Cattedrale di Anagni: conferenza sul Natale nel Medioevo, dal “Sol Invictus” a Santa Claus

Il Natale è certamente uno dei momenti più importanti e iconici dell’anno. Sebbene da molto tempo non sia più una festa prettamente religiosa, il suo valore non è diminuito, ma, anzi, è forse aumentato, trasformandosi, sicuramente per i più piccoli, nel periodo più spensierato dell’anno tra regali, dolci e riunioni di famiglia. Tuttavia, il Natale che noi conosciamo oggi non è sempre stato così. A differenza delle altre feste religiose maggiori, il Natale ha subito una lunghissima “gestazione” arricchendosi di valori e significati diversi nel corso dei secoli. Dai timori legati alla “morte” del sole durante il Solstizio d’Inverno, ai culti salvifici ed escatologici del tardo impero, dal primo presepe di San Francesco sino alla Festa dei Folli del Basso Medioevo, il dott. Emiliano Bultrini, ricercatore medievista e curatore della conferenza, illustrerà come è arrivata a definirsi l’attuale festa del Natale. La conferenza che si terrà domenica 29 dicembre alle ore 18:00 con ingresso libero presso la Cattedrale di Santa Maria ad Anagni è stata voluta dal Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni che, in coincidenza con l’apertura della Porta Santa, prevista per la mattina dello stesso giorno alle 11:30, ha voluto arricchire la giornata anche di un momento culturale in cui si farà luce su una delle feste indubbiamente più sentite dell’anno, ma le cui origini spesso si perdono nella notte dei tempi, si ammantano di leggenda e si mescolano con le più svariate tradizioni.

Arte e fede: il “San Sisto” patrimonio del nuovo Museo diocesano di Alatri

Il restauro di un affresco del giovane Cavalier d’Arpino raffigurante San Sisto, un progetto formativo promosso dall’Associazione Gottifredo in collaborazione con la diocesi di Anagni-Alatri e il sostegnodella Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, un volume che illustra la rilevanza storica e artistica del dipinto che getta nuova luce sulla fase giovanile e la precocità dell’ingegno di Giuseppe Cesari e le ragioni della sua presenza ad Alatri, subito dopo il ritrovamento delle reliquie del patrono della cittànel 1584.Tra l’altro, va detto che il tutto richiama alla memoria viva anche la figura di Ignazio Danti, matematico, astronomo, cosmografo: studi e conoscenze che gli valsero il meritato appellativo di “vescovo scienziato”; Ignazio Danti fu infatti consacrato vescovo di Alatri nel 1583, e qui morì il 19 ottobre1586, dopo essersi speso totalmente per la sua gente, con una particolare sollecitudine per i poveri ma senza dimenticare i suoi interessi culturali, compreso quello per la pittura, tanto che volle commissionare all’allora giovane artista Giuseppe Cesari, poi divenuto famoso in tutto il mondo con il nome di “Cavalier d’Arpino”, proprio questo ritratto di san Sisto.Di tutto questo si parlerà mercoledì 11 dicembre presso il Museo diocesano di Alatri (zona acropoli, accanto alla Concattedrale) nella sala grande dell’Episcopio dove l’affresco è collocato, con la presentazione del volume “Il San Sisto del Cavalier d’Arpino. L’affresco restaurato”.Insieme con il vescovo monsignor Ambrogio Spreafico, prenderanno la parola il curatore della pubblicazione Mario Ritarossi, storico dell’arte, e Tarcisio Tarquini, presidente dell’Associazione Gottifredo; coordinerà l’incontro Federica Romiti, direttrice dell’Ufficio Beni culturali della diocesi di Anagni- Alatri. Tra gli invitati ci saranno anche gli studenti d’arte del corso di pittura del Liceo artistico “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone, accompagnati dal dirigente professor Fabio Giona.Nel volume, edito da Gottifredo Edizioni e pubblicato con il contributo del Mic-direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali compaiono, dopo la prefazione di monsignor Ambrogio Spreafico (che scrive tra l’altro, riferendosi ovviamente al dipinto: “Era un capolavoro che avevamo sotto gli occhi da secoli ma che non aveva mai ricevuto fino ai giorni nostri l’attenzione che meritava”) e l’introduzione di Tarcisio Tarquini, alcuni saggi (con abstract in inglese) di Mario Ritarossi, Francesco Petrucci, conservatore del Museo del Barocco di Ariccia, Maria Letizia Molinari, autrice del restauro. Tutti contributi che consentono nel migliore dei modi, anche a coloro che non sono troppo adusi al mondo dell’arte pittorica, di avvicinarsi comunque all’opera e a tutto il genio del Cavalier d’Arpino e di converso all’operato del vescovo Ignazio Danti, ma anche alle tecniche del restauro, alla precocità dell’arte di Giuseppe Cesari e alla sontuosità di un emblema encomiastico di antica e armoniosabellezza.Ad impreziosire il libro, un ricco repertorio fotografico che documenta, con ricchezza di particolari, l’affresco prima e dopo il restauro, illustrandone gli interventi più rilevanti che hanno restituito il dipinto al suo originario splendore.Nell’occasione, dopo la presentazione del volume, che segna la prima iniziativa dell’appenacostituito Museo diocesano, avverrà la restituzione al Museo stesso di tre opere appena restauratee di notevole pregio: si tratta infatti di un Crocifisso e un dipinto su tavola col Battesimo di Cristo del XVII secolo e una scultura lignea del Bambino Gesù del XVIII secolo.

