Come Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo (ASC) siamo nelle Filippine dagli anni ‘90. In quel tempo, l’ex Provincia religiosa di Bari aveva già aperto una missione nell’Argentina e per il momento non aveva intenzione di aprirne un’altra. Ma la Provvidenza si è servita di una giovane filippina approdata in Italia con altre sue compagne, presso una Congregazione nascente, la quale senza alcuna formazione, le mandava a lavorare presso le loro strutture. Corazon, con alcune altre compagne, ha trovato il modo di fuggire e di riparare in una nostra comunità. Dalle nostre consorelle è stata aiutata a ripartire per la patria, ma la giovane affascinata dal nostro carisma è tornata in Italia e “ha costretto” le ASC a recarsi nel Filippine e ad aprire una casa di formazione prima di tutto.
Sono seguiti anni intensi di apostolato con vari ministeri soprattutto a favore degli ultimi. Poi è arrivata la crisi, molte giovani hanno abbandonato la loro vocazione e, giocoforza, questo ha portato a ridimensionare la loro attività apostolica.
Attualmente vi sono sette ASC di cui una sola italiana in tre centri dove continuano con zelo e dedizione il loro servizio a favore dei poveri.
Nella grande periferia di Manila gestiscono un centro sanitario, la Clinica Maria De Mattias, dove con il prezioso aiuto di volontarie e volontari, tra cui medici, soccorrono gratuitamente molte persone, affetti dalla tubercolosi e da altre malattie, le quali non possono assolutamente permettersi alcun tipo di cura, molto costosa nelle Filippine. Inoltre, ogni mese si recano nelle periferie più povere dove per l’intera giornata una équipe medica visita gratuitamente molto poveri con visite specializzate (cardiologia, oculistica, odontoiatria ecc.) provvedendoli di medicinali.
Nella città di Marikina, a due kilometri da Manila, un altro piccolo gruppo di consorelle si dedica alle ragazze povere, per lo più sordomute. Negli anni passati le accoglievano nella casa, ma ora hanno optato di aiutarle lasciandole con i loro genitori. Provvedono a pagare la scuola, tra l’altro costosa per le sordomute, tutto ciò che serve loro per la scuola e a donare il cibo per tutta la famiglia. Ogni mese radunano tutte le famiglie per una giornata insieme di riflessione e di festa. In cambio le mamme si rendono utili per la cura degli ambienti delle suore, con la sicurezza di poter portare cibo a casa ogni giorno. Tutto questo era sostenuto da un bel numero di benefattori filippini facoltosi ma soprattutto italiani. Durante il Covid questa fonte si è essiccata, per cui le suore si sono improvvisate cuoche e hanno dato vita a una bakery con la confezione del pane e dei dolci italiani (tra cui il panettone a Natale!) Presso di loro vive una ragazza sordomuta che ha seguito tutto il curriculum scolastico e ora comunica con i segni che anche le consorelle hanno imparato. Dalla sua tenera età vive con noi, dopo la morte precoce della madre e il disinteresse del padre.
Un’altra piccola comunità di ASC vive nella isola di Leyte, presso la città di Maasin, dedita alla formazione giovanile nella grande scuola cattolica gestita dalla Diocesi. Le due ASC , insieme a una équipe, lavorano per programmare cammini di supporto per i giovani nelle loro fragilità e per la pastorale vocazionale inserita nei programmi scolastici. In quest’ultimo luogo si entra un po’ meglio nel paesaggio filippino caratterizzato da estensioni di palma da cocco, di bananeti, di risaie e di mare limpidissimo.
Il popolo filippino è fortemente religioso e nutre la sua fede con la partecipazione numerosa all’’Eucaristia (nei giorni feriali a Maasin abbiamo visto molta gente a Messa a mezzogiorno anche studentesse che, avendo del tempo libero, approfittavano per partecipare all’Eucaristia). Le celebrazioni sono molto curate, con canti che vengono proiettati su schermi in modo che tutti cantino e con il servizio di ministranti donne e uomini, giovani e adulti. Nei loro mezzi di trasporto caratteristici – i jeepney – non manca mai una immagine del Sacro Cuore e una corona, almeno a Maasin.
Il paradosso soprattutto nella grande metropoli di Manila, ma anche lungo la strada che dall’aeroporto di Maasin porta alla città è che accanto a ville, o belle case, vedi casupole una addossata all’altra, fatte di legno, di lamiere e di stracci. Numerose famiglie vivono in pochissimo spazio. La gente cerca di sopravvivere con la vendita di qualche prodotto come le banane, oppure, nelle grandi città, con qualche piccolo lavoro.
Le nostre carissime consorelle nutrono la loro fede con la preghiera, con incontri comunitari e con la partecipazione attiva nella vita della Diocesi e della parrocchia. Sono attente alla formazione spiritale delle loro collaboratrici e collaboratori, tra cui numerosi giovani, che sono entrati a far parte come associati nella Famiglia del Sangue Preziosissimo di Cristo, e sognano … da un po’ di tempo due ASC che sono alla periferia di Manila si recano, con scadenze regolari, nell’isola di Nigros Occidentale dove, con il loro gruppo di volontarie, oltre al lavoro sanitario della clinica ambulante, incontrano i giovani e tra loro curano in modo speciale un gruppo di ragazze sensibili alla vita consacrata.
Ho accompagnato la superiora, suor Milena Marangoni, nella sua visita annuale. Ella ha incoraggiato le consorelle a progredire nella loro vita dedita al Signore, mettendole in guardia dalla ‘mondanizzazione’ su cui insiste molto il nostro Papa. Essa, se non si è vigilanti nella preghiera, entra in modo educato nelle nostre case e ci allontana dalle esigenze della sequela del Signore per il quale abbiamo lasciato tutto.
Suor Gabriella Grossi
Adoratrice del Sangue di Cristo