell’Azione Cattolica diocesana

Il vescovo Ambrogio Spreafico ha confermato Concetta Coppotelli alla guida dell’Azione Cattolica diocesana per il triennio 2024/2027. Concetta Coppotelli, 64 anni, pensionata di un’industria farmaceutica, sposata da 37 anni con Massimo Cerasaro, madre di 4 figli e nonna di Riccardo e Ginevra,  negli anni ha ricoperto vari incarichi nell’Azione Cattolica, fino alla presidenza diocesana; è anche referente diocesana per il Sinodo. Di seguito pubblichiamo un suo saluto e alcune note di don Bruno Durante. Saluto di Concetta Coppotelli: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua Parola” (Lc 1, 38). Con queste parole, Maria, madre del nostro Salvatore e madre nostra, accetta il progetto di Dio. Ogni socio di AC, nel momento in cui riceve la tessera dell’Associazione, deve far proprie queste parole della Vergine Santa ed Immacolata. Infatti, aderire all’AC significa rispondere senza esitazione alla chiamata di Dio; accettare, come Maria, di accogliere Gesù Cristo nel nostro cuore per rispondere alla vocazione che anima ogni membro dell’Associazione! «Viviamo nel mondo riconoscendone il valore, ma liberi da ogni logica che lo assolutizza e ne fa un idolo. Si può essere cristiani solo a condizione di compiere delle scelte, consapevoli che non tutte quelle possibili sono compatibili con il Vangelo» (Progetto formativo, 4.0). E poiché il legame di Dio con noi ci fa creature libere, ciò va vissuto nella responsabilità: siamo chiamati a rispondere del dono che Egli ci ha fatto vivendo all’altezza di esso e realizzando in noi il Suo progetto. Siamo chiamati ad abitare il nostro tempo con slancio missionario. Questo è il tempo che ci è dato di vivere ed è in questo tempo, non in altre stagioni, che abbiamo la responsabilità di cogliere i segni della presenza di Dio. “E’ compito proprio del fedele laico annunciare il Vangelo con un’esemplare testimonianza di vita, radicata in Cristo e vissuta nelle realtà temporali”. In modo particolare ciascuno è chiamato a vivere il suo tempo prendendosi cura dei fratelli che incontra: è il Signore che ce li affida. Amare l’altro, aiutarlo a crescere, accompagnarlo nei suoi percorsi di vita è la nostra vocazione laicale. E allora ECCO IL NOSTRO SI’, ecco il mio SI! Carissimi fratelli e sorelle dell’Azione Cattolica di Anagni –Alatri, desidero prima di tutto ringraziare il nostro Vescovo, Mons. Ambrogio Spreafico per la fiducia che indegnamente ha riposto in me per questo secondo mandato. A lui e alla Chiesa tutta, tutti insieme, garantiamo la preghiera e il nostro contributo di laici associati che, in comunione con la Gerarchia, condividono ansie e fiducia nel progetto di Dio per la nostra Chiesa diocesana. Sono profondamente grata al Signore per tutti gli amici di Azione Cattolica passati e recenti con cui ho condiviso e continuo a condividere un pezzo di strada. Nulla sarebbe stato senza la generosità dei tanti Presidenti diocesani che mi hanno preceduta, hanno seminato largamente e che ancora oggi sono sempre a disposizione per confronti e consigli sempre preziosi. Un grazie ai sacerdoti assistenti che accompagnano e accompagneranno i nostri cammini associativi diocesani e parrocchiali. Un grazie alla Presidenza e al Consiglio uscente del quadriennio appena terminato con cui abbiamo vissuto tempi non facili che ci ha visti fare i conti con una pandemia che, nonostante tutto, non ha scoraggiato il servizio che mai è venuto meno. Mi preme sollecitare un’attenzione particolare al cammino Sinodale voluto da Papa Francesco, che riguarda tutta la Chiesa, cammino nel quale l’Azione Cattolica diocesana è pienamente immersa, per camminare insieme sotto la guida