Il G7 Esteri una “vetrina” anche per i “tesori” e le iniziative della diocesi

Sono stati due giorni, quelli di lunedì 25 e martedì 26 novembre, quanto mai intensi ad Anagni e Fiuggi, città che hanno ospitato il G7 Esteri ed entrambe comprese nel territorio della diocesi di Anagni-Alatri. Un appuntamento di spessore per l’appunto internazionale, corroborato peraltro dalla bella notizia arrivata nelle ultime ore del vertice di una tregua per il Libano, che ha anche offerto una “vetrina” per l’intero comprensorio del Frusinate, compresi i “tesori” della diocesi di Anagni-Alatri. I ministri degli Esteri del G7 e le rappresentanze diplomatiche degli altri Paesi pure invitati al vertice, hanno così potuto ammirare, ad esempio, la cripta di San Magno della Cattedrale di Anagni. Accolti in Cattedrale dal vescovo Ambrogio Spreafico e dalla curatrice del Museo, Claudia Coladarci, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che aveva già fatto gli onori di casa nel riceverli nella città di Anagni, gli ospiti sono così scesi nella cripta, rimanendo letteralmente affascinati dalla bellezza di quella che non a caso è stata definita “la Cappella Sistina del Medioevo”. Accompagnati dalla narrazione della guida di Rosanna Rossi, i ministri si sono così immersi in secoli di storia, arte e fede e praticamente tutti si sono detti lieti di scoprire qualcosa che non conoscevano, ripromettendosi non solo di tornare – fuori da impegni istituzionali – ma di far conoscere nei rispettivi Paesi la ricchezza dello scrigno anagnino. Come curiosità, va segnalato che in particolare la rappresentanza inglese è rimasta colpita dal legame tra Anagni e Thomas Becket, una volta che la visita si è estesa anche all’Oratorio della Cattedrale dedicato per l’appunto all’arcivescovo britannico, ucciso da quattro cavalieri inglesi nel 1170, a causa dei dissidi con il re Enrico II, canonizzato nella chiesa di Santa Lucia a Segni nel 1173, da papa Alessandro III. La presenza della diocesi di Anagni-Alatri si è palesata anche in un altro momento importante del G7 Esteri, ovvero nella cena di gala offerta dallo Stato italiano agli ospiti provenienti praticamente da tutto il mondo (oltre agli Stati che fanno parte del G7, erano infatti rappresentanti anche Paesi dell’area araba e di quella dell’indo-pacifico). Presso l’Istituto Alberghiero di Fiuggi, che ha ospitato per l’appunto la cena, è stata apprezzata anche la presenza dei volontari della Caritas diocesana e dei meravigliosi ragazzi, affetti da varie patologie e sopportati in un percorso di reinserimento e integrazione, della cooperativa sociale “Ia Ia oh” di Fiuggi. Anche in questo caso gli ospiti sono stati accolti dal vescovo Spreafico e dal ministro Tajani, insieme a Piergiorgio Ballini, fondatore della cooperativa nata da un gruppo di amici già dentro le esperienze della Caritas e dell’Unitalsi. di Igor Traboni (nella foto, un momento della visita alla cripta di San Magno)

