Il vescovo in visita agli anziani del Centro sociale di Alatri
Giovedì 12 dicembre il vescovo Ambrogio Spreafico ha fatto visita agli ospiti del Centro sociale anziani “Fili d’argento” di Alatri, trascorrendo alcune piacevoli ore con gli ospiti (a questa struttura fanno capo circa180 anziani).Il vescovo, presente anche il sindaco Maurizio Cianfrocca, è stato accolto dai responsabili del Centro, con la vice presidente Assunta Carobolo (un vulcano di iniziative che per la sua attività teatrale ha vinto anche due premi, uno dei quali assieme ai ragazzi disabili dell’Associazione Insieme di Alatri) che ha letto e commentato alcuni passaggi delle lettere di Natale del 2022 e 2023 del vescovo Spreafico. Gli anziani della “Piccola compagnia” hanno quindi offerto al vescovo una recita dal chiaro sapore natalizio, frutto di quel laboratorio teatrale nato nel 1999.La recita ha preso spunto proprio da alcune parole di Spreafico, ovvero “A Natale ognuno di noi incontra Gesù”, per invitare a riflettere, pur nella maniera divertente della rappresentazione teatrale,quanto Dio abbia bisogno dell’uomo, tanto da mandare il Figlio sulla terra, in questo mondo oggi cosìcomplicato. E sulla scena è arrivato anche babbo Natale e un suo aiutante, perché il Natale è anche fiaba, nella migliore accezione del termine, e gli anziani devono continuare a meravigliarsi, a provarestupore.Dal teatro alla musica, con il coro, preparato dal Maestro Luigi Tarquini di Alatri, che ha eseguito trebrani natalizi. Il vescovo Spreafico ha seguito il tutto con piacere, intrattenendosi poi con gli organizzatori e gli ospiti e, nel ringraziare tutti, si è detto moto contento della visita, rimarcando l’importanza degli anziani nella nostra società. (nelle foto, il vescovo con i componenti del coro)
Apertura anno giubilare in diocesi
Nel manifesto sono contenute tutte le informazioni utili per la celebrazione di domenica 29 dicembre ad Anagni
Ministero dell’Accolitato per i nostri due seminaristi diocesani
Ai seminaristi diocesani Lorenzo Ambrosi, di Fiuggi, e Lorenzo Sabellico, di Fumone (nella foto, durante una funzione nella Cattedrale di Anagni) mercoledì 11 dicembre verrà conferito il ministero dell’Accolitato. La cerimonia si terrà presso il Seminario regionale Leoniano di Anagni, alle 18.30, presieduta dal vescovo di Latina-Terracina- Sezze- Priverno, Mariano Crociata.Entrambi entrati giovanissimi in Seminario nel 2019, subito dopo aver conseguito la maturità, Lorenzo Ambrosi e Lorenzo Sabellico compiono così un ulteriore passo verso l’ordinazione diaconale e quella sacerdotale. Insieme a questi due e peraltro unici seminaristi della diocesi di Anagni-Alatri, l’Accolitato verrà conferito, in un giorno di grande festa per tutto il Seminario regionale, anche a Paolo Cola (diocesi Tivoli e Palestrina), Leonardo Conte (diocesi Sabina- Poggio Mirteto), Agostino De Santis (Latina- Terracina-Sezze-Priverno), Agostino Iafano (Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo), SamueleMazzoli (Sabina-Poggio Mirteto).