dello Spirito e, realizzare con tutti, questo “noi più grande”. Sono particolarmente grata per tutti i volti incontrati, le mani strette, gli abbracci, le risate e i pianti raccolti, gli amici dei movimenti e delle comunità, le religiose e i religiosi, le monache di Clausura con cui abbiamo condiviso attività diocesane per costruire il “NOI”. Un pensiero particolare non può non essere rivolto a tutti i soci e assistenti defunti che sono nelle mani di Dio gustando il Paradiso e che sono certa, ci sostengono da lassù. Vi abbraccio tutti e confido nella preghiera e nel sostegno di ognuno come io farò con voi! Questa invece la nota di don Bruno Durante: Concetta me la ricordo in AC da sempre. Educatrice ACR all’inizio, in quel tempo entusiasmante del post-Concilio, fervente d’innovazione e di desiderio di partecipazione. Si era come impregnati della dignità appena riscoperta del laicato, ma soprattutto desiderosi di partecipare alla nuova stagione di corresponsabilità ecclesiale. Allora si partecipava e si apparteneva perché contagiati della gioia d’incontrarsi, di approfondire, di conoscere, per meglio identificarsi come cristiani e come cittadini. Una stagione straordinaria e stupenda! Ha svolto il ministero, come con una punta d’orgoglio lo si chiamava, di educatrice ACR, mentre frequentava il gruppo giovanile guidato da Pina Giacomini, ora madre Costanza, clarissa gioiosa nel monastero di Borgo Valsugana in Trentino. Le succedette nello stesso servizio. La vita in AC a quel tempo ferveva: oltre gli incontri settimanali per la formazione ordinaria, Concetta era sempre presente ai raduni, ai campi scuola, e poi cresceva nella coscienza della Chiesa particolare con le visite alle associazioni parrocchiali. Gli esercizi spirituali annuali, finalmente portavano al culmine la spiritualità che la caratterizzava di cristiana nel mondo, a servizio della Chiesa. La sua affabilità le permetteva una relazionalità semplice, profonda, mai elitaria ed esclusiva.  Ha vissuto la responsabilità del settore giovanile, fino a quando sposa di Massimo Cerasaro; dopo una breve pausa, fu cooptata, come coppia di sposi, nel consiglio diocesano per seguire l’Area Famiglia e Vita. Una scelta felicissima perché la famiglia è apparsa da subito lo spazio congeniale del suo impegno, emerso decisamente in questi tempi difficili, sia dal punto di vista sociologico per la crisi della stessa, sia associativo per il progressivo assottigliamento delle appartenenze all’AC. E comunque si sono manifestate più chiaramente la sua forza tranquilla, l’equilibrio, la costanza, la capacità di accompagnamento delle persone. Capacità che oggi più di ieri, si manifestano nel servizio gratuito alla Chiesa diocesana, dopo il rinnovo da parte del nostro Vescovo S.E. Mons. Ambrogio Spreafico, della carica di Presidente diocesana per il triennio 2024-2027 e nel servizio alla parrocchia di San Giovanni, insieme al marito, con il Parroco e un’altra coppia di amici

Nominati i membri della Commissione Beni culturali e Edilizia di culto

Il vescovo Ambrogio Spreafico ha nominato, a far data dal 1° marzo e “ad triennium”, i membri della Commissione Beni culturali e Edilizia di culto nelle persone di: don Maurizio Mariani, dottoressa Federica Romiti, monsignor Claudio Pietrobono, don Marcello Coretti, ingegner Fernando Flori, dottor Antonio Agostini.

Museo diocesano di Alatri: questi i membri del Comitato scientifico

Il vescovo Ambrogio Spreafico ha nominato, a far data dal 25 marzo e “ad triennum”, i membri del Comitato scientifico del Museo diocesano di Alatri nelle persone di: don Italo Cardarilli, professor Mario Ritarossi, dottoressa Maria Elena Catelli, dottor Luca Attenni.