Il canone 517 paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico dice che il Vescovo diocesano può affidare una partecipazione nell’esercizio della cura pastorale di una parrocchia o ad un diacono o ad una persona non insignita del carattere sacerdotale, istituendo un sacerdote che, come parroco, sia moderatore della cura pastorale. Questa possibilità il vescovo Mons. Lorenzo Loppa l’ha fatta diventare realtà all’interno della sua Diocesi nell’affidare a don Roberto Martufi, già parroco di Fumone, la responsabilità di parroco della parrocchia di Cristo Re sita nella frazione di Porciano, comune di Ferentino ma diocesi di Anagni-Alatri, e nel far gestire la cura pastorale della stessa parrocchia al diacono Vincenzo Pesoli.
A colui che dovrà gestire pastoralmente la parrocchia, in piena collaborazione con il parroco, il vescovo ha chiesto di occuparsi degli anziani e dei malati, di curare la formazione liturgico – sacramentale della comunità e di aiutare il popolo di Dio a loro affidato a crescere nella fede. Una scelta, quella del vescovo, che può sembrare un azzardo e che rompe un po’ l’idea classica di parrocchia legata prevalentemente alla figura del presbitero; una scelta che apre, all’interno della Diocesi, una finestra su una Chiesa da sempre pronta a servirsi di coloro che sul servizio hanno basato la loro scelta vocazionale.