Ad Anagni per rivivere lo storico “Schiaffo”. Tante le iniziative del Museo della Cattedrale

Come ogni anno, nella settimana della ricorrenza dello storico “Schiaffo” ricevuto da papa Bonifacio VIII negli ambienti adiacenti alla Cattedrale, il Museo della Cattedrale di Anagni organizza una serie di eventi dedicati. Il 6 settembre il museo aprirà le sue porte e i suoi tesori ai visitatori eccezionalmente di sera. In una cornice di gran fascino, con le fiaccole e le luci scenografiche a sottolineare l’incantevole monumentalità del più importante edificio sacro di Anagni, sarà possibile effettuare uno speciale tour lungo le sale del complesso architettonico, accompagnato da figuranti delle contrade anagnine vestiti con abiti medievali.Persino la Cripta di San Magno, opera pregevole e capolavoro indiscusso dell’arte italiana del Duecento, si ammanterà di maggiore e irresistibile bellezza grazie alla visita guidata serale.A conclusione del tour, i visitatori potranno godere della fresca brezza di fine estate nel chiostro della Cattedrale, solitamente chiuso al pubblico, allietati dalle note di un piccolo e inedito spettacolo ispirato al Medioevo, assolutamente esclusivo, sotto il cielo stellato.Una serata imperdibile per salutare insieme l’estate e apprezzare la ricchezza dell’arte e della storia della nostra terra.I turni di visita disponibili saranno alle 19:00 – 19:30 – 20:00 – 20:30 – 21:00 – 21:30.Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 12 euro, ridotto a 6 euro per ragazzi tra 6 e 18 anni e gratuito per bambini sotto i 6 anni di età.Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. Sabato 7 settembre, giorno in cui avvenne lo storico assalto alla città di Anagni, alle 18, nel chiostro della Cattedrale, sarà presentato il progetto AudioZoom per il MuCA a cura di eArs.Si tratta di un progetto realizzato con i “Contributi a Biblioteche, Musei e istituti similari, Ecomusei e Archivi storici iscritti alle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2023” che prevede la realizzazione di sei tracce audio raggiungibili tramite dei QR code posizionati in vari punti strategici fuori e dentro la Cattedrale e il Museo. Attraverso questi audio e il progetto di gamification connesso, si potranno approfondire aspetti legati a papa Bonifacio VIII, al primo Giubileo da Lui istituito e al monumento più importante presente nella sua città natale.A seguire, il prof Lorenzo Proscio, autore del volume “Lo Schiaffo di Anagni. La storia, i luoghi, le leggende” edito da Edizioni Efesto, presenterà le vicende che hanno coinvolto i francesi, i Colonna, i Caetani e gli abitanti di Anagni in quei concitati giorni, facendo finalmente chiarezza sui luoghi che furono teatro dello scontro. Il dibattito sarà animato dal prof Davide Angelucci, storico dell’arte. L’ingresso è libero. Ma non è tutto. Per coinvolgere ancora di più i visitatori in questo affascinante viaggio nel tempo alla scoperta delle vicende che hanno reso così famosi questi luoghi, il MuCA aprirà al pubblico l’orto dei Canonici e i cosiddetti “Grottoni” della Cattedrale, le sostruzioni dell’antica canonica e dell’episcopio.Tale evento si svolgerà domenica 8 settembre e si potrà partecipare alle visite guidate alle ore 11:00 o alle ore 12:00.Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 5 euro, ridotto a 3 euro per i ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Per motivi di sicurezza la visita ai Grottoni non è consentita ai minori di 6 anni.Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. Per gli eventi del weekend, la prenotazione è obbligatoria. INFO E PRENOTAZIONI Si può contattare il Museo al numero 0775.728374 (dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00) o inviando una mail a museo@cattedraledianagni.it, oppure scrivendo un messaggio privato alla nostra pagina Facebook. A causa della necessità di contingentare il numero degli ingressi nei vari turni disponibili, si richiede la collaborazione dei signori visitatori nel segnalare per tempo eventuali cambiamenti nelle prenotazioni effettuate, di rispettare l’orario scelto e di attenersi alle indicazioni date dal personale. Dagli organizzatori un grazie all’A.I.A.M. per la gentile collaborazione all’evento.

