Dal 28 al 30 marzo 2025, nell’accogliente casa delle suore Francescana di Cave (Roma), si sono tenuti gli esercizi spirituali dell’Azione Cattolica diocesana, guidati da don Pasquale Bua, sacerdote della diocesi di Latina e docente e già direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni.
Il consueto appuntamento quaresimale per aderenti e simpatizzanti ha visto insieme laici, laiche, il diacono Vincenzo Pesoli e suore nella varietà di carismi che tanto bella fanno la Chiesa.
Un percorso dello Spirito meditando la Parola di Dio scelta sulla base degli orientamenti triennali dell’AC “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt.14,13-21).
Più numerosi dello scorso anno i partecipanti, provenienti da diverse realtà della diocesi, che si sono allontanati dalle loro comunità affinché al loro ritorno potessero testimoniare i frutti spirituali ricevuti. Questo il messaggio che vorremmo arrivasse a tutti voi, affinché l’esperienza vissuta da alcuni possa parlare alla vita di molti, suscitando oggi stesso la necessità di una riforma di vita orientata alla realizzazione della volontà di Dio per ognuno di noi.
Dopo uno screening spirituale per fare il punto sulla propria situazione e per preparare il terreno alla semina, le meditazioni proposte da don Pasquale, hanno avuto come filo conduttore quello dell’esplorazione delle scene in cui Gesù è a tavola, anticipazione del banchetto eucaristico dell’ultima cena, un banchetto che è sempre esperienza di misericordia, di un Dio che vuole sedere a tavola con noi per condividere la nostra vita e renderci simili a lui.
Gli spunti proposti sono sempre stati orientati ad una riflessione ecclesiale personale e comunitaria, come comunità parrocchiale e di associazione di AC.
Lc 5,1-11 – La pesca miracolosa. Essere pescatori di uomini, questa è la chiamata del cristiano! Gesù vuole che si vada a cercare chi è nella morte a causa delle proprie scelte e miserie per riportarlo alla vita attraverso la sua Parola non solo sentita con l’orecchio, ma ascoltata con la mente, fatta scendere nel cuore e tramutata in azione. Far vivere chi abbiamo intorno, seminare vita incarnando la chiesa sognata da Papa Francesco in Evangelii Gaudium, una Chiesa presa più dall’ansia missionaria di raggiungere tutti che dalla conservazione delle istituzioni. Chiediamoci cosa possiamo lasciare della vecchia vita per fare spazio all’uomo nuovo? Cosa ci trattiene a riva?
Mt 14, 13-21 – La prima moltiplicazione dei pani. Non date solo qualcosa di voi, ma tutto ciò che siete! La logica del donare e condividere impegnandosi in prima persona: quando questo viene sottoposto alla benedizione di Dio avviene una trasformazione che porta ad una moltiplicazione, a sfamare tutti e ad avere anche un avanzo. Cosa possiamo fare per diventare Chiesa e associazione dei cinque pani e dei due pesci? Passare dalla fame alla sazietà, il poco condiviso e benedetto sazia l’altro. In che modo ciascuno è chiamato a vedere cosa abbiamo e a condividerlo con gli altri come Chiesa e come AC? Come la comunità parrocchiale può condividere il suo poco sfamando chi c’è intorno?
Lc 19,1-10 – Zaccheo. “Oggi la salvezza è entrata in questa casa…”! Il racconto di una riconciliazione, il passaggio da un uomo vecchio ad un uomo nuovo. Occorre vincere gli ostacoli che si contrappongono a questa conversione: la folla dei lontani dalla fede che allontana e divide da Cristo (diversa da una comunità cristiana che aiuta nel cammino di fede); la piccolezza spirituale e l’attaccamento alle cose materiali che ci allontana come zavorra dai livelli più alti in cui abita il Signore. Decidiamo oggi qualche passo da compiere per conformare maggiormente la nostra vita alla volontà di Dio? Intraprendiamo una riforma di vita in quella direzione?
Lc 22, 24-27 – Chi è il più grande. Dobbiamo essere maggiordomi del Signore che è il padrone della casa! Quante discussioni e quante divisioni abitano le nostre comunità parrocchiali e le nostre associazioni per il dilagare della logica del più grande e della superbia. Gesù propone la contrapposizione tra chi signoreggia (Kyrios) e chi serve (Diaconos), richiamando per la Chiesa l’immagine della piramide rovesciata in cui più si sale più si deve essere il servitore di tutti. La Diaconia, ovvero il servizio, è caratteristica di ogni battezzato non solo di chi esercita lo specifico ministero, perché è servendo in piedi che si esercita la propria autorità e non sedendo al tavolo. Come esercitiamo la nostra autorità nel servizio ecclesiale che stiamo vivendo, servendo o sedendo?
1 Corinzi 11,17-34 – Il Pasto del Signore. Quante Eucaristie sprecate!Paolo rimprovera i Corinzi per le loro riunioni domenicali dove, oltre a condividere la cena, si consuma anche quella eucaristica, ma senza comunione tra ricchi e poveri. Anche noi molte volte ci accostiamo all’Eucarestia in comunità divise, dimenticando che ogni volta che si umilia l’altro si getta disprezzo sulla chiesa di Dio. Celebrare il memoriale di Colui che si è dato tutto per noi, non significa solamente ripetere un gesto, ma ripetere quello stile del dono totale di sé. Paolo ci dice che diventiamo un solo corpo, un “corpo ecclesiale”, una comunità. E come il pane è fatto di tanti grani e il vino di molti acini, nell’Eucaristia dovremmo diventare un solo corpo e la mancanza di fraternità ci rende indegni di mangiare il corpo eucaristico.
L’Amen che diciamo dopo aver preso il corpo di Cristo alla Comunione è il simbolo dell’unità, significa dire: “Si, voglio essere membro di questo corpo vivendo in comunione con questi fratelli e sorelle”. Dall’Eucaristia domenicale dovrebbe scaturire un nuovo senso di fraternità e comunità per essere degni imitatori di Cristo nella nostra vita. Riconosciamo il corpo di Cristo anche nei fratelli e sorelle che ci hanno offeso? Ci aspettiamo gli uni gli altri nelle nostre eucaristie perché chi ama aspetta? Sollecitiamo e rispettiamo il passo degli altri nelle nostre comunità? Noi di AC dobbiamo assumere di più l’aspetto dell’offerta di noi stessi altrimenti saremo come chi beve e mangia indegnamente.
Ci avviamo verso la settimana Santa: l’Azione Cattolica augura a tutti un fruttuoso cammino verso la Pasqua di rinnovamento della propria vita e di tutte le nostre comunità parrocchiali.
a cura della Presidenza diocesana di Azione Cattolica