Il “dopo di noi” ha trovato casa, inaugurata ad Alatri
Donata dalla diocesi di Anagni-Alatri, con tutto l’iter seguito in particolare in questi anni dall’ex vicario foraneo di Alatri, don Antonio Castagnacci, la vecchia canonica della chiesa di Santo Stefano, nel centro storico di Alatri, è ora la nuova casa del “Dopo di noi”, per dare un futuro alle persone con disabilità. La struttura, in augurata ufficialmente nei giorni scorsi, verrà gestita dall’Associazione Insieme e dalla cooperativa La Meridiana, da tempo impegnate fattivamente per l’inserimento sociale e lavorativo dei disabili. Quello del “dopo di noi”, ovvero garantire un futuro di autonomia ai disabili anche quando i genitori o altri familiari non ci saranno più o non potranno più assisterli, è solo uno dei molteplici fronti di impegno di queste realtà associative. La struttura adiacente la chiesa di Santo Stefano rappresenta senza dubbio una pietra miliare di questo percorso di autonomia e indipendenza, come hanno sottolineato un po’ tutti i convenuti, dalla presidente di Insieme, Sandra Frioni, al sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, con quest’ultimo che ha rimarcato anche l’importanza di inserire un’esperienza del genere in quello che è il tessuto sociale della città di Alatri. Va detto inoltre che nello stesso stabile è stata contestualmente inaugurata anche una mostra di presepi, realizzati artisticamente e artigianalmente proprio dai ragazzi disabili. La casa del centro di Alatri verrà presto seguita da un’altra struttura simile che sorgerà a Guarcino, altro paese della diocesi, mentre in località La Maddalena, ancora in territorio di Alatri, una vecchia casa cantoniera è stata ceduta all’associazione per realizzarvi un ristorantino etico e dare così anche un futuro lavorativo e professionale a questi ragazzi. (nella foto, il taglio del nastro inaugurale)
Con il vescovo Ambrogio alle radici del Giubileo
Il vescovo Ambrogio Spreafico, insigne biblista, terrà una conferenza in preparazione al Giubileo per conoscerne le radici bibliche ed entrare meglio nel significato di questo grande momento. L’appuntamento, organizzato dalle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino, è per mercoledì 11 dicembre, alle ore 18, presso l’auditorium diocesano di Frosinone (accanto alla chiesa di San Paolo, quartiere Cavoni).
Le figlie di Maria De Mattias da Acuto alle Filippine: storia di un viaggio missionario
Come Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo (ASC) siamo nelle Filippine dagli anni ‘90. In quel tempo, l’ex Provincia religiosa di Bari aveva già aperto una missione nell’Argentina e per il momento non aveva intenzione di aprirne un’altra. Ma la Provvidenza si è servita di una giovane filippina approdata in Italia con altre sue compagne, presso una Congregazione nascente, la quale senza alcuna formazione, le mandava a lavorare presso le loro strutture. Corazon, con alcune altre compagne, ha trovato il modo di fuggire e di riparare in una nostra comunità. Dalle nostre consorelle è stata aiutata a ripartire per la patria, ma la giovane affascinata dal nostro carisma è tornata in Italia e “ha costretto” le ASC a recarsi nel Filippine e ad aprire una casa di formazione prima di tutto. Sono seguiti anni intensi di apostolato con vari ministeri soprattutto a favore degli ultimi. Poi è arrivata la crisi, molte giovani hanno abbandonato la loro vocazione e, giocoforza, questo ha portato a ridimensionare la loro attività apostolica. Attualmente vi sono sette ASC di cui una sola italiana in tre centri dove continuano con zelo e dedizione il loro servizio a favore dei poveri. Nella grande periferia di Manila gestiscono un centro sanitario, la Clinica Maria De Mattias, dove con il prezioso aiuto di volontarie e volontari, tra cui medici, soccorrono gratuitamente molte persone, affetti dalla tubercolosi e da altre malattie, le quali non possono assolutamente permettersi alcun tipo di cura, molto costosa nelle Filippine. Inoltre, ogni mese si recano nelle periferie più povere dove per l’intera giornata una équipe medica visita gratuitamente molto poveri con visite specializzate (cardiologia, oculistica, odontoiatria ecc.) provvedendoli