La Cattedrale di Anagni e quell’affresco di 700 anni fa…

Sono trascorsi settecento anni da quel lontano 11 febbraio 1324, giorno in cui ad Anagni si consacrò l’altare della Cripta di San Magno dedicato al suo fondatore, il vescovo Pietro da Salerno. L’iscrizione frammentaria che corre lungo il bordo inferiore dell’affresco ricorda, oltre all’anno di consacrazione, anche il nome del committente, Jacopo de Guerra, attestato come canonico della Cattedrale anagnina dal 4 giugno 1323. Egli prese gli ordini sacri dopo essere rimasto vedovo e decise quindi di dedicare al fondatore della sua amata Cattedrale l’altare rinnovato nella Cripta e l’affresco. Purtroppo, né i documenti né l’iscrizione riportano il nome dell’autore della pittura, ma è ormai largamente accettata l’attribuzione al pittore di ambito cavalliniano conosciuto come Lello de Urbe. Non si hanno molte informazioni certe sulla vita e sull’attività artistica di Lello, ad eccezione della sua firma alla base del mosaico absidale della Cappella di Santa Maria del Principio nella Basilica di Santa Restituta nel Duomo di Napoli che riporta la data 1313, e di un documento dove è riportato il suo nome in qualità di testimone per un atto notarile. Quest’ultimo documento, restituito all’attenzione degli studiosi solo lo scorso anno dal prof. Lorenzo Proscio durante una giornata di studi svoltasi a cura del MuCA, Museo della Cattedrale di Anagni, è datato 1302 e, se considerata esatta l’identificazione di quel “Lello de Urbe” citato con il nostro Lello, potrebbe essere utile a riscrivere la biografia di questo artista, nonché il suo catalogo. Perché Lello era ad Anagni già nel 1302? A cosa stava lavorando? A queste domande ancora non si è dato risposta, ma quel che è ormai quasi assodato è che sono riferibili a lui sia l’affresco in Cripta che oggi ricordiamo in questo articolo, sia la bellissima icona col Bambino e Rainaldo presbitero del 1325, conservata nel nostro Museo della Cattedrale Pietro, le cui spoglie riposano proprio in quell’altare, verrà rappresentato per l’occasione nella piccola abside poco profonda alle spalle dello stesso, seduto su un trono, posto tra le sante Aurelia e Noemisia, principesse armene sepolte poco distanti. Pietro siede su un trono impreziosito da decori cosmateschi, indossa una casula porpora e impugna il pastorale con la mano sinistra, mentre benedice con la destra. Le due sante coronate sono in piedi e lo affiancano. L’ultimo restauro che ha interessato l’affresco risale agli anni tra il 1987 e il 1994, quando l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma si è occupato di intervenire su tutte le superfici dipinte della Cripta. Quel pionieristico cantiere fu portato avanti dalla CBC di Roma e finanziato per intero da BancAnagni. Quest’anno – è quindi l’invito che arriva dal MuCA – vogliamo festeggiare i settecento anni dalla realizzazione di questo affresco invitandovi tutti a partecipare al momento di preghiera in onore di San Pietro da Salerno che si terrà in Cattedrale sabato 3 agosto, giorno della memoria liturgica del santo, alle ore 19:00.

