Garantire un futuro autonomo, sia abitativo che lavorativo, ai ragazzi disabili anche quando i genitori non ci saranno più: è questo, in estrema sintesi, il significato del “Dopo di noi”, il progetto nazionale che ora sta decollando ad Alatri (ma presto anche ad Anagni e Guarcino e che in provincia ha già trovato concreta applicazione con una struttura della cooperativa Diaconia a Frosinone) grazie all’associazione Insieme – formata esclusivamente dai genitori di questi ragazzi e da amici volontari – e ad alcuni locali messi a disposizione dalla diocesi di Anagni-Alatri nel centro della cittadina ernica , a ridosso della chiesa di Santo Stefano, dove la vecchia e oramai inutilizzata casa parrocchiale è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per 25 anni «L’abbiamo già ristrutturata, ora stiamo ultimando alcuni lavori – racconta Gianni Ricciotti, vice presidente dell’associazione – e a settembre saremo pronti per accogliere i primi 5-6 ragazzi che dunque inizieranno questo percorso di autonomia abitativa».
I locali sono ampi, con 5 stanze al piano superiore, servizi e un salone a quello inferiore, e già ospitano anche la sede dell’associazione, presieduta da Sandra Frioni, in precedenza ubicata invece vicino all’ospedale, in via La Noce. «Ma in qualche modo possiamo dire che adesso siamo un po’ un’associazione itinerante – rirende Ricciotti – nel senso che stiamo portando avanti tante iniziative per i nostri ragazzi, dalla recente partecipazione allo street food organizzato dal Comune al campo estivo Dynamo all’Abetone, da cii siamo appena tornati».
Tante sono infatti le attività portate avanti dall’associazione e illustrate di recente anche in un incontro con il vescovo Ambrogio Spreafico. I ragazzi, ad esempio, curano anche un orto sempre nella zona dell’ospedale, che presto diventerà “sinergico”, con un metodo antico di coltivazione che non prevede l’uso di concimi, e con una parte del terreno da tempo destinata all’allevamento di chiocciole per i migliori ristoranti del Lazio. Proprio nella ristorazione, tra cucina e servizio in sala, i ragazzi di Insieme hanno da tempo affinato una grossa esperienza e alcune attività di Alatri li hanno anche assunti. Un ulteriore sbocco professionale potrebbe poi arrivare dal recupero dell’area Fraschette, ora appartenente al Demanio: è stato già presentato un progetto, che precede la creazione anche di un ostello e di un ristorante, ma i tempi burocratici sono quelli che sono.
C’è poi l’impegno nello sport (di recente hanno sbaragliato il campo ai campionati regionali di bocce), così come stanno riprendendo i corsi di teatro e già si pensa al Natale e alla preparazione del grande presepe artistico. Accanto a tutto questo, e anzi come parte integrante, c’è poi tutta l’attività di informazione sul tema della disabilità e dell’inclusione, con incontri e convegni.
«Ora seguiamo dai 20 ai 30 ragazzi, a seconda delle attività portate avanti – afferma il vicepresidente Ricciotti – e arrivano da tutta la provincia, proprio perché vedono in noi un esempio di progettazione creativa e operativa. Anche il lavoro di informazione sul territorio è teso a far capire come questi ragazzi disabili in realtà possono portare avanti tante cose». E a questo proposito è dunque utile tornare al progetto del “Dopo di noi” che però, almeno per il momento, non prevede una residenzialità fissa nelle strutture accreditate e quindi anche ad Alatri, in attesa che cambi la normativa nazionale; i ragazzi saranno quindi ospitati a rotazione, fermo restando che riceveranno così una “preparazione” specifica perché un domani possano andare a vivere da soli anche altrove. E dopo Alatri, come detto, partirà pure Anagni, con un locale in via Nova, anche qui in una vecchia casa parrocchiale messa a disposizione dalla diocesi. E poi Guarcino, con il comune che ha messo a disposizione i locali ora inutilizzati di un vecchio asilo.
Igor Traboni