di medicinali. Nella città di Marikina, a due kilometri da Manila, un altro piccolo gruppo di consorelle si dedica alle ragazze povere, per lo più sordomute. Negli anni passati le accoglievano nella casa, ma ora hanno optato di aiutarle lasciandole con i loro genitori. Provvedono a pagare la scuola, tra l’altro costosa per le sordomute, tutto ciò che serve loro per la scuola e a donare il cibo per tutta la famiglia. Ogni mese radunano tutte le famiglie per una giornata insieme di riflessione e di festa. In cambio le mamme si rendono utili per la cura degli ambienti delle suore, con la sicurezza di poter portare cibo a casa ogni giorno. Tutto questo era sostenuto da un bel numero di benefattori filippini facoltosi ma soprattutto italiani. Durante il Covid questa fonte si è essiccata, per cui le suore si sono improvvisate cuoche e hanno dato vita a una bakery con la confezione del pane e dei dolci italiani (tra cui il panettone a Natale!) Presso di loro vive una ragazza sordomuta che ha seguito tutto il curriculum scolastico e ora comunica con i segni che anche le consorelle hanno imparato. Dalla sua tenera età vive con noi, dopo la morte precoce della madre e il disinteresse del padre. Un’altra piccola comunità di ASC vive nella isola di Leyte, presso la città di Maasin, dedita alla formazione giovanile nella grande scuola cattolica gestita dalla Diocesi. Le due ASC , insieme a una équipe, lavorano per programmare cammini di supporto per i giovani nelle loro fragilità e per la pastorale vocazionale inserita nei programmi scolastici. In quest’ultimo luogo si entra un po’ meglio nel paesaggio filippino caratterizzato da estensioni di palma da cocco, di bananeti, di risaie e di mare limpidissimo. Il popolo filippino è fortemente religioso e nutre la sua fede con la partecipazione numerosa all’’Eucaristia (nei giorni feriali a Maasin abbiamo visto molta gente a Messa a mezzogiorno anche studentesse che, avendo del tempo libero, approfittavano per partecipare all’Eucaristia). Le celebrazioni sono molto curate, con canti che vengono proiettati su schermi in modo che tutti cantino e con il servizio di ministranti donne e uomini, giovani e adulti. Nei loro mezzi di trasporto caratteristici – i jeepney – non manca mai una immagine del Sacro Cuore e una corona, almeno a Maasin. Il paradosso soprattutto nella grande metropoli di Manila, ma anche lungo la strada che dall’aeroporto di Maasin porta alla città è che accanto a ville, o belle case, vedi casupole una addossata all’altra, fatte di legno, di lamiere e di stracci. Numerose famiglie vivono in pochissimo spazio. La gente cerca di sopravvivere con la vendita di qualche prodotto come le banane, oppure, nelle grandi città, con qualche piccolo lavoro. Le nostre carissime consorelle nutrono la loro fede con la preghiera, con incontri comunitari e con la partecipazione attiva nella vita della Diocesi e della parrocchia. Sono attente alla formazione spiritale delle loro collaboratrici e collaboratori, tra cui numerosi giovani, che sono entrati a far parte come associati nella Famiglia del Sangue Preziosissimo di Cristo, e sognano … da un po’ di tempo due ASC che sono alla periferia di Manila si recano, con scadenze regolari, nell’isola di Nigros Occidentale dove, con il loro gruppo di volontarie, oltre al lavoro sanitario della clinica ambulante, incontrano i giovani e tra loro curano in modo speciale un gruppo di ragazze sensibili alla vita consacrata. Ho accompagnato la superiora, suor Milena Marangoni, nella sua visita annuale. Ella ha incoraggiato le consorelle a progredire nella loro vita dedita al Signore, mettendole in guardia dalla ‘mondanizzazione’ su cui insiste molto il nostro Papa. Essa, se non si è vigilanti nella preghiera, entra in modo educato nelle nostre case e ci allontana dalle esigenze della sequela del Signore per il quale abbiamo lasciato tutto. Suor Gabriella Grossi Adoratrice del Sangue di Cristo
Una serata «in musical» per aiutare i bambini di Betlemme