Anagni: la Cripta di San Magno, quel restauro e altri tesori della Cattedrale

Questa è storia, anzi, è Storia con la maiuscola: il 1° luglio del 1994 Anagni festeggia la fine del cantiere di restauro della Cripta di San Magno, la cosiddetta Cappella Sistina del Medioevo. Dopo sette anni di lavoro, i 540 metri quadrati di affreschi duecenteschi tornano a incantare migliaia di visitatori con i loro colori. L’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, presenziò alla cerimonia di inaugurazione e rimase estasiato alla vista delle storie narrate da quegli artisti, caratterizzate da una estrema semplicità negli schemi compositivi e al contempo da una particolare complessità di contenuti.   A 30 anni dalla fine di quel cantiere, il tutto viene giustamente celebrato dal MuCA, il Museo della Cattedrale di Anagni, polo culturale che continua ad attrarre turisti, visitatori e appassionati d’arte sempre più numerosi, ripercorrendone le tappe salienti, i passaggi più importanti e innovativi e i risultati che lo resero all’epoca un cantiere che fece scuola, un mirabile esempio di professionalità e lungimiranza per le tecniche impiegate e per l’approccio metodologico. Si trattò di una significativa occasione di studio delle tecniche e dei materiali impiegati dalle maestranze attive sui ponteggi del cantiere medievale, aprendo una nuova stagione di ricerca e di indagini storico-artistiche. L’Istituto Centrale per il Restauro, insieme alla CBC di Roma, realizzò un sogno: quello di poter aprire al pubblico in maniera continuativa la Cripta di San Magno, evitando lunghe pause e chiusure dovute alla necessità di intervenire in modo massiccio sulle superfici. Una costante opera manutentiva accorsa in questi 30 anni, unitamente alle accortezze messe in campo dal Capitolo della Cattedrale e al regolare monitoraggio dello stato di conservazione delle pitture, ci permette di vedere ancora oggi gli affreschi pressoché nelle stesse condizioni in cui erano a ridosso della fine dell’intervento di restauro. L’evento del 30 giugno ha dunque lo scopo di permettere ai visitatori di immergersi pienamente in una suggestiva atmosfera e di conoscere in maniera più approfondita i tre ambienti affrescati nei sotterranei della Cattedrale di Anagni: l’antico Oratorio di San Thomas Becket, l’Ambulacro e la protagonista della serata, la Cripta di San Magno. Per l’occasione sarà aperto, eccezionalmente, anche il chiostro della Cattedrale, dove sarà possibile degustare un piacevole aperitivo preparato dallo chef del ristorante Malacucina di Anagni. Attenzione:La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata telefonicamente al numero 0775 728374 oppure via mail all’indirizzo museo@cattedraledianagni.it

