Disinfestazione delle librerie lignee, sanificazione del materiale librario, trattamento di criodisinfestazione, depolveratura e disinfezione topica; installazione di un avanzato impianto di ventilazione meccanica e purificazione dell’aria: sono questi gli interventi realizzati negli ultimi mesi nella Biblioteca Mariana di Anagni, uno dei gioielli del patrimonio storico-artistico-culturale della diocesi, collocata nei locali inferiori dell’ex seminario minore e resi possibili grazie ai fondi dell’8×1000 alla Chiesa cattolica e al contributo del Segretariato regionale per il Lazio del Ministero della Cultura, eseguiti da ditte altamente specializzate e seguiti passo passo da Federica Romiti, responsabile dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e l’edilizia di culto, su impulso del vescovo Ambrogio Spreafico, sempre attento al connubio fede-cultura, con la vigilanza della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio.
La biblioteca conserva oltre 25.000 volumi, tra cui alcune cinquecentine e seicentine. La maggior parte dei libri è arrivata grazie alla donazione di Onorato Capo, anagnino, filantropo dell’Ottocento, che a seguito della dispersione dei patrimoni librari monastici, dopo l’Unità d’Italia, comprò moltissimi volumi sui mercati antiquari e li donò al Seminario vescovile della città. Ma un’ampia dotazione arrivò anche da Leone XIII; il papa della “Rerum Novarum” ma anche dalla fortissima impronta mariana, tanto che scrisse le encicliche “Magnae dei matris” sul culto alla Vergine, e “Augistissimae Virginis” sulla preghiera del Rosario. E quindi potrebbe aver intitolato a Maria anche la biblioteca – mancano però conferme a questa ipotesi – cui peraltro si accede proprio da via Leone XIII e con la sala grande di conservazione contrassegnata dalla presenza di un suo busto. La biblioteca, come il Seminario, subì dei bombardamenti nel 1944 e venne danneggiata anche dallo scoppio di alcune mine; buona parte dei libri venne comunque ricoverata per tempo in Vaticano e tornò ad Anagni alla fine della guerra. Il canonico Vincenzo Fenicchia ne iniziò la compilazione del catalogo a schede, terminandolo nel 1976 e poi proseguito da don Angelo Pilozzi. Diretta da monsignor Claudio Pietrobono, aderisce al Polo PBE (https://beweb.chiesacattolica.it/benilibrari/).
Con il vicino archivio, con quello di Alatri e con il museo diocesano inaugurato di recente in quest’ultima città, la Biblioteca Mariana va insomma a costituire un tassello pregiato di questo immenso patrimonio culturale diocesano. È inoltre inserita nei circuiti di valorizzazione promossi dal progetto DUC IN LATIUM (https://www.ducinlatium.it/).
Per info su giorni e orari di apertura si può consultare la pagina dedicata alla biblioteca su BEWEB (https://www.beweb.chiesacattolica.it/istituticulturali/istituto/3418/Anagni+%7C+Biblioteca+Mariana).