Una serata con una giusta dose di allegria, ma anche e soprattutto per dare una mano all’orfanotrofio di Betlemme, quanto mai bisognoso di aiuto in un periodo tra i più drammatici per la Terra Santa. E’ questo il senso dell’iniziativa delle Caritas delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino “Insieme per i bambini della Creche di Betlemme”, con il musical “Peter Pan” che verrà portato in scena sabato 14 dicembre al Palazzo dei congressi di Fiuggi, con inizio alle 21. Il ricavato della serata sarà infatti destinato alle suore della Carità di San Vincenzo de Paoli per il loro orfanotrofio di Betlemme e in sala sarà presente, insieme al vescovo Ambrogio Spreafico, suor Maria Mastinu, responsabile della struttura, che offrirà una testimonianza sul momento particolarmente difficile che lì si sta vivendo e quindi delle varie necessità dell’orfanotrofio e della popolazione tutta. L’orfanotrofio La Crèche accoglie oltre 100 bambini dai 0-6 anni, i 2/3 dei quali vengono inviati nella struttura dai servizi sociali per diversi motivi: indigenza familiare e maltrattamenti in un contesto di vita precaria e qui le suore vincenziane cercano comunque di mantenere il bambino con la madre, quando presente; abbandono di neonati dopo vari tentativi di aborto; accoglienza delle madri celibi, disperate, traumatizzate. «Alcuni bambini – raccontano le religiose attraverso il sito internet dell’orfanotrofio – arrivano direttamente da noi. Vengono lasciati davanti alla porta da un vicino, trovati in un campo dalla polizia, abbandonati sul portone da sconosciuti. A partire dalla metà degli anni ’80 La Crèche ha cominciato ad ampliare la propria missione, con un’evoluzione nella qualità dell’assistenza e dell’educazione, cresciute grazie a scelte accurate e lungimiranti operate dalla direzione che ha voluto porre al centro della propria attenzione e cura i bambini. Gli spazi sono stati risistemati per creare degli ambienti ampi, gioiosi e accoglienti per i bambini e funzionali per il personale». La struttura, peraltro l’unica del genere in Palestina, si sorregge grazie alle donazioni e, come detto, soprattutto in questo periodo, le necessità sono aumentate. Molto efficace è anche il sostegno a distanza di alcuni dei bambini ospiti, realizzato da varie organizzazioni internazionali, presenti anche in Italia, così come da parrocchie sparse in tutto il Paese, con una generosità spesso senza eguali e con molteplici iniziative benefiche. Ma adesso anche le nostre Chiese locali sono invitate a dare una mano a quei bambini nati proprio laddove è nato Gesù, ed ecco quindi l’organizzazione del musical, realizzato da “Tra sogno e realtà-Compagnia teatrale L’Officina di Ignacy”. Per ulteriori informazioni e per prenotare posti per la serata, è possibile contattare il numero 329-1878888, con gli organizzatori che puntano soprattutto sul passaparola per riempire il palacongressi fiuggino e aiutare i bambini di Betlemme. di Igor Traboni
Gruppo San Lazzaro: dare consolazione dopo un lutto
Come ormai da diversi anni, l’unità pastorale delle “Parrocchie in comunione con Maria”, che abbraccia le comunità di Laguccio, Mole Bisleti (nella foto, la chiesa parrocchiale), Pignano, Basciano e Sant’Emidio, nella zona rurale tra Tecchiena e Alatri, si organizza attraverso dei gruppi per portare avanti i diversi servizi per il bene della comunità stessa. Ed ecco che nei giorni scorsi è nato il “Gruppo San Lazzaro”, con una finalità specifica. Sarà infatti questo, come spiega il parroco don Luca Fanfarillo, «il gruppo della consolazione, perché ci recheremo nella casa del defunto per pregare insieme e per stare vicino alla famiglia, per non lasciare soli quanti sono stati colpiti da un lutto».Questo gruppo si aggiunge dunque agli altri già formati in precedenza, ovvero: Gruppo ArcangeloGabriele, per portare a tutte le famiglie delle parrocchie gli avvisi e i messaggi delle varie iniziative;Gruppo San Camillo, per andare a visitare i malati nelle loro case; Gruppo Santa Marta, con personeche si occupano della pulizia e del decoro delle chiese parrocchiali; Gruppo San Giuseppe, con persone che seguono da vicino la manutenzione di chiese e ambienti parrocchiali, dove c’è sempre qualcosa da aggiustare.D’altro canto, la “missione” propria di questi gruppi la si comprende bene anche dalle figure di riferimento scelte per dar loro un nome e che in qualche modo si pongono anche come protettori eprotettrici delle varie attività e servizi.«Amo ripetere che è meglio il poco di molti che il molto di pochi, come in effetti sta avvenendo perquesti gruppi, con il coinvolgimento di tante persone, compresi alcuni giovani, che ne fanno parte e interpretano il tutto proprio come un servizio», conclude don Luca Fanfarillo. Igor Traboni