Arte e fede: i tesori del MuCA di Anagni e le chiese di Filettino

Arte e fede: il connubio che contraddistingue il territorio della diocesi di Anagni-Alatri concede sempre nuove occasioni di scoperta e riscoperta. E così sarà anche nei prossimi giorni, grazie ad alcune iniziative assai particolari che toccheranno soprattutto Anagni e Filettino. Partiamo da Anagni e dalla sua Cattedrale, perla della Ciociaria, con l’annesso museo che nel prossimo fine settimana, sabato 1 e domenica 2 giugno, spalancherà ai visitatori la possibilità di accedere a luoghi solitamente inaccessibili della Cattedrale di Anagni, tutti da scoprire e, per molti aspetti, ancora da indagare. La visita – come informa il Museo della Cattedrale attraverso il suo sito internet – si svolgerà nell’Orto dei Canonici: qui sarà possibile ammirare le sostruzioni della perduta canonica, insieme ai resti di un’antica villa romana. Gli orari per le visite cui attenersi sono i seguenti: ore 11- 12-16 e 17, sia sabato 1 giugno che nel giorno successivo, domenica 2. L’appuntamento per il ritrovo e iniziare la visita sarà presso la biglietteria del MuCA, Museo della Cattedrale di Anagni. Dall’Orto dei Canonici – seguendo questo speciale itinerario denominato “I luoghi dello schiaffo” – sarà poi possibile scendere nelle celebri e misteriose sostruzioni della Canonica della Cattedrale (dette anche “Grottoni”); si tratta di un affascinante ambiente sotterraneo con imponenti pilastri e volte. Il percorso permetterà pertanto ai visitatori di immergersi in prima persona nel pieno del Medioevo e scoprire i segreti luoghi della Cattedrale, solitamente, come detto, preclusi alla visita. Questi edifici sono unici nel loro genere, sono conservati in modo eccellente e permettono di viaggiare lungo la storia di Anagni, quando la Città dei Papi era dominata da una grande cittadella fortificata che sorgeva sul colle più alto, proprio attorno alla Cattedrale, centro nevralgico del culto e del potere. Oltre agli orari, ci sono però queste altre modalità da osservare per la visita: il tour può essere effettuato solo con la guida interna, messa a disposizione dal Museo della Cattedrale di Anagni. In caso di avverse condizioni meteorologiche non sarà possibile effettuare il tour. La visita avrà una durata indicativa di 40 minuti circa; il biglietto è di 5 euro a persona. Le visite avranno luogo solo al raggiungimento del numero minimo di 15 partecipanti; il gruppo non potrà superare il numero di 30 partecipanti, pertanto la prenotazione è obbligatoria al numero 0775 728374 o alla mail: museo@cattedraledianagni.it La visita e gli ambienti interessati non sono adatti a bambini al di sotto dei 6 anni di età. I gruppi organizzati che desiderano effettuare questo tour, possono contattare la biglietteria con largo anticipo per concordare un turno di visita esclusivo. Gli ambienti sono dotati di scala in metallo, ma è indispensabile che tutti i partecipanti indossino calzature sportive e abiti comodi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può consultare il sito internet www.cattedraledianagni.it. Una Cattedrale la cui facciata in questi giorni è peraltro oggetto di restauro, anche se l’ingresso al museo è ovviamente garantito. E spostiamoci a Filettino, il paese che dai suoi 1.063 metri è il più alto del Lazio e anche tra i più piccoli, con i suoi circa 500 residenti. Un piccolo grande scrigno, che contiene alcuni tesori artistici che sarà possibile ammirare nel corso dell’evento “La lunga notte delle chiese”, una manifestazione nazionale che si svolge dal 2016 e che coinvolge oltre 130 diocesi italiane, con più di 150 chiese. Per la diocesi di Anagni-Alatri, come detto, ci sarà Filettino, con le sue chiese di San Bernardino e Sant’Antonio abate. Venerdì 7 giugno il programma si snoderà dalle 19 alle 23. Nel dettaglio, alle 19  visita guidata alla chiesa di Sant’Antonio, con la partecipazione dei ragazzi della parrocchia S. Maria Assunta. Alle 21.30 ci si sposterà nella chiesa di San Bernardino per un’altra visita guidata, che si estenderà poi al vicino museo intitolato a don Alessandro De Sanctis, storico parroco del paese.

Museo diocesano di Alatri: questi i membri del Comitato scientifico

Il vescovo Ambrogio Spreafico ha nominato, a far data dal 25 marzo e “ad triennum”, i membri del Comitato scientifico del Museo diocesano di Alatri nelle persone di: don Italo Cardarilli, professor Mario Ritarossi, dottoressa Maria Elena Catelli, dottor Luca Attenni.