Il G7 Esteri una “vetrina” anche per i “tesori” e le iniziative della diocesi
Sono stati due giorni, quelli di lunedì 25 e martedì 26 novembre, quanto mai intensi ad Anagni e Fiuggi, città che hanno ospitato il G7 Esteri ed entrambe comprese nel territorio della diocesi di Anagni-Alatri. Un appuntamento di spessore per l’appunto internazionale, corroborato peraltro dalla bella notizia arrivata nelle ultime ore del vertice di una tregua per il Libano, che ha anche offerto una “vetrina” per l’intero comprensorio del Frusinate, compresi i “tesori” della diocesi di Anagni-Alatri. I ministri degli Esteri del G7 e le rappresentanze diplomatiche degli altri Paesi pure invitati al vertice, hanno così potuto ammirare, ad esempio, la cripta di San Magno della Cattedrale di Anagni. Accolti in Cattedrale dal vescovo Ambrogio Spreafico e dalla curatrice del Museo, Claudia Coladarci, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che aveva già fatto gli onori di casa nel riceverli nella città di Anagni, gli ospiti sono così scesi nella cripta, rimanendo letteralmente affascinati dalla bellezza di quella che non a caso è stata definita “la Cappella Sistina del Medioevo”. Accompagnati dalla narrazione della guida di Rosanna Rossi, i ministri si sono così immersi in secoli di storia, arte e fede e praticamente tutti si sono detti lieti di scoprire qualcosa che non conoscevano, ripromettendosi non solo di tornare – fuori da impegni istituzionali – ma di far conoscere nei rispettivi Paesi la ricchezza dello scrigno anagnino. Come curiosità, va segnalato che in particolare la rappresentanza inglese è rimasta colpita dal legame tra Anagni e Thomas Becket, una volta che la visita si è estesa anche all’Oratorio della Cattedrale dedicato per l’appunto all’arcivescovo britannico, ucciso da quattro cavalieri inglesi nel 1170, a causa dei dissidi con il re Enrico II, canonizzato nella chiesa di Santa Lucia a Segni nel 1173, da papa Alessandro III. La presenza della diocesi di Anagni-Alatri si è palesata anche in un altro momento importante del G7 Esteri, ovvero nella cena di gala offerta dallo Stato italiano agli ospiti provenienti praticamente da tutto il mondo (oltre agli Stati che fanno parte del G7, erano infatti rappresentanti anche Paesi dell’area araba e di quella dell’indo-pacifico). Presso l’Istituto Alberghiero di Fiuggi, che ha ospitato per l’appunto la cena, è stata apprezzata anche la presenza dei volontari della Caritas diocesana e dei meravigliosi ragazzi, affetti da varie patologie e sopportati in un percorso di reinserimento e integrazione, della cooperativa sociale “Ia Ia oh” di Fiuggi. Anche in questo caso gli ospiti sono stati accolti dal vescovo Spreafico e dal ministro Tajani, insieme a Piergiorgio Ballini, fondatore della cooperativa nata da un gruppo di amici già dentro le esperienze della Caritas e dell’Unitalsi. di Igor Traboni (nella foto, un momento della visita alla cripta di San Magno)
Avvento: il vescovo Ambrogio incontra gli operatori pastorali delle due diocesi
In occasione della prima domenica di Avvento, il 1° dicembre, è in calendario l’incontro interdiocesanodel vescovo Ambrogio Spreafico con tutti gli operatori pastorali delle diocesi di Anagni-Alatrie Frosinone-Veroli-Ferentino, per un momento di riflessione e preghiera. La riunione è aperta a tutti e, in particolare, si rivolge ai catechisti, agli educatori, ai volontari della Caritas, ai ministri straordinari della Comunione, agli insegnanti di religione. Si tratterà dunque di fare il punto per la partenza del nuovo anno liturgico e non a caso il titolo scelto per l’incontro è “Un nuovo inizio per le nostre comunità”.L’appuntamento è dunque per le ore 16 di domenica 1° dicembre, presso la parrocchia di Santa Maria del Carmine a Tecchiena, con due ampi parcheggi nella zona retrostante la chiesa