Cattedrali, abbazie, musei: tutto in una sola app

Immaginate, con un semplice clic sul telefonino, di percorrere oltre 200 km toccando ben 16 attrazioni turistiche del Lazio meridionale, con una guida d’eccezione che resti accanto a voi per 8 ore filate, descrivendo minuziosamente ogni località. Fuori da ogni immaginazione, tutto questo è ora possibile con l’audioguida digitale “Le gemme nascoste del Lazio”, la cui app è stata presentata nel pomeriggio di giovedì 29 febbraio presso la pinacoteca del MuCA, il Museo della Cattedrale di Anagni. Il progetto è stato promosso dal Monastero di Sant’Erasmo-Albergo diffuso di Veroli, in partnership con lo stesso museo anagnino, e il tour digitale tocca i comuni di  Picinisco, Arpino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Collepardo, Veroli, Alatri, Anagni insieme ai monumenti storici e religiosi come l’Abbazia di Casamari, la Certosa di Trisulti, Palazzo Bonifacio VIII ad Anagni e la Basilica di Sant’Erasmo a Veroli, vere e proprie gemme, per l’appunto, della provincia di Frosinone. L’itinerario digitale, in 5 lingue, è stato realizzato da Smart Guide,  grazie ai fondi del progetto Digitour, che unisce le piccole e medie imprese del settore turistico con fornitori di soluzioni innovative, digitali e intelligenti e nuove tecnologie.  Il coordinamento è stato curato da Longarone Fiere, partner di Venetian Cluster, ente che coordina ed affianca il partenariato produttivo pubblico e privato multidisciplinare e tutti i soggetti interessati nella realizzazione e promozione di progetti d’innovazione e trasferimento. L’app è già scaricabile, con i contenuti che si avvalgono anche dell’intelligenza artificiale, ha un servizio di geolocalizzazione e suggerisce contenuti simili per il visitatore-turista. Nel fornire questi dati preliminari, Pietro Di Alessandri, del Monastero Sant’Erasmo di Veroli, ha inoltre sottolineato come «questa è una app ma non solo, perché racchiude anche una grande visione e una strategia di crescita del turismo e del territorio tutto che accomuna il Monastero di Sant’Erasmo, nato grazie ad una intuizione della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e fortemente sostenuto dal vescovo Ambrogio Spreafico, e il museo della Cattedrale di Anagni. La scelta dei 16 comuni che compongono il tour non è casuale, perché si va da Picinisco e dunque dalla Valle di Comino, a località notoriamente celebrate come Anagni e Veroli, toccando però anche realtà finora poco conosciute, come Monte San Giovanni Campano, che ora stanno investendo molto sul turismo di qualità. Questa visione comunitaria che unisce i nostri enti, senza dimenticare la connessione con la cooperativa Diaconia di Frosinone e la cooperativa agricola Monte Nebo, può e deve rappresentare anche un’opportunità per il territorio di farsi conoscere e dare una sana iniezione all’economia locale, dai ristoranti ai bar alle botteghe artigiane. Il proposito è anche quella di allargare questa intuizione ad altri partner e sviluppare idee già messe in campo, come ad esempio il binomio turismo-lavoro che a Sant’Erasmo sta portando le convention di grandi aziende», ha concluso Di Alessandri, non senza aver prima ringraziato don Marcello Coretti, del Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni, e Claudia Coladarci, curatrice e conservatrice del MuCA, per la continua disponibilità. Alla presentazione sono intervenute anche, in collegamento video, Maria Valentina Vanceo, project manager di Venetian Cluster, e Claudie Marikova, della Smart Guide, direttamente da Praga dove ha sede la società, ma in un buon italiano per gli studi compiuti alla Cattolica di Milano e con un simpatico bagaglio turistico fatto di visite in autostop nei fine settimana e ora tradotto anche nei dettagli di questa app. Un saluto è stato portato anche dal diacono Massimiliano Floridi, direttore del MuCA, che ha rimarcato il filo comune che, con qualche eccezione, lega questa audioguida, ovvero i beni ecclesiastici e il periodo del Medioevo. Dal canto suo Patrizia Viglianti, assessore del Comune di Veroli, ha sottolineato la necessitò di continuare a fare rete sul territorio «perché solo uniti possiamo andare oltre i nostri confini». di Igor Traboni (articolo pubblicato su Avvenire Lazio Sette di domenica 3 marzo 2024) Nella foto, da sinistra: Claudia Coladarci, Pietro Di Alessandri, Patrizia Viglianti, Massimiliano Floridi

Concluso il progetto “Vivere di fede e di ascolto”, online i 7 video

Con la realizzazione di 7 video, ora online sul canale Youtube della diocesi di Anagni-Alatri e presto anche sul portale diocesano dei beni culturali, arriva a conclusione il progetto dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e l’edilizia di culto, diretto da Federica Romiti, dal titolo “Vivere di fede e di ascolto cordiale in una stagione difficile” e condotto in collaborazione con l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. Un progetto fortemente sostenuto dal vescovo Ambrogio Spreafico, anche in base alle riflessioni contenute nella Lettera pastorale del 17 settembre 2022 “Camminare insieme in un tempo di fatica e sofferenza”. La prima parte del progetto ha visto l’organizzazione di un corso di orientamento e formazione al lavoro di gruppo e in gruppo, anche questo perorato da monsignor Spreafico nella lettera di invito alla partecipazione al corso, poi tenuto da Emanuela Rinaldi, stante la finalità di “imparare a progettare e lavorare insieme, con l’obiettivo di generare proposte e percorsi integrati negli istituti culturali diocesani, perché anche musei, archivi e biblioteche siano sempre di più luoghi orientati alla sinodalità e alla relazione”. E proprio sulla sinodalità c’è poi stato un primo incontro con Concetta Coppotelli, uno dei referenti diocesani del Cammino sinodale, che ha posto i temi della partecipazione, della corresponsabilità, della prospettiva comunitaria come cardini di uno stile inserito per l’appunto nel Cammino sinodale. Soddisfacente è stato il lavoro del gruppo, portato avanti con metodo co-operativo ai “compiti di realtà” assegnati. Ecco i passaggi dell’iniziativa, sostenuta dal vescovo Spreafico considerando utile il miglioramento delle competenze sociali (lavoro in gruppo, ascolto, comunicazione, empatia, sintonia, dimensione emotiva) e di quelle organizzative (reti, punti di riferimento, circolarità e diffusione delle informazioni, compensazione delle carenze, maggiori stimoli). Lo stesso gruppo di lavoro ha quindi progettato una proposta didattica, con la finalità di far conoscere il patrimonio custodito negli Istituti culturali diocesani e di attualizzarne il valore in relazione alle sempre più attuali tematiche ecologiche e di sostenibilità ambientale. Queste le conseguenziali linee guida per il progetto, anche questo incoraggiato e seguito dal vescovo Spreafico: toccare i bisogni delle persone, facendo tesoro delle competenze sociali (empatia, comunicazione, dimensione emotiva e spirituale) che aiutano a coinvolgere i destinatari nelle attività; continuare a interessare le scuole al patrimonio; attivare esperienze intergenerazionali che coinvolgano anche gli adulti, ai quali spiegare di più e meglio l’impiego dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica per i beni culturali; continuare a migliorare la comunicazione e ad aumentare la visibilità degli Istituti. Le insegnanti hanno coinvolto una scuola primaria di Alatri, secondaria di secondo grado sempre di Alatri, secondaria di primo grado di Anagni, l’Istituto comprensivo 2 Sacchetti Sassetti di Alatri. Ed eccoci infine all’ulteriore discorso di valorizzazione e promozione, attraverso i video di cui dicevamo all’inizio, pensati e realizzati per offrire alle scuole un contenuto facile da usare in relazione a specifiche tematiche o associabile a un particolare Istituto, con questi sette video che invitano ad entrare nei musei, negli archivi e delle biblioteche della diocesi e a scoprire un mondo di approfondimenti sui temi della Laudato Si’. Questi video sono stati curati nello specifico da Tiziana Rosatella, Catia Castagnacci, Emanuela Sabellico, Francesca Pontri, Rita Ricciardi, Silvia Anielli, Elena Santucci, Rossella Sgambato ed entrano in varie perle del patrimonio diocesano, dal Museo della Cattedrale di Anagni con la sua cripta alle biblioteche mariana di Anagni a quella intitolata a don Giuseppe Capone ad Alatri. L’idea progettuale che ne è scaturita per il Mab 2024 è stata poi quella di sviluppare un progetto che, continuando a comunicare e a far conoscere il patrimonio culturale degli Istituti culturali diocesani, attivi una consapevolezza sull’importanza dei fondi dell’8xmille a salvaguardia dei beni, per la loro valorizzazione e per la promozione delle comunità a cui appartengono. di Edoardo Gabrielli